Leggendo qua e la, ho notato che molte persone sono indignate per lo sciopero dei calciatori o per i dolori finanziari dei tanti vips e ricconi che quest'estate vogliono esternarci la loro situazione miserevole.
Che lo facciano per guadagnare "consensi" o per motivi a noi sconosciuti, queste uscite suscitano in noi reazioni di rabbia e indignazione. "Come", pensiamo, "navigano nell'oro e si permettono di lamentarsi? E noi che dobbiamo dire allora?"
Cosa dovremmo dire non saprei, so per certo però che queste uscite, vere o finte che siano, distolgono le nostre menti da problemi molto più pressanti e a noi vicini. L'economia, ci dicono, va molto male. La finanziaria ci "regalerà" un autunno/inverno/primavera/estate che lascerà molti di noi sulla soglia dell'indigenza. Ci tolgono detrazioni, aumentano tasse, riducono i servizi in toto e noi che facciamo?
Ci incazziamo per gossip che veramente lasciano il tempo che trovano.
Lo fanno apposta, sapete? E' la vecchia tecnica del genitore che per distrarre il bimbo dalla bua o da un capriccio gli mette sotto gli occhi una robina colorata e affascinante che lo distrae completamente.
Durante il parto di questa finanziaria sconvolgente, hanno montato e gonfiato lo sciopero dei calciatori fino a farne un caso di vita e di morte. E noi ci abbiamo abboccato, riempiendoci la testa di critiche nei loro confronti e lasciando poco spazio alla riflessione sul da farsi per fermare lo scempio che ci aspetta dietro l'angolo.
Calciatori, vips, gente famosa uscita dal nulla, ottengono onori e gloria nella misura in cui noi diamo loro attenzione. Attraverso gli immondi giornali di spettegolezzi che alimentano la loro fama, ci danno l'impressione di vivere attraverso di loro una rutilante vita di ribalte. Gli diamo importanza, ne alimentiamo il "mito" e il conto in banca, ci infervoriamo se tizio lascia caia o la squadra dove ha militato per anni e ne discutiamo per secoli, divisi in fazioni che si riparleranno magari dopo dieci anni a causa di questi (inutili?) confronti.
Nel frattempo, accettiamo passivamente il fatto che i nostri emolumenti si assottigliano sempre più o che per mandare a scuola i nostri figli dobbiamo pagare anche la scuola pubblica.
Ci stanno togliendo pure le mutande, ma noi ci alteriamo per un finto sciopero che di eclatante ha solo il numero di persone che ne parlano. Ci stanno togliendo il futuro, ma invece di organizzarci e fare un vero sciopero di due tre mesi consecutivi, accendiamo la tv e sentiamo le tristi vicende dell'ennesimo fallito di turno, o peggio seguiamo per anni con sete di truci particolari i delitti che salgono alla ribalta.
E' in momenti come questi che penso che la mia voglia di fare abbia poca speranza quando si scontra con cotanta inconsapevolezza, e proprio in questi momenti la mia intolleranza all'idiozia sale a livelli monumentali.
Stiamo vivendo un sogno, e pure di serie B. Stiamo indignandoci per il nulla, un triste nulla.
Sarà il caso di svegliarci, prima o poi?