Ho appena finito di leggere questo interessantissimo libro;
Mi aspettavo un testo completamente diverso, complice la mia totale ignoranza sull'argomento, in realtà è stato un viaggio alle origini dell'umanità.
Babbo Natale così come lo vediamo oggi è una rivisitazione recente, frutto di un espediente pubblicitario della Coca Cola per aggirare una norma che vietava all'epoca di vendere un prodotto definito "medicinale" ai bambini.
Così, per evitare di incorrere nella censura ma indurre le famiglie a ritenere la scura bevanda un prodotto per tutti, un artista/grafico dell'epoca creò un simpatico, abbondante e bonario signore vestito di rosso, e insieme a lui creò sia le renne che la spinta consumistica che tutti noi conosciamo oggi.
Ma l'odierno babbo natale in realtà non è altro che un lontano fantasma del personaggio mitologico che ci portiamo appresso da almeno diecimila anni: attraverso uno scorrevole discorso antropologico, l'autore ci accompagna a "visitare" gli antichi clan degli uomini preistorici e focalizza la nostra attenzione su una figura importante per il clan, colui che parla con gli dei e che prevede il sorgere del sole, lo sciamano.
L'antenato di babbo natale sarebbe proprio lui, o lei, dal momento che i nostri illuminati antenati non facevano distinzioni sessuali su chi potesse essere la guida spirituale per loro; altro fatto interessante è la formazione di quelle celebrazioni che, nate per favorire, festeggiare, celebrare eventi come la rinascita del sole (per le popolazioni nordiche che lo vedevano morire per qualche mese) o il ritorno alla fertilità della terra dopo un giusto sonno, sono arrivate a noi da diverse civiltà sotto forma di miti, religioni, narrazioni che si tramandano dalla notte dei secoli.
Così, senza troppe difficoltà, scopriamo che in realtà il 25 dicembre non rappresenta solo la nascita del Cristo, ma un insieme di feste e ricorrenze fondamentali per l'umanità passata e che noi abbiamo completamente rimosso per sostituirle con la celebrazione massima del consumismo.
Il 25 dicembre rappresenta una nascita, una rinascita; per i cristiani riguarda il messia, per gli antichi fedeli di Mitra rappresentava il giorno della nascita del loro dio Mitra, detto anche Sol Invictus, ma anche il ritorno del Dio sole e della sua vittoria sulle tenebre.
Per gli uomini antichi, legati strettamente alla natura, la data variava (ovviamente non avevano il calendario) in corrispondenza del ritorno del sole e del graduale aumento delle ore di luce durante le giornate. Era un momento di rinascita quindi, celebrato e invocato (invictus) dagli sciamani (che in ordine sparso nel tempo si sono chiamati herne, la befana, stregoni, streghe, babbo natale); per questo motivo ci sono arrivate date importanti che si chiamano in tanti modi nelle diverse zone in cui ci si trovava.
Per questo motivo, la stessa o le stesse celebrazioni solari sono poi diventate nel tempo Halloween, ognissanti, Natale, l'epifania, eccetera... Tutti eventi legati ad una stessa "causa". E spesso a queste celebrazioni/feste si consumava un sacrificio, che col tempo si è "ridotto" ad ardere un albero sacro. Proprio per questo noi oggi, seppur involontariamente ricordiamo il sacro fuoco che arde sul sacro albero, portando nelle nostre case un abete e addobbandolo con cotillon e tante luci.
Ma per tornare al nostro eroe, cosa c'entra Babbo Natale con tutto questo? Nel corso dei millenni lo sciamano si è trasformato, magari diventando un druido, una vecchia saggia, un sacerdote, e si è via via trasformato in un simbolo, per molto tempo rappresentanto da un essere che rappresentava tutto ciò che è vita (luce, buio, uomo, donna, sesso, amore, rinascita, nascita, morte). Strada facendo forse si è perso il ruolo che gli competeva, di celebrante e portatore di conoscenza, per accantonarlo in ruoli secondari che però sono sempre rimasti nelle culture di molti popoli e che poi ogni tanto riappaiono come per incanto.
Il vecchio sciamano è stato sostituito da strutture religiose imponenti, da miti e dei che in parte ha contribuito a creare, da santi ed eroi, ma la sua scintilla vitale rimane comunque nel nostro DNA.
Per questo motivo, senza passare alla storia recente che vede Santa Claus come erede di San Nicola (l'autore spiega che non è esattamente così), Babbo Natale e la festa che porta dovrebbero essere celebrate come i nostri antenati si aspetterebbero che facessimo: con rispetto verso la madre terra, con gioia e libertà, con un ritorno a origini che qualcuno non considera nobili ma che potrebbero darci una chiave di lettura di chi siamo e perchè siamo "in questa valle di lacrime".
Ebbene, vista in quest'ottica la festa di Natale mi pare davvero tanto bella e distante anni luce da quella fiera del regalo che oggi è.
giovedì 26 febbraio 2009
Quando Babbo Natale era uno sciamano
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