In questi ultimi periodi mi è capitato molto spesso di vedere in giro "strani" esseri plastificati.
Sono intorno a noi, in mezzo a noi, in molti casi siamo noi , diceva anni fa Frankie Hi Energy, anche se parlava di un'altra categoria di pensatori poco ecologici, i benpensanti.
Così, nella giornata che celebra una donna fuori dagli attuali canoni estetici, la nostra cara befana, ho deciso di scrivere due righe sul dilagante fenomeno che sta portando giovani e anziane ad assomigliare tutte a scollacciate e artefatte soubrettes televisive.
Passi per le giovinette, ancora in cerca di una propria identità/personalità e per questo soggette all'influenza di scollature vertiginose, tette pneumatiche, sgambature assassine. Passi anche per le trentenni in carriera, che girano per gli uffici abbigliate e pompate come cloni di Pamela Anderson, causano sì numerosi commenti di sdegno, ma provocando seri problemi di distrazione ai malcapitati che se le trovano intorno.
Passi sì, ma neanche troppo, visto che sarebbe ora che fin da piccole le donne prendessero coscienza del fatto che non si deve per forza mostrare il proprio corpo per essere notate e per farsi strada nella vita. E che magari sarebbe molto più ecologico (per il proprio spirito) seguire dei percorsi di autostima.
Passino le due categorie summenzionate, ma le cinquantenni mi raccontano cosa passa loro per la testa quando si vestono da Daisy Duke
(giuro di averne viste al supermercato)
o quando vanno in giro talmente trasparenti da far impallidire le odalische da Mille e una notte?
Si presume che a cinquant'anni o giù di lì ci si sia formate abbastanza da capire che oltre all'apparire noi siamo qualcosa di più, come è possibile che queste nonne di Aida Yespica corrano a rifarsi le tette, le labbra, i glutei (i cervelli mai, eh?) e non vedano l'ora di mostrarsi come chirurgo le ha fatte, senza lasciare il minimo spazio all'immaginazione?
Ieri abbiamo assistito a una scena incredibile: eravamo al supermercato, una bella signora snella e ben curata si aggirava tra le corsie; aveva il cappotto aperto, e sotto una maglia trasparente con un corpino che lasciava i seni fuori, ovviamente rifattissimi.
Lo spettacolo poteva essere anche gradevole, ma il volto maturo della donna e il contesto stridevano assolutamente con l'aspetto glamour e da starlette che risaltava ai nostri occhi.
Ecco, è a donne come queste che dedico i migliori auguri di buona epifania, che la cara e operosa vecchina porti loro in dono saggezza, amor proprio e un briciolo di dignità.
Buona Befana anche a tutte le donne intelligenti!
Io quelle 50enni così le chiamo Musei :P E buona Epifania anche a te ;)
RispondiEliminaAccidenti... bel post!!! Davvero dedicato alle Befane più befane!!!
RispondiEliminaSai, a volte mi guardo allo specchio e vedo nuove rughe. Mi accorgo che il viso da ovale che era sta diventando quadrato per certi cedimenti ai lati... Il mio corpo non è più snello e asciutto, ma rotolini persistenti e affezionati mi si formano sui fianchi e la pancia si gonfia... EVVIVA!!! Sto invecchiando!!!
Il mio viso racconta la mia storia, parla di me... So chi sono, adesso si, finalmente!!! Mi piaccio così come sono!!! Sono IO, Francesca!!!
Come te, queste bambolone attempate che si tirano di qua e di la e si fanno pompare di su e di giù, mi fanno un po' pena e anche un po' tenerezza. A parte che si somigliano tutte (non riesco più a distinguere la Lilli Gruber dalla Parietti!!!), si vede lontano un miglio che qualcuno su quel viso ci ha messo le mani per cancellare, con un colpo di pennello (o meglio bisturi!) tutta la storia di quel viso maturo.
W la befana!!!
Francesca