Una discussione di pochi giorni fa mi ha fatto ricordare alcune considerazioni espresse da persone che stimo moltissimo, Franco Libero Manco e Valdo Vaccaro.
In realtà, il gruppo è nutrito, e le considerazioni che si fanno sono molto semplici.
Qual'è il concetto di persona sana o persona malata?
Siamo stati abituati a credere che avere continui raffreddori o acciacchi di altra natura sia ordinaria amministrazione: denti cariati, artrosi, calcoli, difficoltà digestive, respiratorie, evacuatorie, rappresenterebbero addirittura per la maggior parte della gente il piccolo prezzo da pagare per avere una vita più longeva dei nostri nonni o bisnonni.
Molti affermano che la medicina negli ultimi cento anni ha fatto sì che l'età media si alzasse di molto, che le morti alla nascita siano diminuite considerevolmente e che in ogni caso la qualità della vita grazie alla medicina sia migliorata.
Gli stessi che affermano ciò, si vedono morire intorno parenti e amici a età di gran lunga inferiori a quelle che le medie ci propongono.
Sempre gli stessi, hanno un armadietto in casa pieno di medicinali da prendere in ogni occasione: tosse, raffreddore, mal di testa, mal di stomaco, stitichezza, colite, ritenzione idrica, unghie incarnite, infiammazioni echipiùnehapiùnemetta. Come se non bastasse, portano con loro un bel kit di medicinali quando sono in vacanza, non sia mai succeda qualcosa: eritemi, punture d'insetto, diarrea del viaggiatore, febbre, scottature, traumi, infezioni, morsi di tracine e sailcielocos'altro.
Sono poche le persone che viaggiano libere dall'angoscia del "portiamoci le medicine", e sono pochissime quelle che non prendono un farmaco almeno una volta a settimana.
Inoltre, molte delle poche fortunate persone che riescono a superare i 70 anni, hanno le giornate scandite da tutta una serie di medicinali comodamente racchiusi in un portapillole di 30 cm di lato, da prendere a qualsiasi ora possibile di veglia (ma anche di sonno).
Se il concetto di salute è questo, nel mio piccolo credo che forse abbiamo travisato qualcosa lungo la nostra strada. Per quanto siamo convinti della validità della medicina moderna (che ha solo 150 anni ed essendo un'arte e non una scienza è tutto fuochè perfetta), non crediamo alle parole dei fortunati che affermano di avere una salute di ferro e di non avere un malanno nemmeno a provocarselo.
Ebbene, il concetto di sano è proprio questo: una persona priva di qualsiasi (anche sciocco) malessere e un organismo che assimila alla perfezione i nutrienti ricavandone la giusta energia e vitalità. Talvolta abbiamo la fortuna di incontrarle queste persone, e le riconosciamo subito dalla bellezza della loro pelle, dalla luce particolare degli occhi; purtroppo, siamo talmente "rosiconi" da pronunciare spesso frasi del tipo "Eh, adesso sorride, ma poi vedrai che la prima volta che si ammala ci rimane secco..."
Se invece di star lì a roderci dall'invidia seguissimo il loro esempio, ci accorgeremmo che la salute è a portata di tutti, che vivere senza dieci medicinali al giorno è possibile, e che in un corpo veramente sano il cervello riuscirebbe addirittura a sopportare meglio lo stress, o per meglio dire a dare la giusta valutazione agli eventi che ci accadono quotidianamente. Più lucidi e vitali, forse ci salterebbe addirittura in mente che la nostra età media avrebbe la seria possibilità di superare i cento anni...
Questo però dipende solo da noi, sta a noi scegliere la confortevole coperta del farmaco a ogni passo oppure intraprendere la via della consapevolezza e della responsabilità nei nostri confronti.
Sottoscrivo in pieno.
RispondiEliminaE' certamente vero che la medicina ha fatto passi da gigante e che adesso si possono curare malattie che fino a non molto tempo fa ti mandavano al creatore nel tempo di un "amen", ma certamente abbiamo esagerato con l'uso dei farmaci. Facci caso: le pubblicità alla televisione... più della metà sono spot per automobili o per farmaci da banco!!! Il farmaco non è qualcosa che si prende in caso di emergenza ma una semplice caramella che ti aiuta a stare meglio.
Ho l'impressione che un tempo forse si viveva meno, ma in fondo si era più sani e più forti.
Un abbraccio
Francesca
concordo pienamente.
RispondiEliminanon prendo farmaci da quando ho 14 anni a meno di non subire un ricovero ospedaliero, cosa che comunque non avviene da circa 10 anni.
confido di riuscire a continuare così :)
B.
PS: ritrovalo, un lato bello di Roma, ne vale la pena :)