venerdì 27 febbraio 2015

Letame in scatola e altri pensieri

Da parecchi giorni sto elaborando un argomento difficile per me da trattare senza offendere milioni di persone, ma proprio quando mi ero decisa a tentare di buttar giù qualche pensiero sconnesso, ecco che la mia attenzione è stata distolta da un qualcosa di molto più frivolo ma di sicuro decisamente molto deprimente.
L'argomento principale era "fare figli è naturale",
quello frivolo è la merda di animali da usare come concime, inscatolata e venduta a caro prezzo.

Diciamo che in un primo momento accoppiare le due cose mi era sembrato decisamente blasfemo,
ma poi un filo conduttore l'ho trovato: il significato altamente volubile che il genere umano attribuisce al termine "naturale", o alla frase "agire secondo natura".

Ora... lasciate per un attimo che mi scagli rabbiosamente contro tutti coloro che pensano che comprare 750 grammi di letame maturo a nove euro a confezione sia una cosa naturale...
Quale essere dotato di buon senso o di un cervello ragionante può mai pensare di comprare della merda in scatola? E' davvero un'azione da persone furbe o rivoluzionarie (come citato dalla pagina dei venditori) pagare 12 euro al chilo  per della merda?

Certo... qualcuno potrebbe obiettare che spesso paghiamo molto di più di 12 euro per cibo di merda, vestiti di merda, case di merda. E avrebbe tutte le ragioni del mondo, credo.

Ma per un attimo, solo per un attimo, fermiamoci a pensare al contesto nel quale viviamo e siamo immersi fino al collo: riteniamo davvero che sia uno stile di vita "naturale"?

Ci siamo snaturati fin dentro la cellula più nascosta del nostro corpo,  in modi impensabili e di certo innaturali:

- usiamo il nostro corpo, evolutosi nei millenni per consentirci di muoverci per ore e ore, solo per alzarci e sederci da una scomoda seduta
- mangiamo cibi mummificati, additivati, con cotture che alterano la struttura molecolare e provocando molto più spesso di quello che pensiamo malnutrizioni letali (anche e soprattutto in persone sovrappeso)
- rimaniamo chiusi in ambienti con atmosfera modificata e luci artificiali, privando il nostro organismo di banalissimi elementi vitali quali l'aria fresca e la luce del sole
- ci sottoponiamo a stress immani e continuativi che provocano una serie di manifestazioni fisiche imponenti
- siamo schiavi della società dei consumi, che ci spinge a lavorare sempre di più per consumare sempre di più
- ci atteniamo e conformiamo a degli standard fissati da chissà chi per cercare disperatamente di "essere normali", quando in sé questa sarebbe una pura contraddizione.
- eccetera eccetera eccetera

Viviamo in un'epoca del controsenso, dell'eccesso, dell'inconsapevolezza spinta.
Pensiamo di essere evoluti, civili, di vivere secondo natura, e nel contempo buttiamo nel cesso le ultime risorse disponibili sulla terra.

E compriamo merda maturata in eleganti scatole messe in vendita nel tempio dei radical chic.

Troppo spesso, nel corso della mia vita, diverse persone mi hanno chiesto "ma tu figli non ne vuoi?"
E alla mia risposta "no", la replica/rimprovero suonava più o meno " Ma non è normale, è innaturale".

Ecco, al di là delle moltissime considerazioni che io per eccesso di educazione non ho mai fatto a queste schiere di genitori tutti realizzati e sicuramente felici, mi chiedo se le persone pensino davvero quello che dicono, o agiscano per bovini automatismi.

Per come la vedo io, in una civiltà sovrappopolate e iperconsumante come la nostra, l'atto più innaturale che possiamo fare è quello di procreare.
E' un punto di vista sicuramente opinabile e del tutto personale, ma se la continuazione della specie è la spinta istintiva che porta qualsiasi essere vivente a riprodursi, noi che siamo "esseri superiori" in un mondo sovrappopolato, dovremmo con la sensibilità e l'intelletto comprendere che non c'è più bisogno di seguire un processo che almeno in questo momento è poco utile ai fini della sopravvivenza di un intero mondo.

Fissato questo concetto, dico anche che ognuno di noi è liberissimo di avere tutta la prole che ritiene più opportuna, ma suggerirei a chiunque di darsi altre giustificazioni più edificanti e costruttive del "lo faccio perchè è naturale",
E soprattutto, anzichè chiedere a chi non ha figli
"ma perchè tu non hai figli?"
chiedere a sé stessi
"E io, perchè ho/avrò/voglio figli?"

Di sicuro un pizzico di autocoscienza e consapevolezza in più aiuterà tutti noi a migliorare il pianeta in cui viviamo, e ad evitare di comprare il letame da concime in sofisticati box dentro sciccosissimi negozi.