E' giunto il momento di fare dei bilanci, essendo ormai da più di un anno che cerchiamo di nutrirci di cibo biologico.
Non siamo dei santi, e saremmo degli ipocriti se dicessimo che ormai mangiamo solo bio.
Non sempre purtroppo ci si riesce, e non sempre lo confesso, si ha voglia di andare in tre posti diversi per comprare tutto ciò che serve per una settimana di pasti.
L'importante però è l'impegno e la voglia di dare continuità al progetto avviato.
Così le mie spese si articolano nel seguente modo:
- settimanalmente mi reco dall'agricoltore bio per ortaggi uova e pane (Agricolturanuova)
- spesa settimanale di altra verdura e frutta da un produttore locale, e pesce (e prosciutto di montagna)
- occasionalmente compro legumi pasta e cereali nei supermercati biologici (NaturaSì e PiùBio) e acqua in bottiglia di vetro a rendere
- occasionalmente ancora acquisto detersivi Officina Naturae bio su Internet (o quelli alla spina da Panorama)
- carne chianina (poca) al supermercato vicino casa (Carrefour)
Poi, aggiungiamo le note dolenti: bibite, birre e qualche pesce surgelato al supermercato della GDO.
Però ho notato un grande cambiamento nell'approccio alla spesa: compriamo molto meno, meno superfluo e soprattutto quando andiamo al supermercato impieghiamo 15 minuti scarsissimi per fare la spesa. Allo stesso modo, i vari passaggi al mercato o ai negozi bio sono così brevi da consentirci (spostamenti esclusi) di fare la spesa per una settimana in un'ora e mezza totale. Con gli spostamenti arriviamo a poco più di due ore.
Un risparmio di tempo e di denaro considerevole, che sarebbe maggiore se smettessimo prima o poi di acquistare tutte quelle bibite :-(
Un altro grande cambiamento che mi sorprende alquanto è questo: avendo eliminato completamente i cibi pronti, preparati e precotti, la lista dei cibi da comprare presso la Grande Distribuzione organizzata si riduce a un terzo; quando abbiamo fretta e non si ha davvero tempo per stare a preparare cibo (eventi rarissimi, anche perchè per cuocere la pasta ci vuole meno tempo che a riscaldare il primo piatto congelato) , mi capita di girare per quei banchi refrigeranti o congelanti senza prendere nulla. Non so più che prendere, è tutto così pieno di conservanti e additivi che preferisco mangiare una frutta o dell'insalata. L'altro ieri ho preso delle crocchette di merluzzo e di tonno da friggere per disperazione, ma non essendo più abituati a quei sapori abbiamo lasciato tutto e siamo rimasti col becco asciutto.
E tutto questo vi assicuro che è un processo naturale, senza forzature o violenze o imposizioni etiche.
Certo è che nessuno ci deve correre dietro, e che gli sgarri e le eccezioni ci devono essere.
Vi garantisco però che comprare il necessario, soprattutto fresco e non preparato industrialmente, fa bene alla salute, al portafoglio e al tempo libero.