Questo è il periodo più proficuo per i cattivissimi virus e batteri: in un colpo solo riescono ad abbattere intere famiglie, uffici o classi a scuola.
In un ciclo quasi perpetuo, i figli contraggono il temuto virus di turno che, una volta a casa, si trasforma in mega raffreddore o pesante influenza e viene propagato a familiari, colleghi dei familiari, persone che condividono gli spazi pubblici degli "untori" , per poi tornare al mittente.
E così, nel periodo che va da dicembre a fine febbraio, centinaia di migliaia di persone ogni anno di tutte le età ed estrazioni sociali cadono, ripetutamente, malate.
Ed è proprio in questo periodo che le grandi industrie farmaceutiche fanno grassi affari, proponendoci qualsiasi tipo di miracoloso rimedio che possa istantaneamente rimetterci in piedi in quattro e quattr'otto, e che possa restituirci alle nostre consuete attività di consumatori senza permettere ai brutti virus di impedirci di spendere e consumare.
Conosciamo tutti paracetamolo, acido acetilsalicilico, metamizolo sodico (novalgina) e antibiotici vari; tutti sappiamo che questi principi attivi, uniti ad altre diavolerie, ci consentono di abbassare la temuta febbre, di alleviare i sintomi del malanno che ci ha colpiti, e di tornare in fretta nei nostri rispettivi luoghi di sudore e lacrime.
Quello che non sappiamo però è tanto altro: ad esempio ci sono le mille controindicazioni che questi farmaci hanno, oppure dovremmo sapere che andrebbero usati con parsimonia e mirati allo specifico malanno (ma questo tante volte non lo sanno nemmeno i dottori), e che spesso soffocare il sintomo non ci permette di guarire ma anzi allenta sempre di più le nostre difese immunitarie.
La febbre, per dirne una, è una reazione dell'organismo e serve ad uccidere i virus e i batteri causa dell'acciacco che ci ha colpiti; in questo senso è un indispensabile alleato per una sana guarigione. Sedare la febbre e abbassare la temperatura allevia si il sintomo, ma rischia di lasciar passare e far baldoria nell'organismo intero proprio quegli intrusi che il corpo da solo stava cercando di eliminare. Ecco qui che intervenire con un antipiretico piuttosto che con un inutilissimo salicilico alla lunga rischierebbe di compromettere addirittura l'intero sistema immunitario. D'altra parte, sull'uso di un famosissimo farmaco a base di paracetamolo, molti dottori consigliano di assumerlo solo quando la febbre arriva a una temperatura elevata, diciamo quando si superano abbondantemente i 39 gradi; eppure, nonostante le raccomandazioni, quante persone usano per loro e per i loro bambini queste simpatiche suppostine anche con 37 gradi di temperatura?
Perchè abusare in questo modo del nostro corpo? Voglio dire, se ci troviamo davanti una persona giovane, senza nessun problema grave o malattia cronica, per quale motivo dovremmo abusare di farmaci quando la natura potrebbe fare lo stesso decorso con qualche attimo di pazienza?
Ho letto da numerose parti in questi giorni, che per guarire in modo passivo (cioè senza far nulla se non riguardarsi) da un raffreddore ci si impiega 8 giorni; per guarire in modo attivo (cioè riguardandosi e prendendo farmaci) ce ne vogliono 7. Dove sta il guadagno, se non nelle tasche delle case farmaceutiche? Dove sta il vantaggio di prendere una pasticca e dopo cinque minuti uscire e fare le capriole in strada, quando in quel momento l'organismo dovrebbe stare tranquillo a combattere una battaglia importante?
Non è un caso se durante la stagione invernale ci sono tante ricadute, non pensiamo sempre che gli untori siano gli altri; cerchiamo piuttosto di comprendere che, intossicati dai farmaci e non guariti da riposo e cibo leggero, siamo più facilmente esposti agli attacchi dei virus e batteri che continuano a rimanere dentro di noi per tutto il periodo ingiustamente incriminato.
Cosa possiamo fare quindi se siamo delle persone adulte, sane, senza patologie strane e ci becchiamo un malanno stagionale?
1) Consultare in ogni caso il proprio medico
2) Non facciamoci prendere dai sensi di colpa per il lavoro abbandonato, per la scuola di tennis saltata, per gli aperitivi con gli amici mancati. L'influenza non è una vergogna sociale da rinnegare o nascondere, è un segnale importante del nostro corpo.
3) Riposare riposare riposare
4) bevande calde a volontà, meglio se tisane preparate in erboristeria con erbe biologiche e con principi adatti ad aiutare il decorso della malattia. Tè a basso tenore di caffeina
5) cibi leggeri, evitare carne e latte e latticini perchè impegnano inutilmente l'organismo in digestioni lunghe e difficili, laddove l'organismo avrebbe bisogno di tutte le sue forze per combattere gli "invasori". Succhi freschi, acqua e limone.
6) Cambiare aria spesso nella camera dove si riposa, aiutarsi magari con un diffusore di olii essenziali calmanti e lenitivi (lavanda, camomilla) ma anche specifici per le vie respiratorie (pino, eucalipto)
7) avere pazienza e non scalpitare: ci capita raramente di riposare e avere "tempo" per stare soli con noi stessi, cerchiamo di cogliere l'occasione che ci viene data.
Mai post cadde più a fagiolo!!!
RispondiEliminaSono a letto con l'influenza da sabato... Sto molto male, mi gira la testa, ho male dappertutto, ho la febbre a 38,5... ma non prendo niente!!! Me ne sto tranquilla nel mio letto e riposo. Il mal di testa mi impedisce di leggere o scrivere. Anche battere sui tasti del computer è una fatica. Sono stata tentata di prendere le famose pasticche, ma come te, sono consapevole che la febbre è la mia arma contro il virus. Io devo essere amica della febbre, non tentare di ostacolarla. Non so in quanti giorni mi rimetterò. Cercherò di non sentirmi in colpa per i giorni di lavoro persi...
Un abbraccio
Francesca