A me le minacce, le intimidazioni, le strade scelte da altri hanno sempre scatenato pruriti e nervosismi insopportabili. Fin da piccola, se qualcuno non mi spiegava esattamente il perchè e il percome dei divieti e delle negazioni, scattava in me lo spirito del bastian contrario, e partivo a testa bassa per indagare sulle motivazioni datemi, confrontandole poi con il risultato finale. Che ci crediate o no, questo risultato non coincideva mai con le fiacche scuse o con le frasi prepotenti.
Questo spirito, ahimè, è ancora con me, sebbene piccola non lo sia più e un poco di maturità avrebbe dovuto raggiungermi lungo la strada.
Quindi, quando sento o leggo le ferali notizie che ogni fonte informativa ci propone a ogni pasto e tra un pasto e l'altro, io un pochino m'incazzo... se me lo permettete.
La parola recessione è sulla bocca di tutti, lo spettro dell'uscita dalla zona euro fa sì che qualsiasi governo capiti ci tassi fino a strapparci di dosso le mutande senza che nessuno di noi pensi di reagire, aziende come la Fiat che per anni è campata con le sovvenzioni statali continuano a tenere per le palle i lavoratori con la scusa che "o così o ce ne andiamo dall'Italia", le amministrazioni locali tagliano le spese pubbliche per fare, come la spolverini, spazio alle pensioni dei consiglieri regionali.
Tutto questo noi lo subiamo. Lo subiamo senza reagire perchè ci fanno bere l'idea che fuori da questi schemi c'è il buio medioevo, che se non incrementiamo il pil e diminuiamo lo spread per noi non ci sarà futuro, che se non paghiamo il debito mostruoso che banche e spericolati investitori hanno creato rimarremo senza mangiare e un tetto sulla testa. Ci stiamo convincendo che un altro futuro è impossibile, ci stanno togliendo la libertà alimentando le nostre paure sui bisogni primari.
Se ci sentiamo minacciati su bisogni primari, smettiamo di ragionare ed agire e iniziamo a reagire, o meglio ad ubbidire agli esperti che, affermano, ce la stanno mettendo tutta per farci uscire da questo baratro.
Ma voi, credete a tutto questo?
E se un altro futuro fosse possibile?
Un futuro senza paure, senza debiti, senza gadget tecnologici "imprescindibili", senza macchinone prive di senso, senza oggetti di lusso, senza aziende sanguisughe che stanno sfruttando il territorio e le risorse umane per arricchire le tasche di pochi.
Un futuro senza immondizia e il solito pirla che dice che senza immondizia tanta gente non avrebbe lavoro, un futuro senza la coda sul raccordo, senza quelle rivistacce infami di gossip e quelle trasmissioni inqualificabili che annullano l'ultimo barlume di intelligenza nel cervello umano.
Un futuro senza padroni, liberi di essere noi stessi e di assumerci i NOSTRI rischi, i NOSTRI debiti ma anche le NOSTRE soddisfazioni.
E' difficile provare a scrollarsi di dosso la paura, ma prima ci renderemo conto che questo frenetico sistema di vita è inadatto a tutto l'ecosistema terra, uomo compreso, prima riusciremo a buttare nel cesso la paura che ci impedisce di vivere.
Basta provare, e capire se quello che ci hanno detto è la verità o magari ci stanno tirando un pacco.
Allora, in quest'ottica, il mio augurio per il 2012 è quello di VIVERE un anno senza paure e finalmente liberi di ESSERE e di AGIRE!
Buon 2012!!!
Quello che ci raccontano NON E' LA VERITA'...
RispondiEliminaE' solo un modo per tenerci incatenati. Un tempo era la religione, adesso è la paura di un futuro di povertà e privazioni... ma lo scopo è sempre lo stesso. Il medioevo è questo!!!
Ti e mi auguro un 2012 senza paura e con una grande grandissima FIDUCIA nel futuro!
Un abbraccio
Francesca