martedì 24 agosto 2010

A scuola con gusto. Etico

Purtroppo per gli scolari, o per fortuna per i secchioni, c'è sentore di scuola nell'aria.

I negozi sono pieni di tutto l'occorrente per un accessoriato anno scolastico, i supermercati risplendono di offerte di ogni tipo.

Quest'anno, ancor più degli altri, possiamo fare le nostre scelte ecologiche anche a scuola.

Molte aziende infatti si sono accorte che l'ecologico paga e hanno creato delle linee molto accattivanti di quaderni, penne, and co.

Senza voler far pubblicità ai vari marchi, è bene sapere che ormai il quaderno/quadernone/blocco in carta riciclata è di larghissima diffusione, ma se siamo proprio attenti utilizzare per prendere appunti il caro vecchio retro del foglio A4 stampato (magari tagliato in due e rilegato con fiocchi e clips graziose e riutilizzabili) ci porterà in testa alla classifica dei perfetti studenti... ricicloni.

Esistono al momento penne biodegradabili (in realtà da anni), gomme da cancellare in gomma naturale, colle atossiche con ingredienti naturali (la miticissima Coccoina), evidenziatori non inquinanti e non tossici a matita, classificatori e cartelline in cartone riciclato, matite colorate in legno naturale (per le matite nere il portamine è quello che consente un minor consumo di risorse della terra dal momento che il portamine è eterno e non si spreca legno per costruire la matita), e tutto quello che la fantasia ci può far saltare in testa.

Insomma, con i soli accessori per un anno di scuola si potrebbe veramente iniziare a fare la differenza.

Per tutto quello che non è ancora ecologico, come ad esempio borse o astucci, sarebbe bene fare opera di risparmio decidendo di tenersi per qualche anno la stessa "cartella" e tutti gli accessori che spesso, al passare delle mode annuali, vengono accantonati per sempre in ingolfatissimi armadi.

 

Volendo spingerci là dove nessuno è mai arrivato prima, gli insegnanti potrebbero invogliare gli alunni a riciclare o a sviluppare il consumo critico: i ragazzi sono molto ricettivi e accoglierebbero con favore qualsiasi tipo di iniziativa che li distogliesse dagli stantii e per niente formanti programmi scolastici.

Dovesse esser troppo, sappiamo bene che anche i piccoli gesti fatti con consapevolezza sono semi di saggezza, è per questo che già vedere una cartella ecosostenibile sarebbe un traguardo notevole.

lunedì 16 agosto 2010

Spiagge e pensieri

Due settimane di mare e una rilassante vacanza tra la sabbia mi hanno indotta a "favorire" frivole letture a scapito dei miei soliti "manuali della barbosa bio-ecologista".

E, sapete, ritrovarsi a sfogliare riviste femminili dopo mesi di astinenza, può dare delle grandi sorprese.

Siccome non guardo un tg da almeno due anni, e non leggo nemmeno i quotidiani online, scopro solo ora che un settimanale non meglio identificato (mi sembra fosse Tu ma non vorrei dire sciocchezze), ci mette in guardia dalle insidie dei cosmetici ecobio.

Avete letto bene, non è che parla solo dei finti prodotti naturali, ma ci avvisa che gli oli essenziali (veri) possono essere rischiosi, o che il biossido di titanio usato per i solari a filtro fisico, quando micronizzato può penetrare sotto il derma. Così via per qualche altro ameno allarme, non affiancato dal dovuto contraltare di cosa ad esempio fa un solare a filtro chimico piuttosto che un profumo generico di derivazione sintetica.

Insomma, proprio quando le persone iniziano forse a capire che l'ecobio fa comodo a tutti, c'è qualcuno che scrive un articolo che lo butta giù con i soliti mezzucci da quattro soldi che portano solo cattiva disinformazione.

Ma se i miei occhi pieni di sole non si fossero abbastanza stupiti da ciò, ci ha pensato Gioia con il suo caldo numero 32 a ravvivare le mie orbite.

Pagine e pagine di moda invernale riscaldate da pellicce in ogni dove: cappotti, giacche, stivali con risvolti pelosi, borse stile Neanderthal, gilet, mantelle... non ho visto orecchini e bracciali ma forse è èerchè non ho guardato bene, sono sicura che c'erano. Addirittura Karl Lagerfeld per Chanel ha pensato che il prossimo inverno sarà da glaciazione, dal momento che propone moon boot pelosi, borse polari, cappotti da -40.

E se non bastasse, alcune icone di stile (?) quali Kate Moss o Sienna Miller vengono esaltate con le loro pellicce.

Gioia però deve essersi sentita sola, se anche Grazia col suo numero 33, dopo averci deliziato con l'articolo sulla chirurgia estetica della vagina, ha deciso di proporci la moda della donna moderna: sulla neve in bikini e pelliccia. E non risparmiano nulla: montone (a proposito, è ritornato di moda!), marmotta, coyote, volpi di tutte le razze...

Volete sapere gli stilisti che hanno deciso di rompere l'embargo della pelliccia? Praticamente tutti, ma ne ricordo alcuni:

Chanel, Custo Barcelona, Valentino, Cavalli, Byblos, Galliano, Ferrè, Fendi, Iceberg, Hogan, D&G, Clarks, Primaclasse, etc etc etc.

E mi chiedo in quale momento di questi ultimi anni ho chiuso un attimo gli occhi e cambiato dimensione per approdare in questa, così crudele da consentire alla moda di continuare indisturbata ad uccidere per vanità, così stupida da consentire ancora a qualche sciroccata sdrucita nel cervello di indossare un animale morto, così superficiale da dimenticare anni e anni di lotte contro le pellicce.

E, ovviamente, per fare il trio con pellicce e articoli marchettari, cosa c'è di meglio che riempire i giornali di pubblicità che mostrano gioielli del valore di svariate centinaia di euro?

C'è la crisi, si perdono migliaia di posti di lavoro, la gente non arriva a fine mese e i settimanali femminili vengono venduti a prezzi popolari (50 cents, 1 euro), e qualcuno pensa ancora che sulle pagine di una rivista ci possano servire almeno 5 lussuosissime marche di gioielli per distrarci un pò?

Mi piacerebbe davvero sapere se incrementeranno le vendite di preziosi...

 

Ed è così, tra il serio (molto) e il faceto (evanescente) che me ne sono tornata a casa con questo mucchio di riviste dalle quali prenderò spunto per la prossima estate: abbonamento a Topolino, Martin Mystère, Diabolik.

Anche se personaggi di fantasia, loro hanno i piedi per terra...