mercoledì 30 dicembre 2015

I buoni propositi

Sono gli ultimi giorni dell'anno, e alzi la mano chi tra noi non ha mai detto:
"dall'anno prossimo, cambio vita... dall'anno prossimo vado in palestra/mi metto a dieta/la smetto di avere questi atteggiamenti..."

Il mese di dicembre è un mese quasi magico, e anche grazie al fatto che le giornate più corte dell'anno ci mandano un pochino in letargo, siamo più propensi a pianificare il nostro futuro e a credere che sia facile realizzare i nostri piani.

In effetti, a ben pensarci, una buona pianificazione è una strategia vincente per raggiungere gli obiettivi che ci poniamo: costituisce le fondamenta del successo.
Ma spesso, alla fine dell'anno e al momento dei bilanci, le nostre belle pagine di "budget plan", ci danno un ben misero ritorno in termine di risultati.

La palestra per la quale avevamo fatto l'abbonamento annuale, l'abbiamo abbandonata in primavera, il corso d'inglese che tanto volevamo fare, ce lo siamo dimenticati alla terza lezione, e la dieta... meglio non parlarne.

Perchè i bilanci sono sempre così castrofici, rispetto alle certezze che ci accompagnano quando stiliamo un preventivo?

Passo più lungo della gamba?

Una prima ipotesi, potrebbe essere che facciamo il passo più lungo della gamba; che gli obiettivi che ci poniamo siano in effetti difficilmente raggiungibili. Se il nostro obiettivo è quello di imparare il cinese in 5 mesi, o dimagrire sette chili in sette giorni, diventeremo avide prede di facili entusiasmi, e di rapidissime e cocenti delusioni che ci faranno desistere dagli intenti.

Un valido aiuto nel progettare i nostri intenti, potrebbe essere quello di valutare degli obiettivi reali e di applicare la politica dei piccoli passi: stabilire una tabella di dimagrimento più realistica (ad esempio, 3 kg in un mese), o dedicare un'ora a settimana allo studio che più ci interessa.

Gli obiettivi che ci poniamo ci appartengono?

La seconda ipotesi che porta all'insuccesso della nostra lista dei buoni propositi, è quella che ci porta a formulare intenti che non ci interessano veramente.
Ok, avevamo promesso a nostro nonno che saremmo andati una volta a settimana a teatro (o alla nostra compagna che saremmo andati volentieri al corso di salsa un giorno si e uno no), ma... è quello che vogliamo veramente?

Nell'elenco delle azioni per il nuovo anno, non c'è posto per attività che non ci piacciono e che faremmo solo per fare un "favore" a chi vogliamo bene. Ci tolgono energie e distolgono dagli obiettivi più importanti per noi. In questo caso, un poco di sano egoismo è fondamentale per arrivare ai "nostri" risultati.


Gli obiettivi che ci poniamo sono troppi?

Abbiamo forse fatto una lista di buoni propositi chilometrica, che richiederebbe giornate di 48 ore?
Abbiamo pianificato le nostre giornate fino all'ultimo minuto, senza lasciare molto tempo all'ozio e dai, anche alla noia profonda?  Falliremo prima di partire.

Gli obiettivi devo essere pochi, ma buoni. E' inutile disperdere le energie in tanti rivoli, che già ci pensano gli impegni quotidiani a remare contro di noi.
Se abbiamo un sovraffollamento di buoni propositi, è meglio stilare una classifica dei primi tre, e rimandare i successivi al prossimo step.
Se gli obiettivi sono importanti, ad esempio ritrovare la forma fisica perduta, sarà sufficiente uno solo di essi ad impegnarci per tutto l'anno, e sarebbe inutile caricarci di ulteriori preoccupazioni. Meglio concentrarci sulle battaglie importanti, che correre appresso a tutto.


Come mantenere i buoni propositi?

Ecco un breve elenco:

  • per i primi 15 giorni, resistere e portare a termine i compiti che ci eravamo prefissati. Basta poco per acquisire nuove abitudini, l'importante è vincere nei primi giorni i sabotaggi che ci autoinfliggiamo.
  • tenere un diario da aggiornare se possibile quotidianamente, bastano due o tre minuti al giorno
  • ogni settimana, fare un riepilogo dei risultati: meglio capire subito se stiamo sbagliando o se ci stiamo lasciando andare e correggere il tiro in corso d'opera, piuttosto che abbandonare tutto.
  • ascoltare le nostre sensazioni e il nostro corpo: se dopo i 15 giorni non abbiamo dei feedback positivi, o abbiamo sbagliato pianificazione o l'obiettivo è troppo pesante per noi. E' necessario rivedere qualcosa o, nel caso da questo non dipenda la nostra salute, puntare ad altro.
  • rispettare le scadenze e gli impegni: ci siamo prefissati di andare tre volte a settimana in palestra? Portiamo a termine il compito nonostante le mille tentazioni (inviti, feste, piccoli raffreddori) che a lungo andare farebbero saltare in aria i nostri piani.
  • gratificarsi per i risultati raggiunti, possibilmente con nulla di eccessivamente calorico o dannoso per la nostra salute (tipo un salto col bungee jumping)


Buon anno a tutte e tutti, che questo sia veramente l'anno in cui vedremo realizzati tutti i nostri sogni e propositi :-D



lunedì 21 dicembre 2015

Gli articoli miracolosi

Negli ultimi anni, una serie infinita di blog e siti è andata via via imponendosi all'attenzione degli utenti del web; questa massa infinita di informazioni più o meno verificate, più o meno inventate, più o meno rimpallate di sito in sito solo per aumentare il numero di letture, ha la peculiarità di proporci miracoli ad ogni angolo.
Con la tecnica del marketing da quattro soldi che ormai si sta diffondendo a macchia d'olio, i novelli editorialisti compongono un titolo eclatante che promette mirabolanti contenuti, ma lo sforzo spesso si ferma alla meraviglia del titolo.

Come l'ultimo che mi è capitato di leggere:
"Potresti avere 15 kg di tossine nel tuo intestino, ecco come spazzarle via"

Diciamo che il titolo incuriosisce, e il fatto che molti organismi siano effettivamente pieni di tossine a partire dall'intestino, costituisce un invito ad andare avanti nella lettura.
Il post in sé è abbastanza anonimo, così come lo è la miracolosa soluzione ai problemi di una intera vita:
prendere da uno a tre cucchiai di farina di semi di lino mescolata ad un poco di kefir per almeno tre settimane.
Questo "efficacissimo" rimedio porterebbe una serie infinita di benefici e a una sicura (?) rimozione delle tossine dal nostro corpo.

Ammesso e non concesso che questo rimedio possa effettivamente funzionare, vi dico subito che un organismo con forte disbiosi, o con transito intestinale difficile, rischia con questo metodo di avere un peggioramento dei sintomi oltre che ad aggiungerne altri.
La quantità di fibra contenuta nei semi di lino può infatti fare, se non adeguatamente lubrificata e irrorata, fare ancora più massa che non si riuscirà ad espellere, provocando gonfiori, stitichezza, nausea e altri bei sintomi.
Scrivo questo perché ho letto le testimonianze dirette di chi lo ha provato, e se dovessi fare una statistica, le possibilità di successo sono scarsissime.

Di articoli mirabolanti ce ne sono molti, di risultati efficaci e duraturi nel tempo molto pochi,
Il faidate, in questi casi, è peggio dell'inazione.

Cosa fare, quindi, di fronte all'ennesima fonte che ci promette la risoluzione dei nostri problemi di salute?
Innanzitutto, informarci e verificare da dove proviene.
Poi, considerare che non tutte le soluzioni proposte sono adatte ad ognuno di noi ma che anzi potrebbero causarci problemi.
Successivamente, imparare a conoscere il nostro corpo e a sentire ciò di cui ha bisogno, ma anche a selezionare razionalmente: se seguiamo ad esempio una monodieta ricca di carboidrati e povera di fibre, ce ne dovremmo rendere conto da soli che stiamo percorrendo una strada sbagliata, prima ancora che sia il corpo a protestare.
Se possibile, sarebbe bene iniziare a documentarci e a fare del nostro benessere un argomento di studio: di testi seri sull'alimentazione ce ne sono tanti, sempre che non andiamo appresso a quelli che vanno in giro a fare i bastian contrari.
E per ultimo, rivolgiamoci a qualcuno che possa aiutarci ad acquisire una consapevolezza, alimentare e corporea, e che possa darci degli strumenti con i quali lavorare per tutta la vita.