Prendo spunto da una traccia letta sul web, nel quale si consigliava di mangiare a fine pasto una mela ben matura.
A scanso di equivoci ribadisco una volta di più che la frutta di qualsiasi tipo non va mai mangiata a fine pasto perchè, a causa della differente digeribilità degli alimenti (la frutta se ne va dallo stomaco in mezz'ora/un'ora massimo, carne, grassi e cereali impiegano diverse ore), permanendo nello stomaco oltre il suo limite naturale inizia a fermentare e a produrre il tanto temuto gonfiore postprandiale che tutti temiamo e attribuiamo sempre alla non colpevole frutta.
Per tornare in tema, è bene sapere che le mele maturano sugli alberi verso la fine dell'estate (settembre-ottobre), e che si definiscono prodotti freschi fino a gennaio.
Dopo, inevitabilmente, sulle nostre tavole avremo solo frutta conservata con metodi più o meno controllati.
Come evidenziato nel blog Rassegnaecobio, tendenzialmente le mele vengono conservate in atmosfera modificata, soprattutto se parliamo di produzioni industriali, e nelle parti evidenziate che qui riporto ci sono dei punti che mi indurrebbero da oggi in poi a consumare le mele solo per pochi mesi l'anno:
..La conservazione in atmosfera modificata di fatto non garantisce una maggiore conservabilità, ma piuttosto permette una migliore presentazione del prodotto, perché si mantengono più a lungo certe caratteristiche che sono percepite dal consumatore come indice di freschezza: ad esempio, la carne di bovino di un colore rosso vivo piuttosto che tendente al rosso scuro...
Ma occorre anche tenere presente che il gas, dissolvendosi nel prodotto, si combina con i diversi componenti del prodotto alimentare in modo lento ma irreversibile e tende ad abbassare il pH con ripercussioni, come la denaturazione di enzimi, che possono causare cambiamenti sulle caratteristiche organolettiche del prodotto, come l’odore. (fonte: torinoscienza)
C'è un altro discorso da considerare, anche quando le mele sono semplicemente conservate in celle frigorifere a una temperatura di pochi gradi ma che non arriva mai alla congelazione del frutto... Secondo voi, dopo mesi e mesi che la mela è stata staccata dall'albero e che non vede la luce del sole ma anzi è conservata a basse temperature, che proprietà nutrizionali potrebbe avere? Come facciamo a mangiare senza pensarci un frutto colto dieci mesi prima? Ci stiamo mangiando una mummia e non ne siamo consapevoli...
Per fortuna ci penserà nel futuro prossimo il Codex Alimentarius che irradierà tutto il cibo ammazzando virus batteri e proprietà nutritive per portare sulle nostre tavole roba raccolta due anni prima ma dall'aspetto sanissimo e lucentissimo!
Affrontiamo il discorso bio: gli alberi di mele sono alcune tra le coltivazioni più irrorate di pesticidi/anticrittogamici e chi più ne ha più ne metta. Ti dicono di togliere la buccia, ma la buccia è ricca di fibre e sarebbe bene mangiarla; perchè dovrei comprare un prodotto che naturalmente sarebbe completamente edibile ma che l'uomo ha talmente avvelenato tanto da costringerci a spogliarlo di una sua buona parte?
Ma non è finita... per evitare di mangiare i pesticidi (guardate il rapporto di Legambiente pesticidi nel piatto per rendervi conto di quanto in Italia cresca ogni anno il consumo di chimica nell'agricoltura), non sarebbe sufficiente rimuovere solo la sottile buccia, ma dovremmo (soprattutto se è destinata ai bambini) togliere anche parte della polpa sottostante, perchè i prodotti chimici superano la barriera della buccia e si depositano sui primi millimetri del frutto; quindi, ulteriore spreco che ci porta a buttare via almeno un 10% del frutto comprato.
Lasciando perdere i costi sociali che si dovrebbe aprire un vaso di pandora, qual'è il costo personale di una mela proveniente da agricoltura convenzionale? Di sicuro alto, in salute se non si adottano gli accorgimenti di cui sopra (ricordiamoci che pesticidi e concimi e altro si depositano nelle parti grasse del nostro corpo e ci vuole l'FBI per toglierceli di dosso), e nel portafoglio perchè compriamo un prodotto e ne dobbiamo scartare un bel pò.
A chi conviene?
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