Silvio Paoselli era un mugnaio.
Girava per i vari siti della fantastica realtà itinerante che è il Mercato Contadino dei Castelli Romani dispensando consigli, offrendo cibo, e vendendo le sue ottime farine.
Silvio aveva un mulino sperimentale, in provincia di Rieti, che si era costruito pezzo dopo pezzo.
Nel suo mulino laboratorio conciliava la tradizione con l'innovazione, e aveva fatto di quella passione la sua ragione di vita.
Si sa come vanno le cose qui in Italia, la passione spesso non paga le bollette e lo Stato sovvenziona solo i "grandi numeri", lasciando privi di ogni tipo di aiuto sociale ed economico migliaia di piccole realtà che con coraggio ed estrema fatica cercano di portare avanti il loro lavoro, lontano anni luce dal mainstream o dagli accecanti riflettori di eventi per le allodole (vedi Expo).
Silvio era in difficoltà, e le banche si sono prese il suo mulino, vendendolo all'asta.
Chi lo ha comprato gli ha persino impedito di riprendersi l'antica macina appartenuta al padre, e poco dopo di Silvio si sono perse le tracce.
Il suo corpo privo di vita è stato ritrovato nel lago del Salto, Silvio si è arreso.
Oggi sono andata, dopo mesi, al mercato Contadino del venerdì, alle pendici di Frascati, e i suoi colleghi mi hanno raccontato la storia di questa persona buona, generosa.
Sono sconvolti, non solo per aver perso un ottimo collega e un caro amico, ma per l'ingiustizia di uno stato che toglie speranza a chi lotta ogni giorno per portare avanti le proprie idee, ma sempre pronto però ad elargire finanziamenti ad amici e amici di amici.
Sanno benissimo, tutte queste persone, che quello che è successo a Silvio può succedere ad ognuno di loro, ma anche ad ognuno di noi. Leggiamo spesso, purtroppo, di persone sommerse dai debiti e prive di qualsiasi aiuto anche morale che soccombono sotto il peso delle responsabilità, dei debiti, dei sensi di colpa.
Lo stato sociale, in tutto questo, dove sarebbe?
Forse solo nello stare sempre e comunque dalla parte del più forte, lasciando marcire idee, sogni, aspirazioni di chi cerca nel suo piccolo di cambiare questi ormai vecchi schemi economici e sociali?
La risposta è scontata, direi...
Quello che i colleghi di Silvio hanno fatto, per non dimenticare il suo sacrificio e la sua meravigliosa
opera, è di avviare una petizione nella quale si richiede che il mulino venga acquistato dalla regione Lazio per renderlo una fattoria didattica e continuare il lavoro di Silvio.
Questo è un invito, per tutti coloro che leggeranno il post, a firmare l'appello, e condividerlo.
Ma è anche un invito a considerare che siamo tutti uniti da un filo invisibile, e che non possiamo sempre voltare la testa quando quello che succede agli altri apparentemente non ci riguarda.
Il link lo trovate qui:
http://www.castellinotizie.it/2015/03/12/il-mulino-di-silvio-diventi-una-fattoria-didattica-partito-lappello-per-il-mugnaio-ucciso-dalla-crisi/
Nessun commento:
Posta un commento