sabato 30 giugno 2012

Pizza Scarola capperi olive e cipolle

 


Una pizza gustosa e ricca di fibre che può essere consumata sia fredda che calda. L’importante in questa ricetta è far attenzione che l’impasto non venga bagnato troppo dalle squisite verdure che andrete a mettere sopra.


 


 


 


Ingredienti per 4 persone:


 


·        impasto base da un kg a scelta tra quello al lievito di birra e con pasta madre


 


·        tre cespi di scarola


 


·         capperi a piacere


 


·         300/400 grammi di olive miste


 


·        Due cipolle possibilmente di Tropea


 


·        Sale, olio, aglio


 


 Costo indicativo per 4 persone: 5 euro


 


Procedimento:


 


·        Stendere la pasta della pizza in due teglie oliate


 


·        Dissalare  i capperi in acqua per dieci minuti


 


·        Affettare grossolanamente la cipolla


 


·        Pulire accuratamente la scarola e privarla delle foglie più rovinate


 


·        Saltarla in wok o padella per 10-15 minuti con olio, aglio, capperi, cipolla e olive senza osso. Questa fase è molto importante: se la verdura tira fuori molta acqua, alzare la fiamma per farla asciugare il più possibile


 


·        Nel frattempo, portare il forno ad una temperatura di 200 gradi


 


·        Mettere la verdura ben scolata sulle due teglie con la pizza e infornare, avendo cura di alzare la temperatura del forno se notate che la pizza si ammorbidisce


 


·        Cuocere per venti minuti, o fin quando i bordi della pizza risultino dorati e la base morbida ma non troppo umida.


 


·        Estrarre le pizze dal forno e lasciare riposare per alcuni minuti prima di servirle in tavola


 

giovedì 28 giugno 2012

mercoledì 27 giugno 2012

Insalata tropicale

 


Questa è un’insalata che farà resuscitare i palati tristi e senza fantasia di coloro che pensano solo male delle insalate.


Nutriente, gustosa, agrodolce, rinfrescante, sarà una piacevolissima scoperta per grandi e piccini.


 


Ingredienti per 4 persone:


un cespo di insalata iceberg o  cappuccina


un mango maturo


Anacardi


miele


Olio evo


 


Costo indicativo per 4 persone: 6 euro


 
 


 


Procedimento:


 


·      Lavare accuratamente l’insalata con acqua e bicarbonato, tagliarla


 


·      Pulire il mango e farlo a pezzetti non troppo piccoli


 


·      In un pentolino mettiamo a riscaldare il miele


 


·      In un padellino tostare gli anacardi


 


·      In una ciotola uniamo insalata, mango e un filo di olio


 


·      Unisco gli anacardi al miele all’ultimo momento e li verso sull’insalata, mescolando il tutto.


 
 


 


La ricetta è terminata, e non necessita di sale in quanto presente negli anacardi.


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Come sempre... buon appetito!

365 ecopensieri per sopravvivere alla crisi - 28

Se ti è possibile, e invece di pagare la palestra, prova a fare almeno 10000 passi al giorno: poco meno di 4 km per mantenere il tuo corpo in esercizio a costo zero.




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martedì 26 giugno 2012

365 ecopensieri per sopravvivere alla crisi - 27

 


Più oggetti possiedi, più la tua mente si appesantisce: pensa alla fatica che fai per cercarli, usarli, capire come stiparli negli armadi…


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lunedì 25 giugno 2012

Salute e sicurezza sul lavoro

 Ultimamente molte riflessioni sul mondo del lavoro si affacciano alla mia mente, per cui perdonatemi se in questo periodo potrei assillarvi con questo argomento. D'altro canto, se è vero che trovare un lavoro è diventato un evento più raro di una vincita al superenalotto, è altrettanto vero che i fortunati che ce l'hanno incorrono in tutta una serie di problematiche poco considerate sia dal lavoratore che, a maggior ragione, dal datore di lavoro.


Per questo post, prendo spunto da una pubblicità vista su un giornale scroccato alla suocera per parlare della nuova campagna che il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha avviato per portare alla conoscenza dei lavoratori due tipologie di malattie professionali estremamente diffuse: distubi muscolo scheletrici e malattie respiratorie.


L'incipit della nuova campagna del ministero del lavoro è altamente significativo:


"Sono latenti e lente nella loro manifestazione, pericolose e spesso sottovalutate. Sono le malattie professionali, patologie che i lavoratori contraggono per effetto dei lavori svolti"


 


Per poi continuare, nei manifesti della campagna stampa:


 


"Le malattie professionali non si manifestano subito. Per prevenirle i datori di lavoro e i lavoratori devono conoscere, adottare e applicare le misure di protezione e di tutela della salute"


 


Nella fattispecie, la campagna è rivolta a lavoratori agricoli, della grande distribuzione e agli addetti ai trasporti. Banalmente, può e deve assolutamente essere estesa a tutti.


 Fortunatamente, oserei dire, perchè i privilegiati che svolgono il loro  lavoro prettamente in ufficio, davanti ad un computer e comodamente seduti per otto ore.


Ma il nostro sistema osteoarticolare non è assolutamente predisposto per rimanere seduto così a lungo e tantomeno per guardare uno schermo luminoso per tutte quelle ore. Ecco qua che molti di noi animali da ufficio soffrono di tensioni cervicali, cefalee da stress visivo, compressioni lungo la colonna., piccole allergie... quando ci dice bene. Tutto questo si acutizza se l'ambiente di lavoro non è a norma e se le postazioni di lavoro non forniscono appoggi ergonomici, giusta illuminazione e adeguato ricambio d'aria.


Come dice il manifesto, le malattie professionali non si manifestano subito. E' quindi fondamentale attuare tutte le strategie possibili per prevenirle.


 E qui viene il bello... Alzi la mano chi si sente veramente tutelato sotto questo aspetto: quante persone riescono ad avere postazioni di lavoro adatte? E quanti fanno turni che non danneggiano la loro salute? Quanti ancora riescono a pretendere dalle aziende le minime condizioni climatiche giuste?


Personalmente, in 24 anni che frequento uffici in tutta Italia, raramente mi è capitato di avere le condizioni ottimali per poter tornare a casa senza acciacchi, occhi disidratati, raffreddori.


Ho lavorato presso grandissimi clienti, alcuni dei quali così prestigiosi da costituire il fiore all'occhiello dei miei datori di lavoro. In tutti questi luoghi, pochissimi esclusi, laddove al dipendente viene garantita la prevenzione minima, il consulente è carne da macello della quale un pò tutti se ne fregano. E siccome se tu sei da un cliente e ti lamenti delle condizioni misere in cui svolgi le tue ore lavorative rischi che lo stesso cacci te e la tua azienda, moltissime società giocano su questo schifoso ricatto moral ed economico per indurre i propri dipendenti a soffocare la voce del proprio diritto alla salute.


PEr fare un brevissimo esempio, vi elenco le perle della mia esperienza, facilmente riportabile alle centinaia di colleghi e amici che ho incontrato lungo la strada:



  • ambienti destinati a uso magazzino, ced,sgabuzzino o discarica, con scarsa illuminazione naturale o totalmente assente

  • stanze che superavano facilmente in estate le temperature massime previste dalla legge 81/08. Senza condizionatori e con decine di pc, era anche difficile respirare

  • stanze in ale di palazzi abbandonati dai dipendenti del cliente, con servizi igienici sporchi per l'assenza del personale di pulizia e animali morti lungo i corridoi (piccioni, topi).

  • stanze con pioggia di sterco di piccioni proveniente dalle finestre

  • stanze così affollate da non avere nemmeno la metà delle dimensioni minime previste dalla legge

  • stanze con decine e decine di cavi in terra, con sedie risalenti alle guerre puniche rotte e assolutamente non ergonomiche

  • stanze con scrivanie e suppellettili spolverate una volta l'anno, e filtri sostituiti una volta ogni due

  • utilizzo di pc e cuffie da parte di più lavoratori, senza mai avere il tempo di effettuare le opportune procedure di sterilizzazione

  • aria condizionata (le poche volte che c'è) ad altezza cervicale

  • scrivanie disposte alla rinfusa, con illuminazioni inadeguate e nocive per la salute degli occhi

  • etc etc etc


 


Le conseguenze, su di me e su altre persone, vanno dalla semplice sciatalgia alla deformazione della colonna, per passare a episodi di gravi problemi respiratori o danni alla vista.


Tutto questo potrete leggerlo nei link sottostanti, ma la mia domanda, che rivolgo a voi e al ministero del lavoro è:


in questo periodo di crisi, quanti di noi troverebbero il coraggio di denunciare condizioni di lavoro non sicure, con il rischio di perdere un lavoro ottenuto con tanta fatica?


E nel caso, a chi rivolgersi quando il danno è fatto, se lo stato italiano non ha nemmeno i soldi per pagare gli invalidi?


 


Per finire, facciamo sempre attenzione ai segnali del nostro corpo: ripetute influenze, cefalee, dolori articolari oltre ad essere conseguenza di cattiva alimentazione e scarso movimento possono nascondere l'insorgere di una malattia professionale.


Valutiamo anche quanto il nostro lavoro ci costa in salute, energie vitali e medici/farmaci. Pi, se possiamo permettercelo, scegliamo la salute.


 



"....metto la testa a posto,vado avanti,rigo dritto scelgo la vita, già adesso non vedo l'ora,diventerò esattamente come voi;il lavoro,la famiglia,il maxi televisore,del cazzo,la lavatrice,la macchina,il cd e l'apriscatola elettrico; buona salute, colesterolo basso,polizza vita,mutuo,prima casa,moda casual, valigie, salotto di tre pezzi, fai da te, telequiz schifezze nella pancia, figli, a spasso nel parco, orario d'ufficio,bravo a golf, l'auto lavata, tanti maglioni, natale in famiglia, pensione privata, esenzione fiscale tirando avanti lontano dai guai in attesa del giorno in cui morirai..."


 


 


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http://www.lavoro.gov.it/Lavoro/Notizie/20120606_Nuova_Campagna_malattie_professionali.htm


http://www.lavoro.gov.it/Lavoro/SicurezzaLavoro/MalattieProfessionali/default.htm


http://www.lavoro.gov.it/Lavoro/SicurezzaLavoro/MalattieProfessionali/Campagne/default.htm

365 ecopensieri per sopravvivere alla crisi - 26

La domenica evita i centri commerciali: non solo divorano tanta energia elettrica per mantenere le giuste temperature e la luce accesa per oltre dieci ore, ma rendono chi vi lavora uno schiavo che non ha il diritto di passare in famiglia un giorno festivo


http://antonellofalchi.blogspot.it/2010/09/c.html


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domenica 24 giugno 2012

365 ecopensieri per sopravvivere alla crisi - 25

 


Se vuoi una fonte di vitamine, minerali e nutrienti a basso costo, inizia a prepararti in casa i germogli. In una settimana o anche meno, avrai a disposizione una fonte di vitalità che nessun integratore può darti.




Per saperne di più:


http://www.erbaviola.com/category/orto-bio/page/6


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sabato 23 giugno 2012

365 ecopensieri per sopravvivere alla crisi - 24

Fai un uso accorto delle risorse della terra, evita gli sprechi. Compra solo quando quello che avevi in casa si è consumato, è finito o è giunto al termine del suo ciclo di vita.


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venerdì 22 giugno 2012

365 ecopensieri per sopravvivere alla crisi - 23

Per un regalo economico e autoprodotto, prendi delle vecchie tazzine inutilizzate, dipingile o decorale a tuo gusto e mettici delle piccole piantine succulente. L’effetto sarà spettacolare.




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http://bijou-e-dipiu.blogspot.it/search?updated-max=2011-05-09T03:02:00-07:00&max-results=7&start=7&by-date=false

giovedì 21 giugno 2012

365 ecopensieri per sopravvivere alla crisi - 22

Se hai dei pezzetti di sapone con i quali non riesci più a lavarti, uniscili e scioglili a bagnomaria. Una volta tiepidi, aggiungi degli oli essenziali, lasciali raffreddare et voilà: un bel sapone patchwork al posto di tanti pezzetti destinati alla pattumiera


http://www.eticonews.it/ambiente/pulire-il-mondo-con-le-saponette-inutilizzate-degli-hotel-|-co-exist/


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mercoledì 20 giugno 2012

Chili veg* di fagioli misti

Questo è un piatto rivisitato, rielaborato-ma-non-troppo che riesce ad essere gustosissimo anche senza carne.


Il chil veg* con fagioli misti è, come sempre, un ottimo ed economico piatto da portare in tavola che soddisferà i palati più esigenti.


Ingredienti:


400 grammi di fagioli neri secchi


400 gr di fagioli rossi secchi


qualche pomodorino fresco


due confezioni di polpa di pomodoro a pezzetti


spezie (cumino, alloro, un pizzico di timo, cipolla, aglio, peperoncino)


Costo indicativo per 4 persone: 3,5 euro


Procedimento:



  • mettere in ammollo per almeno dodici ore i fagioli, avendo cura di risciacquare un paio di volte l'acqua di ammollo.

  • immergere i fagioli in una pentola capiente con abbondante acqua fredda, due spicchi d'aglio in camicia, qualche foglia di alloro e un pò di cumino, portare ad ebollizione e cuocere per almeno 40 minuti o finchè i fagioli non risulteranno morbidi dentro e con la buccia compatta.

  • a parte, preparare un trito di cipolla e versarlo in una padella contenente olio già caldo, fare appassire la cipolla e aggiungere la polpa di pomodoro e i pomodorini freschi. 

  • aggiungere qualche foglia intera di alloro, il timo, il cumino, il peperoncino e il sale, far cuocere per circa 15 minuti

  • versare i fagioli nella padella e far stufare a fiamma dolce per 20/30 minuti con coperchio, allungando con acqua se il sugo dovesse asciugare troppo.

  • Una volta insaporiti perfettamente i fagioli, spegnere la fiamma e far riposare un quarto d'ora


 


Il chili di fagioli può essere personalizzato con una spolverata di peperoncino tritato e pepe, e può essere servito con tortillas calde o il solito, buonissimo pane casareccio tostato.


 


Come sempre, buon appetito!


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365 ecopensieri per sopravvivere alla crisi - 21

 


Apri il tuo armadietto dei medicinali: quanti farmaci ci sono? Quanti sono necessari? Quanti sono scaduti? 


Ricordati che i costi del Servizio Sanitario Nazionale sono ripartiti su tutta la comunià, e sprecare o abusare dei farmaci è un lusso che non possiamo più permetterci


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lunedì 18 giugno 2012

365 ecopensieri per sopravvivere alla crisi - 20

Leggi sempre le etichette del cibo che acquisti. Informati sulle varie sostanze che fungono da additivi e sulle quantità di zuccheri, grassi e sale contenuti. Spesso consumiamo più della dose massima prevista di questi ingredienti il che può causare a lungo andare problemi di salute.


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Timballo di melanzane

Per una volta, ma che sia l'unica del nuovo anno, si può fare uno strappo alla regola e consumare un piatto che non è il massimo della digeribilità .


Ma non si vive di solo rigore e quando abbiamo bisogno di un piatto unico una eccezione si può anche fare.


Il timballo di melanzane, ricco e sontuoso piatto della cucina mediterranea , è un tripudio di sapori e gusto, per renderlo etico basta comprare mozzarella e parmigianoda piccoli allevatori locali che sfruttano al minimo gli animali; ovviamente lo sfruttamento c'è sempre, e se ciò non può essere tollerato al posto della mozzarella si può usare del tofu.


Ingredienti per 4/6 persone:


3 melanzane rotonde


una mozzarella da 500 gr o tofu


parmigiano


salsa di pomodoro


rigatoni 500 gr


 


Procedimento:


Preparazione -



  • affettare le melanzane in fette di un cm scarso, salarle e metterle con sopra un peso in uno scolapasta. Questo toglierà il sapore amaro al frutto. Lasciar scolare per un'ora, dopodichè pulire accuratamente le melanzane del sale rimasto in superficie

  • nel frattempo, preparare un sugo di pomodoro semplice e peperoncino, se si ha la fortuna di avere il basilico ancora vivo sul balcone aggiungere qualche fogliolina. Il sugo deve essere fermo ma non eccessivamente asciutto

  • friggere in olio d'oliva bollente le melanzane per pochi minuti, scolarle e asciugarle accuratamente

  • cuocere la pasta al dente (toglierla 4 minuti prima) in acqua salata


Assemblaggio -



  1. In un recipiente da forno (pyrex, ceramica o acciaio) mettere qualche cucchiaiata di sugo di pomodoro

  2. aggiungere uno strato di melanzane

  3. aggiungere la pasta

  4. versare il sugo

  5. mettere la mozzarella a pezzetti e il parmigiano grattugiato

  6. se avete il basilico in casa, spargerne qualche foglia

  7. versare qualche goccia di olio EVO

  8. ripetere dal punto 1


Cottura:


cuocere in forno caldo a 180/200 gradi per mezz'ora, controllando che la mozzarella non bruci o non si formi la crosticina. Dopodichè, sfornare e lasciare riposare per almeno mezz'ora.


 


L'ideale sarebbe mangiare il timballo riscaldato, quindi cuocerlo 4 ore prima e mettere in forno per dieci minuti prima di servirlo.


 


 


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365 ecopensieri per sopravvivere alla crisi - 19

Prova a coltivare sul tuo balcone o in casa basilico, prezzemolo, origano. Inizia dalla semina, in poche settimane avrai vasi profumati e potrai evitare di acquistare le aromatiche.


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domenica 17 giugno 2012

365 ecopensieri per sopravvivere alla crisi - 18

Quando usi lo shampoo, prendine un cucchiaio, mettilo in un piccolo contenitore e diluiscilo con acqua. Applicalo poi su capelli e cuoio capelluto così diluito: lo shampoo risulterà meno aggressivo ma ugualmente efficace e tu risparmierai sui consumi


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sabato 16 giugno 2012

365 ecopensieri per sopravvivere alla crisi - 17

Fai una foto degli oggetti ai quali sei legato da un caro ricordo ma che non usi più, poi regalali o vendili.   (fonte: clutter rehab)




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venerdì 15 giugno 2012

Giveaway numero 3: contribuisci anche tu!

Ed eccoci qui, siamo giunti al terzo Giveaway.


Ad onor del vero, questo è un concorso/collaborazione e parte di esso ci accompagnerà lungo l'estate.


Cosa ti chiediamo?



  • Proponi un ecopensiero che sia in linea con la filosofia della decrescita, consapevolezza, ecologia, etc. I più originali/belli/simpatici verranno pubblicati (dietro tuo consenso).

  • Aiutaci a diffondere questo blog tra i tuoi contatti Facebook, Twitter, o email. Se i tuoi contatti sono su FB, fai cliccare mi piace sulla nostra pagina http://www.facebook.com/pages/Bio-Si-pu%C3%B2/226416774105601  e ricordati di chiedere ai tuoi contatti di inviarci una email a: giveaway.biosipuo@yahoo.it segnalando il "promotore"


 


Cosa puoi vincere?



  • tra i pensieri più belli, selezionati dalla piccola giuria di due persone (lo staff del blog), estrarremo a sorte TRE CONSULENZE di FLORITERAPIA di BACH (via mail, chat, ed eventualmente telefono) PIU' UN FLACONE DA 30 ML di FIORI DI BACH del valore di 30 euro

  • per coloro che avranno contribuito a diffondere maggiormente il nostro blog, un ebook in PDF da noi preparato con una selezione di ecopensieri e idee per affrontare la crisi con il sorriso.


Quanto tempo hai per partecipare?



  • per inviarci i pensieri, hai tempo fino alla mezzanotte del  20 luglio all'email giveaway.biosipuo@yahoo.it Dopo quella data comunicheremo i nomi dei vincitori

  • per aiutarci a farci conoscere, hai tempo fino al 20 agosto. Ricordati sempre di farci raggiungere con una email all'indirizzo giveaway.biosipuo@yahoo.it dai tuoi contatti.


 


Per finire: Partecipa, partecipa, partecipa!!!


 


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365 ecopensieri per sopravvivere alla crisi - 16

Se possiedi una cantina o una soffitta, inizia a fare le grandi pulizie e a regalare quello che non ti serve più. Rimetti in circolo le energie e gli oggetti, la terra te ne sarà grata e tu dovrai decisamente spolverare meno!


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giovedì 14 giugno 2012

365 ecopensieri per sopravvivere alla crisi - 15

Piccolissima ricetta per uno scrub casalingo e decisamente naturale:  macina un pugno di zucchero di canna e riducilo a una povere grossolana., aggiungi olio vegetale (mandorle dolci) e due tre gocce di oli essenziali se li gradisci e mescola. Applica il composto sulla pelle umida con movimenti circolari.


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mercoledì 13 giugno 2012

Sapone di sale

 


Pochi giorni fa, curiosando tra i prodotti della mia nuova erboristeria preferita (Herba Mater a Roma),


ho trovato un oggetto che ha subito attirato la mia attenzione: il sapone di sale himalayano, un parallelepipedo di trecento e passa grammi di sale rosa compatto e assolutamente invitante.


Naturalmente, ho subito colto l'occasione al volo e l'ho acquistato, perchè ero proprio alla ricerca di un detergente assolutamente naturale da utilizzare dopo i trattamenti di riflessologia plantare per pulire le mani e ripulire il campo energetico.


Curiosando in rete, ho trovato una serie di informazioni su questo sapone che vorrei condividere.


Innanzitutto la zona di provenienza: Pakistan, dove il sale raccolto nelle cave viene triturato e compresso in panetti di varie forme. Essendo raccolto in zone presumibilmente incontaminate, questo sale conserva grandi quantitì di minerali: magnesio, calcio, potassio, sodio, ferro, manganese, zinco, rame, cloruro, eccetera.


Questo fa sì che le sostanze di cui è ricco penetrano nella pelle e svolgono un'azione riequilibrante sulla cute rendendola elastica e vitale. Alcuni siti affermano che, regolando il ph cutaneo, si può utilizzare in caso di psoriasi, acne, verruche e, svolgendo una naturale azione antisettica, germi batteri e funghi vengono soppressi quando usiamo questo sapone. Inoltre, una doccia con il sapone di sale aiuterà a rimuovere la stanchezza e rilassare la muscolatura, quasi come un bagno con i sali profumati.


Taluni suggeriscono addirittura di utilizzarlo come deodorante, sebbene io personalmente non abbia proprio idea di cosa una sostanza salina possa fare quando sta a macerare per ore in un ambiente così umido.


Come accennavo, il sapone di sale può essere utilizzato con successo per ripulire i campi energetici, e per chi svolge un lavoro di massaggio, fisioterapia o comunque ha  contatto fisico (anche frequentare la metro può "sporcare" il campo energetico) con gli altri, e il suo costo contenuto lo rende un complemento indispensabile per gli operatori del benessere.


 


Come usarlo? Inumidire il sapone e passarlo sulla pelle senza risciacquare. Attendere qualche minuto e rimuovere i cristalli di sale in eccesso. Si può usare su tutto il corpo e volendo anche nei massaggi, avendo cura di frizionare la pelle con olio da massaggio prima di passare il sapone di sale: questo procedimento aiuterà a purificare profondamente la persona.


Chi soffre di ipertensione è bene che si faccia consigliare da personale sanitario esperto, ma un risciacquo immediatamente dopo l'utilizzo del sapone dovrebbe fugare ogni rischio.


 


Che dire quindi? Dato il costo contenuto, 5 euro circa, vale davvero la pena di fare una prova :-D


 


 


 


sapone di sale rosa,sale rosa himalayano,panetto di sale,pulizia corpi energetici


sapone di sale rosa,sale rosa himalayano,panetto di sale,pulizia corpi energetici

365 ecopensieri per sopravvivere alla crisi - 14

Prima di comprare l’ennesimo oggetto, capo di abbigliamento, gadget, fermati un attimo. Pensa a tutto quello che già possiedi e a quante volte l’hai usato. Fai un breve inventario e poi decidi se vale davvero la pena riempire gli armadi di cose che userai tre volte nella vita.




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martedì 12 giugno 2012

365 ecopensieri per sopravvivere alla crisi - 13

Utilizza le bottiglie di plastica come vasetti per le piante o semenzai; la stessa cosa si può fare con i bicchieri e con vasetti di vetro ormai inutilizzabili.


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lunedì 11 giugno 2012

La discarica del vicino è sempre più verde

C'era una volta a Roma, in un posto dal nome poco felice (Malagrotta), una piccola grande discarica.

Il compito di questa discarica era immane: contenere e rielaborare i rifiuti di tre milioni e passa di abitanti.



 


Gli abitanti di Roma erano persone evolute, molto tecnologiche e alla moda: compravano il cibo in eleganti involucri da gettare appena arrivati a casa, sostituivano cellulari e gadget ad ogni batter di ciglia, compravano ogni anno abiti con data di scadenza 6 mesi, si riempivano le case di allegri flaconi colorati contententi ogni ben di dio. E buttavano, buttavano, buttavano sorridenti quintali di monnezza nei cassonetti, e si sentivano magnanimi e antirazzisti, dacchè non badavano alle differenz(iat)e tra una buccia di banana e un barattolo, tra un libro e un litro di olio esausto.

Sapevano che, poco più o molto meno, sarebbe poi passata la fatina magica a portar via nella piccola discarica tutta quella roba che non volevano più vedere. L'idea che nella testa dei romani si formava quando pensavano ad una discarica era più o meno la seguente: un luogo utile, indispensabile, che stesse il più possibile lontano dalle case che abitavano.

Così, mentre i poveri disgraziati che vivevano nei dintorni di Malagrotta dovevano subire i pochi onori e i troppi oneri, nessun altro cittadino voleva assumersi lo stesso destino.

Ma-la-grotta andava riempiendosi, e bisognava trovare altre destinazioni dove buttare gli inutili ed eccessivi resti della civiltà di quell'epoca.

Gli oculati amministratori si guardavano bene dall'investire in progetti di raccolta differenziata, o di educazione civica per insegnare ai romani a sprecare meno: la monnezza è business, più ce n'era e più gli amministratori prosperavano.

Ed è così che pensarono alla soluzione suprema: l'inceneritore di Albano. Gli abitanti giustamente insorsero: prechè prendersi la mondezza di una città nella quale nemmeno vivevano e il rischio di sviluppare svariatissime malattie?

(http://castelli.romatoday.it/albano/scontri-polizia-manifestazione-no-inc-14-aprile.html)

Intanto che la diatriba continuava, bisognava trovare un posto per buttare, buttare, e ancora buttare...

Ogni luogo che veniva eletto a sito papabile incontrava la medesima reazione:

NO.

I cittadini di Pian dell'Olmo, Corcolle, e tante altre zone nominate a casaccio dagli amministratori si ribellavano a questa terribile ingiustizia, salvo poi fregarsene dei poveri abitanti di Malagrotta che ricevevano anche la loro di spazzatura.

Ci mancherebbe: le proteste sono giuste e sacrosante, ma se non sono accompagnate da coerenza e da senso civico restano sempre la solita zuffa per tenersi stretto il proprio orticello alla faccia di tutto quello che succede fuori.

 Eppure sarebbe bastato veramente poco: cominciare a sprecare di meno.

Un concetto dal sapore retrò, più adatto alle loro nonne che a quell'ameno, moderno popolo. Ma quella era la sola e unica soluzione.

Come andò a finire, non ci è dato saperlo.

Ma possiamo vedere invece i progressi che ogni giorno noi possiamo fare iniziando a ridurre, riciclare, dare nuova vita agli oggetti.

Ognuno di noi fa la differenza, quando la differenziata non è sufficiente.

Il concetto è semplice: non dobbiamo aver bisogno di 4 contenitori dell'immondizia per riporre i nostri kg di rifiuti, ma fare in modo che i chili diventino etti, e poi grammi.

Comprare cibo sfuso, detersivi e shampoo alla spina, è già un notevole passo avanti.

Acquistare bibite con vuoto in vetro a rendere o bere l'acqua del rubinetto contribuirà di molto a ridurre i nostri rifiuti.

Evitare di rottamare mobili, tecnologia o elettrodomestici con la frequenza di adesso, ci farà respirare più aria pulita.



Se tutto questo ci sembra un sacrificio immane, ricordiamoci che abbiamo esaurito le risorse e che a breve non saremmo più in grado di permetterci questo spreco. Se questo non bastasse, Roma è sull'orlo della tracimazione immondezzaria: per farla breve, se non riduciamo il pattume ce lo ritroveremo sotto casa nè più nè meno come Napoli e Palermo.



Quindi, iniziamo da oggi a provare l'ebbrezza della pattumiera semivuota:

facciamo la differenza, e anche la differenziata!







Ps: se vi serve un esempio, cliccate qui: hofattoilcomposto

365 ecopensieri per sopravvivere alla crisi - 12

Think different:


non è uno spot ma un modo per svegliare la nostra consapevolezza.


Spiazza il tuo cervello spezzando la tua solita routine: cambia la strada che percorri tutti i giorni, vai al cinema di mattina, frequenta un corso in una materia della quale sei digiuno, fai colazione in modo differente.


Qualunque cosa possa cambiare le tue abitudini, sarà un ottimo esercizio per tenere le antenne dritte!


 


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domenica 10 giugno 2012

365 ecopensieri per sopravvivere alla crisi - 11

Prepara il pane in casa: bastano acqua, farina bio, poco olio e lievito e qualche ora per far crescere l’impasto: il primo morso della prima pagnotta sarà un’esperienza indimenticabile!




clicca qui


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sabato 9 giugno 2012

365 ecopensieri per sopravvivere alla crisi - 10

Controlla il tuo armadio dei detersivi: quante sono le sostanze inquinanti contenute in ognuno dei flaconi? Capire la composizione ti aiuterà a farne un uso accorto e a respirare aria meno inquinata in casa


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venerdì 8 giugno 2012

365 ecopensieri per sopravvivere alla crisi - 9

Iscriviti ad un gruppo di scambio oggetti: con una email potresti “sbarazzarti” di cose che non utilizzi più ma che potrebbero servire ad altri oppure trovare gratis qualcosa che avresti dovuto acquistare




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giovedì 7 giugno 2012

365 ecopensieri per sopravvivere alla crisi - 8

 


Se vuoi evitare lo spreco di chili di carta, metti sulla tua cassetta delle lettere un’indicazione nella quale dichiari di non volere pubblicità.


 


Alla fine dell’anno avrai risparmiato l’equivalente in peso di due libri.


 


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mercoledì 6 giugno 2012

365 ecopensieri per sopravvivere alla crisi - 7

Nei giorni di festa, concediti il lusso di una passeggiata all’aria aperta. Vai in un parco o un giardino vicino casa; anche le aiuole vanno bene. Vacci a piedi, portati una coperta e rimani a goderti la giornata in mezzo a quel verde




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martedì 5 giugno 2012

365 ecopensieri per sopravvivere alla crisi - 6

Semina dell’insalatina da taglio o della lattughina.


Cresce in poco tempo e il sapore non sarà minimamente paragonabile con l’insalata che compri al supermercato.


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http://biosipuo.myblog.it/archive/2011/06/07/il-balcone-e-il-peperone.html



lunedì 4 giugno 2012

365 ecopensieri per sopravvivere alla crisi - 6

Se compri una rivista, non gettarla. Falla circolare tra parenti e amici, e donala alle sale d’aspetto di medici, di ospedali o di centri assistenziali.


Oppure, fai diventare la tua pila di riviste un simpatico sgabello!


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domenica 3 giugno 2012

365 ecopensieri per sopravvivere alla crisi - 5

Inizia ad entrare in confidenza con il concetto di autoproduzione: sembra una parola complicata ma è quello che l'umanità fa da sempre. La pasta in casa, il pane, cucirsi una salvietta, coltivare una pianta aromatica.


Come sempre l'importante è iniziare ad agire, il resto verrà da sè.


 


http://biosipuo.myblog.it/autoprodurre/

sabato 2 giugno 2012

365 ecopensieri per sopravvivere alla crisi - 4

Considera quello che usi come un bene durevole: a meno che non si tratti di un fazzoletto di carta usato, tutto può essere usato, riutilizzato, riciclato.


Le bucce della frutta, le posate di plastica (che utilizzeremo solo occasionalmente), i vuoti dei detersivi, vecchi giornali, etc etc: impara a vederli sotto un'altra luce e ad esprimere la tua creatività.


Se anche il più piccolo scarto verrà riusato, piano piano uscirà dalla tua testa quel brutto tarlo dell'usa e getta che gli industriali di tutto il mondo ci hanno inculcato.


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venerdì 1 giugno 2012

365 ecopensieri per sopravvivere alla crisi - 3

Utilizza stoviglie in vetro, ceramica, coccio, acciaio. Usa ciò che si può riutilizzare migliaia di volte e che potresti addirittura tramandare di generazione in generazione.


Bicchieri posate e piatti di plastica riservali ad un'emergenza o un evento occasionale.


Lavare un piatto di ceramica avrà sicuramente un impatto ambientale minore di gettarne uno in plastica.




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