Le Fibre, queste sconosciute.
Ci sono intestini che le agognano, altri che le respingono, altri ancora che sono indecisi. Persone che non sanno di cosa si parli, altre che ti snocciolano una preparazione da Accademia della... Crusca (;-)).
Così, dopo aver letto sul web un desolante consiglio a un evidente problema di costipazione, ho messo in moto le dita alla ricerca di info utili.
Cominciamo con il dire che le fibre non sono nemiche del nostro organismo: non provocano danni e non scatenano guai, se usate oculatamente e dosate su ogni persona. Le fibre le assumiamo dalla notte dei tempi, ne assumevano copiose i nostri protoantenati e lo fanno tuttora i nostri simili meno "civilizzati" e le nostre cugine scimmie.
Cosa sono, in termini concettuali, queste benedette fibre? Sono la componente in cellulosa delle piante. Quelle alimentari sono presenti in quantità variabile in tutti i vegetali commestibili (e non), e costituiscono la parte inassimilabile del vegetale ingerito. Non avendo come i ruminanti (ad esempio) l'enzima che scinde la cellulosa (cellulasi), le fibre transitano attraverso il nostro organismo senza essere assimilate e senza fornirci calorie o altre sostanze nutritive.
Perchè allora sono così importanti per il buon funzionamento del nostro apparato digestivo?
Numerosi studi ne comprovano le mille virtù:
- hanno la proprietà di richiamare acqua, contribuendo ad ammorbidire le feci e a facilitarne il transito
- aumentano il volume delle feci, stimolando la motilità intestinale e favorendo l'evacuazione.
I suddetti fattori comportano un tempo di stasi della massa fecale molto più breve rispetto a una dieta priva o povera di fibre, e ciò favorisce una più rapida espulsione dei prodotti di scarto e delle tossine e quindi un minor tempo di contatto di prodotti dannosi con la mucosa intestinale, aiutando sicuramente nella prevenzione dei tumori della parte finale dell'intestino. Inoltre le fibre riescono a pulire a fondo le pareti dell'intestino come se fossero una scopa di saggina; tale proprietà è decisamente utile in presenza di diverticoli, sebbene una problematica del genere deve sempre essere seguita da un medico e non con un inadeguato faidate.
Altri vantaggi:
- i pasti ad alto contenuto di fibra riempiono lo stomaco e danno senso di sazietà
- le fibre riducono il livello di colesterolo nel sangue
- abbassano il livello glicemico perchè rallentano l'assorbimento dei carboidrati.
A cosa fare attenzione? Un eccessivo consumo di fibre provoca una riduzione dell'assorbimento di calcio e ferro, è per questo che bisogna usare sempre il cibo come se fosse un metodo di cura e non come passatempo sociale. Un'attenzione particolare va data ai bambini, nel qual caso il consumo eccessivo potrebbe provocare danni irrecuperabili.
Ma ci preoccupiamo davvero dell'eccesso di fibra quotidiana nei nostri pasti?
O piuttosto siamo vittime di almeno una delle malattie precedentemente elencate?
Diverse ricerche stabiliscono la necessità di 21-25 grammi giornalieri, ma senza stare a fare strani calcoli astrusi una buona "integrazione" di verdura e frutta ci garantirà la quota.
Dovessimo mai dimenticarcene, è bene sapere che i prodotti animali o alcoolici non contengono in alcun modo fibre, così come le stesse sono contenute in misura bassissima nelle farine iper raffinate, irradiate e derattizzate che costituiscono abitualmente l'80% della nostra alimentazione.
100 grammi di farina doppio zero, oltre al fatto che è un alimento privo di sostanze vitali in quanto trattato in tutti i modi, contengono 2,5 grammi di fibre. Mangiare 100 grammi di farina equivale due piatti di pasta per un peso circa di 150 grammi complessivi, per arrivare solo alla decima parte del nostro fabbisogno giornaliero.
Un'ottima fonte di fibre è costituita dai cereali integrali, dalla frutta secca e dai legumi, a seguire frutta e verdura.
Veniamo alle considerazioni sparse...
Leggo o sento spesso in giro che le fibre vanno assunte con cautela. Addirittura, a fronte di un evidente problema di stipsi e di costipazione, i miei poveri occhi hanno visto suggerire l'assunzione di fibre pronte da acquistare in farmacia perchè più sicure di quelle contenute nella frutta e nella verdura, che potrebbero avere controindicazioni (fermentazione, gonfiore intestinale, pesantezza).
Ecco, questo intervento secondo me si avvicina molto a ciò che per me è la nemesi della salute. Ci hanno portato a pensare che delle bustine contenenti fibre estratte chissà come e pagate a caro prezzo siano più sicure di una bella insalata fresca o di una bella porzione di frutta. Ne siamo talmente convinti da evitare assolutamente le fibre in caso di stipsi, diverticoli, e altri simpatici problemi. Ne siamo talmente sicuri da essere addirittura indotti a suggerire ad altri questa assurdità.
Come è possibile che si arrivi al punto di dover dipendere dalla farmacia anche quando potremmo semplicemente allungare una mano e mangiarci una carota?
E' evidente che i nostri organismi, se non in rari casi, non sono più abituati a lavorare in certe condizioni. Mangiando sempre prodotti confezionati, pieni di zucchero fermentante e tanti prodotti carnei, lasciamo che il nostro apparato digestivo si dimentichi del beneficio di questi spazzini naturali e che si appesantisca di scorie nocive che difficilmente lasceranno in tempi brevi gli intestini.
Così, anzichè consigliare di ridurre i farinacei semplici, bibite zuccherate e dolciumi vari, e proteine animali, si dice di fare attenzione alle fibre cattive.
E' ovvio che un organismo intasato e intossicato ha bisogno di tutta la dolcezza possibile per ripristinare le sue funzioni e non di uno sturalavandini stile viakal. Chi dovesse avere problemi di stipsi, diverticoli o intasamenti di ogni genere, dovrà per forza di cose iniziare a riprendere confidenza con le fibre iniziando da dosi omeopatiche, per poi proseguire gradualmente e facendo attenzione a tutte le sensazioni fisiche che questa reintroduzione susciterà. La regola naturalmente vale anche per chi non ha apparenti problemi ma che consuma da sempre poca frutta e verdura.
Facciamo una precisazione: è vero che la frutta fermenta nello stomaco, così come è vero che la verdura o i legumi possono provocare gonfiori intestinali. Ma ci siamo mai chiesti perchè? Perche non vengono mangiati nel modo corretto e con le giuste associazioni/combinazioni compatibili.
E' bene sapere che la frutta va assolutamente mangiata da sola, lontana dai pasti o mezz'ora prima di essi e mai in macedonia; in questo modo mai e poi mai produrrà fermentazione e ne trarremo solo vantaggi.
E' altrettanto bene sapere che le verdure andrebbero consumate a inizio pasto, in insalata o in un bel piattone di croccanti foglie (o altre parti) cotte al vapore: se non se ne mangia un chilo in un'unica soluzione non ci saranno problemi.
Fatte proprie queste semplici regole, e una volta arrivati a regime attraverso una graduale abitudine alle fibre, come potremmo integrarne il nostro consumo?
- Introducendo nella dieta un pasto di legumi (bilanciato con cereali per avere il giusto apporto di proteine) almeno tre volte a settimana.
Si potrebbe iniziare con dei passati, per evitare che la buccia dei fagioli in particolare, ricca di fibre ma profondamente indigesta, possa creare gonfiori (soprattutto se associamo i legumi ad altre proteine animali o a frutta).
- Consumando cereali interi/integrali in chicchi alternandoli alla solita pasta: se proprio non ci piace il gusto, proviamo con chicchi decorticati o perlati, sebbene in quest'ultimo caso le fibre siano in quantità minore.
- Sgranocchiando carote, sedani, finocchi come snack, ma anche frutta secca e semi oleosi, fonti di vitamine e grassi polinsaturi.
Questi tre semplici accorgimenti ci porteranno rapidamente a un consumo ottimale di fibra, modificheranno in meglio la qualità del nostro sangue e della nostra linfa, e apporteranno una serie di nutrienti che difficilmente riusciremo a trovare negli snack pronti o nei pasti precotti.