Leggevo giusto oggi un articolo di Mike Adams riproposto da Marco Cedolin e poi da Informare per Resistere su Facebook.
E ho letto veramente con gusto gli interventi delle persone che ancora credono che fare attenzione a ciò che si mangia possa essere considerata una malattia o comunque una stranezza alquanto pittoresca.
Senza nulla togliere al libero arbitrio di ognuno di noi, è sconfortante constatare quanto poco ci si curi di un'azione dalla quale può dipendere la nostra salute, energia, longevità, capacità di lavorare e quanto si deleghi alle aziende produttrici di cibo.
Siamo diventati come gli animali domestici che vivono nelle nostre case: totalmente dipendenti da altri per la scelta del cibo e drogati di "crocchette".
In effetti ci illudiamo di scegliere quello che mangiamo, ma in realtà quello che troviamo sugli scaffali dei supermercati è quasi tutto frutto di una ricombinazione di circa duecento elementi chimici e una varietà sempre più esigua di prodotti che la terra ci "offre".
Qualunque sia la scatola di cibo che stai prendendo in mano, qualunque sia il genere alimentare, troverai sempre in aggiunta conservanti, esaltatori di sapidità, coloranti, additivi; dall'omogenizzato al gelato, passando per tortellini, crackers, yogurt da bere, cordon bleu e pesce, tutto è ricombinato. Non solo: il numero delle specie vegetali che consumiamo è estremamente inferiore a quello che mangiavano i nostri nonni. L'agricoltura intensiva seleziona solo le varietà più produttive e scarta (facendo piano piano scomparire dalla faccia della terra) quelle più rustiche e adatte alle specifiche condizioni ambientali di coltura. Mangiamo sempre lo stesso mais, lo stesso grano, le stesse tre insalate, e qualche tipo di verdura fresca. Il resto, se lo dovessimo incontrare in qualche mercatino agricolo, apparirebbe ai nostri occhi come uno scherzo della natura.
Non solo: Safran Foer, nel bellissimo "Se niente importa", ci parla dell'allevamento animale. Gli animali selezionati per l'allevamento di carne sono incroci che in natura verrebbero considerati grotteschi errori: dei freak, insomma. Il pollame e i tacchini non riesco a riprodursi da soli, devono essere inseminati, maiali e bovini crescono al disopra del loro incremento di peso naturale, e vivono la loro triste esistenza bombardati di medicinali, in mezzo ai loro stessi escrementi e chissà, pure dopati di ormoni.
Per questo e tanti altri motivi, è molto importante conoscere quello che si mangia, come viene prodotto e quanti additivi, ormoni o antibiotici ti ci mettono dentro. E' importante perchè la prossima volta che avrai un mal di gola, il tuo antibiotico potrebbe far cilecca, e se dovesse servirti per situazioni più gravi, potresti essere in pericolo di vita.
Di contro, se assumi ormoni senza saperlo, tu uomo rischi di vederti crescere le tette e diminuire il numero di spermatozoi e la potenza sessuale. Tu donna, andare incontro a un sovradosaggio di estrogeni che a lungo andare potrebbe causarti svariati problemi di salute.
E' ortoressia o voler acquisire consapevolezza il conoscere ciò che si mangia?
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