Qualche giorno fa leggo la repubblica, e mi imbatto in questo articolo, la scuola "zero euro"
Un articolo allucinante sotto diversi aspetti. La cronaca di una scuola che non esiste più, dell'assoluta mancanza di rispetto nei confronti di bambini e ragazzi, del totale menefreghismo per l'ambiente in cui le persone lavorano e apprendono.
Già è incredibile sapere che se vuoi andare al bagno la carta te la devi portare da casa, figuriamoci poi se la realtà è ben peggiore; con i tagli alla mannaia del ministro della (D)istruzione, non c'è più nemmeno il personale ad accompagnare i bambini in bagno, o a sorvegliarli durante le pause.
Niente materiale didattico, nessun laboratorio, strutture fatiscenti (e sappiamo bene cosa succede quando crolla la volta di un'aula) , aule addirittura senza banchi.
Mi chiedo dove sia l'etica in tutto questo, mi domando dove sia il rispetto in un'istituizione che è di fondamentale importanza per la formazione e l'educazione delle future generazioni.
Come può un bambino o un adolescente rispettare un giardino pubblico o riuscire ad apprezzare un roseto piuttosto che un tramonto quando cresce circondato da brutture, orrori, scempi?
Cosa può pensare una mente ancora da formare di un bel prato se ogni giorno per tante ore al giorno vede davanti a sè crepe, muri sporchi, sedie rotte, cessi invece di bagni?
Perchè permettiamo allo Stato questa violenza sui bambini?
E' preferibile forse comprare più auto blu piuttosto che istituire una biblioteca scolastica? Oppure è meglio tenere calmierati i prezzi dei bar del Parlamento piuttosto che dare ai bambini modo di esternare la loro creatività con una buona scorta di materiale didattico?
Non ne usciremo facilmente, soprattutto perchè tra l'altro (se non ricordo male) la scuola dell'obbligo è ancora, appunto, obbligatoria; cioè ti obbligano a stare per 4/6 ore al giorno in una discarica lurida e fatiscente senza che tu possa scegliere di istruirti a casa.
A voler essere fiduciosi, è bello leggere delle tante iniziative dei genitori che comunque cercano in ogni modo di far sì che l'anno scolastico proceda senza intoppi, ma non può sempre essere il singolo individuo a doversi occupare del lavoro che dovrebbero svolgere i pagatissimi ministri, assessori, parlamentari vari.