Erano due anni che non andavamo al mare: complice il mio lavoro precario e le aziende che ti cercano solo per sfruttarti nei periodi estivi quando tutti gli altri vanno in ferie, l'anno scorso avevamo saltato la santa vacanza di sole, sabbia e salsedine.
Quest'anno però, siamo riusciti a ritagliarci nove giorni consecutivi, e non ci abbiamo messo molto a decidere quale sarebbe stata la nostra meta: la cara, sempre presente nei miei ricordi casa di nonna a pochissimi km dal mare.
Un po' per scelta un po' per necessità, il budget di quest'anno era molto ma molto basso: partivamo avvantagiati, è vero... non dovendo pagare le spese di albergo, con un minimo di attenzione ce la saremmo cavata con gli stessi soldi che spendiamo in città per sostentarci abitualmente.
E così, con molta facilità, è stato.
Innanzitutto lasciatemi dire che stare nove giorni senza entrare in un bar per un caffè o qualsiasi altra cosa è possibile. Il caffè ce lo preparavamo in casa con la moka, e la colazione a base di prodotti da forno freschi e tanta frutta non ci ha fatto rimpiangere di certo l'espresso del bar, che peraltro in quell'amena zona d'Italia costa la bellezza di 1 euro. Calcolando una media di due caffè cadauno al giorno, abbiamo risparmiato 36 euro.
Abbiamo poi rinunciato alla comodità di lettino, sdraio e ombrellone forniti dallo stabilimento (insieme alla calda compagnia di tanti vicini e a disposizione giusto lo spazio per muovere i piedi) per andare alla spiaggia libera, dove avevamo la possibilità di scegliere dove piantare il nostro ombrellone e piazzare le nostre due spiaggine ogni mattina e ogni pomeriggio. Poca fatica in più, minima ad esser sinceri, ma maggiore libertà e il risparmio di almeno 14 euro al giorno (126 euro).
Per gli spuntini di metà mattina, una borsa termica e un ghiacciolo ci hanno consentito di portare con noi acqua fresca rigorosamente in vetro a rendere e tanta tanta frutta. Qui il risparmio non riuscirei a quantificarlo, ma allo stabilimento più vicino alla spiaggia libera non abbiamo mai messo piede.
Per i nostri pasti, abbiamo comprato quasi esclusivamente prodotti locali (eccezion fatta per un paio di yogurt e un succo di frutta), freschi, croccantissimi nel caso di frutta e verdura e ovviamente a km zero. Lo stesso dicasi per le bibite, con acqua di una fonte molto vicina al nostro luogo di vacanza e qualche bevanda gassata prodotta nel territorio e fuori dei circuiti delle multinazionali. Moltissimi vegetai, poche proteine animali e addirittura il "brivido" di pescarci la cena (telline). Vino biologico del viticoltore dietro l'angolo e qualche frutto dell'orto di mio zio hanno accompagnato le nostre sedute a tavola.
Nessun pranzo o cena in ristorante, l'unico peccato di gola è stato consumare un gelato in un posto nel quale vale davvero (almeno per noi) la pena andare.
Per i nostri passatempi da spiaggia, abbiamo speso 10 euro in riviste che leggiucchiavamo tra una nuotata e l'altra.
Inoltre, abbiamo imparato la difficile arte della raccolta differenziata: se nel mio quartiere non è ancora arrivata, dove ci trovavamo è fatta con rigore e precisione, e ogni singolo elemento va vagliato attentamente prima di essere gettato nell'apposito contenitore. Sebbene io sia una sostenitrice accanita della differenziata, questi sistemi di raccolta penalizzano eccessivamente il cittadino, che si vede costretto a scandire il passare del tempo con un calendario che comunica quali sono i giorni di ogni tipo di raccolta e che deve far trovare la differenziata più pulita delle stoviglie che ha in casa. Per trovare il buono in tutto, forse lo fanno per stimolare le persone a consumare meno contenitori a perdere.
Anche se è finito questo interessante, riposante e risparmioso periodo, l'esperienza che abbiamo fatto ci ha sicuramente dato un grande insegnamento: si può stare bene (al mare come in montagna come in città) anche senza spendere troppo o sprecare i soldi in poco proficue attitudini. Non saranno contenti ristoratori, intrattenitori e negozianti in generale ma, signore e signori, andare in vacanza tenendo d'occhio il portafogli e l'impatto ambientale è assolutamente possibile.
Buone ferie a tutti!!!
ciao! e complimenti per la dimostrazione di efficienza. Basta davvero un po' di buona volontà e si riducono tantissimo non solo le spese ma anche il volume di rifiuti!!!! pensa a tutte le bottigliette d'acqua che hai evitato!!! una curiosità: ma dove sei riuscita a pescare le telline?!?!
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