giovedì 31 luglio 2008

Legge n.113 del 1992 e nemesi del verde cittadino

Ho scoperto questa legge in un forum, grazie al prezioso aiuto del caro Max. La legge è stata voluta da Rutelli e porta il suo nome: in parole povere,è dal 1992 che ogni  comune deve piantare un albero alla nascita di una nuova vita. Per ogni bambino che nasce ci sarebbe un albero a fargli compagnia. Bellissima iniziativa, peccato che sembra che non sia stata recepita assolutamente,è anzi talmente sconosciuta che invito chiunque ne sia a conoscenza di divulgarla.

 "Nel 1992 il deputato verde, Francesco Rutelli, fece approvare una legge, 113/92, per la quale doveva essere piantato un albero a ogni bambino nato e nel certificato di nascita doveva essere riportato il luogo della piantumazione. Ebbene quella legge, applicata in piccoli Comuni d'Italia, non fu mai rispettata a Roma governata per ben 7 anni dallo stesso Rutelli. All'ufficio nascite dell'Anagrafe hanno confermato che la legge a Roma non è stata mai applicata e neanche un albero è stato piantato con la nascita di nuovi cittadini."

 

Fonte:  Openpolis

 

Insomma, a fronte di 500.000 nascite a Roma non c'è stato nessun nuovo albero ad allietarne l'evento, nonostante l'obbligo di legge.  Per fortuna che altri comuni sono estremamente più sensibili, come dimostra il comune di Campi Bisenzio, che da anni applica la legge.

 

Ora,  in presenza di un'infrazione dovuta alla mancata applicazione, ci si aspetterebbe almeno che i Comuni tutelino con il sangue ogni piccola area verde a disposizione dei cittadini, sia pubblica che privata, o che almeno il senso civico delle persone induca le stesse a conservare e preservare alberi, piante e prati: neanche per sogno, visto lo stato di degrado in cui versano i parchi pubblici e la continua cementificazione delle città.

Abbiamo perso il contatto con la natura, ma con piccoli gesti potremmo ricominciare a prendere confidenza; lasciamo le auto a casa e passeggiamo a piedi verso la prima oasi di verde disponibile, togliamoci le scarpe (siringhe e sporcizia permettendo) e assaporiamo la sensazione del contatto dei piedi con l'erba. E' un'esperienza bellissima, rigenerante, ancestrale. Poi, torniamo a casa (sempre a piedi o in autobus ecologico), e iniziamo ad abbellirla con piante semplici e robuste che, una volta cresciute, potrebbero essere "lasciate libere" o piantate se volete nello spazio brutto, sporco e inutilizzato che abbiamo come vista terrazzo. Iniziamo noi a dare il buon esempio, chissà che le istituzioni non ci vengano dietro... 

 

 

Per approfondire:articolo Rai

 

 

 

La Legge 112/92

Obbligo per il comune di residenza di porre a dimora un albero
per ogni neonato, a seguito della registrazione anagrafica
La Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica hanno approvato;
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA PROMULGA
la seguente legge:


Art. 1
1. In attuazione degli indirizzi definiti nel piano forestale nazionale, i comuni
provvedono, entro dodici mesi dalla registrazione anagrafica di ogni neonato
residente, a porre a dimora un albero nel territorio comunale.
2. L'ufficio anagrafico comunale registra sul certificato di nascita, entro quindici
mesi dall'iscrizione anagrafica, il luogo esatto dove tale albero è stato piantato.
3. Entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, il
Ministro dell'interno emana disposizioni per l'attuazione della norma di cui al
comma 2.
Art. 2
1. Le regioni a statuto ordinario, nell'ambito delle proprie competenze,
avvalendosi anche del Corpo forestale dello Stato, disciplinano la tipologia delle
essenze da destinare alla finalità di cui alla presente legge, ne mettono a
disposizione il quantitativo di esemplari necessario e ne assicurano il trasporto
e la fornitura ai comuni. Le regioni a statuto speciale e le province autonome
di Trento e di Bolzano provvedono attraverso i propri uffici competenti.
Art. 3
1. I comuni che non dispongano di aree idonee per la messa a dimora delle
piante possono fare ricorso, nel quadro della pianificazione urbanistica,
all'utilizzazione, mediante concessione, di aree appartenenti al demanio dello
Stato, a tal fine eventualmente utilizzando i fondi assegnati annualmente a
ciascuna regione ai sensi dell'articolo 4. Tali aree non possono comunque
essere successivamente destinate a funzione diversa da quella di verde
pubblico.
Art. 4
1. Per l'attuazione degli interventi di cui alla presente legge è autorizzata a
decorrere dal 1992 la spesa annua di 5 miliardi di lire. Le modalità di
ripartizione della predetta somma tra le regioni e le province autonome di
Trento e di Bolzano sono determinate dal Comitato interministeriale per la
programmazione economica (CIPE) su proposta del Ministro dell'agricoltura e
delle foreste, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le
regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano di cui all'articolo 12 della
legge 23 agosto 1988, n. 400.
2. All'onere derivante dall'attuazione della presente legge, pari a lire 5 miliardi
per ciascuno degli anni 1992, 1993 e 1994, si provvede mediante
corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio
triennale 1992-1994, al capitolo 9001 dello stato di previsione del Ministero del
tesoro per l'anno 1992, all'uopo parzialmente utilizzando l'accantonamento
“Interventi programmatici in agricoltura e nel settore della forestazione”.
3. Il Ministro del tesoro è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le
occorrenti variazioni di bilancio.
La presente legge, munita del sigillo dello Stato, sarà inserita nella raccolta
ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E' fatto obbligo a
chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato.
Data a Roma, addì 29 gennaio 1992
COSSIGA
ANDREOTTI, Presidente del Consiglio dei Ministri
Visto, il Guardasigilli: MARTELLI

 

 

 

 

 

 

http://www.radio.rai.it/radio1/laradioneparla/view.cfm?NOTIZIA=213041&DATATEMA=2007-04-25

mercoledì 30 luglio 2008

Libro - Cancro Spa

Oggi vi segnalo questo libro.

Dalla descrizione promette bene, e un punto di vista diverso serve sempre, soprattutto perchè iniziamo a renderci conto di quanto i cosidetti "rimedi anticancro" della medicina ufficiale siano dannosi. A mio avviso, è sempre bene approfondire prima di farsi fare dei trattamenti invasivi, soprattutto quando ne dipende la nostra vita.

 

Fonte: Macrolibrarsi

 

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"Secondo lo storico della scienza e filosofo statunitense Thomas Samuel Kuhn, nessuna teoria nuova e rivoluzionaria, per quanto geniale e ricca di prove, può essere accettata dall’establishment medico-scientifico.
Produce piuttosto una situazione di crisi, in cui la comunità cerca di negare o ridimensionare il fenomeno.

Ed è proprio quello che sta accadendo oggi: tutte le teorie che si scontrano con il paradigma ufficiale vengono sistematicamente demolite e i coraggiosi ricercatori che hanno continuato a portarle avanti sono stati personalmente attaccati, isolati, licenziati, indagati…

Oggi la “Casta del Cancro” - interconnessa con Big Pharma - difende a spada tratta la chemioterapia e la radioterapia, nonostante i risultati fallimentari degli ultimi 40 anni!

Non ci viene detto però che la sopravvivenza a 5 anni dalla chemio supera di poco il 2%, e questo perché le sostanze usate, sono esse stesse “cancerogene”, “mutagene” e “teratogene”.


Il bugiardino del farmaco Doxorubicina (costo 1743,94 euro), per esempio, riporta testualmente: “Tutti gli articoli usati per la somministrazione della Doxorubicina (guanti, maschere, siringhe, ecc.)  dovranno essere posti in appositi sacchi per rifiuti speciali ad alto rischio, e inceneriti a 1000 gradi”…

Viene da chiedersi: come mai ai malati di cancro vengono somministrate sostanze costosissime e altamente tossiche per l’organismo, al punto da richiederne l’incenerimento ad alte temperature?
Ignoranza, malafede, interessi economici?

Business is business”, e anche il cancro non è immune da tale logica commerciale: la chemio può costare fino 50.000 euro al mese, un solo trapianto di midollo 36.000, un ciclo completo di radioterapia 26.000 euro, ecc.

Il costo medio di un paziente oncologico è di oltre 200.000 euro, e ogni anno in Italia sono 270.000 i nuovi malati… "

 

 

martedì 29 luglio 2008

Le grandi pulizie - un valido aiuto dall'acido citrico

L'acido citrico è un valido additivo detergente sconosciuto ai più. Sappiamo che si trova negli agrumi e che spesso viene menzionato, sappiamo che viene aggiunto nelle bevande come conservante ma...
cosa ne sappiamo del suo uso tra fornelli e bidet?
Anticalcare per i nostri lavandini, ammorbidente per i nostri vestiti, brillantante in lavastoviglie per i piatti, cosa potremmo chiedergli di più?
Magari dove trovarlo, suppongo.
Si trova in farmacia, ma è un po' caro e magari storcerebbero la bocca a chiederne pacchi da mezzo chilo; lo si trova anche in drogheria, ma alzi la mano chi ha ancora una drogheria sotto mano. Lo vende anche qualche azienda che fa detersivi biologici, e il prezzo si aggira intorno ai sette euro per mezzo chilo.

Non fatevi spaventare dal prezzo, perchè essendo utilizzato in diluizioni al 10 o al 20%, vi durerà parecchio.

Torniamo alle mille virtù dell'acido citrico (fonte: detersivi_bioallegri):

- una soluzione i acido citrico al 10% (100 gr ogni litro di acqua), 100 ml a lavaggio, è un valido sostituto dell'ammorbidente

Per eliminare il calcare dagli elettrodomestici, l’Acido Citrico è un acido molto dolce, cioè non aggressivo come il cloridrico o il solforico e si può utilizzare con tranquillità. Reagisce con il calcare e forma dei citrati solubili, il calcare non è più in circolo e quindi i tessuti sono più
morbidi e gli elettrodomestici funzionano meglio 

- Per la lavastoviglie, riempire la vaschetta del brillantante di  una soluzione al 15% di acido citrico e egolare la manopola graduata sul numero più alto

- Su tutte le superfici lavabili (evitando quelle che non possono essere lavate con acidi), applicare una soluzione di acqua e acido citrico al 15%, lasciare agire e rimuovere

 Domenica l'ho messo puro (forse troppo perchè mi è rimasto il bianco tra le fughe delle mattonelle) direttamente sulle macchie del balcone: l'ho attivato con poca acqua, sfregato con lo spazzolone e lasciato agire qualche minuto. Al risciacquo le macchie erano sparite e non c'era nessun alone, a differenza delle altre porzioni di balcone fatte per prova prima con muriatico e poi con Viakal.

 

Quali sono i vantaggi di un ingrediente così semplice ma indubbiamente versatile?

1) un solo prodotto ecologico e non aggressivo sostituisce almeno 5 prodotti per la pulizia, quindi si risparmiano spazio e denaro

2) non si inquina l'ambiente e il nostro apparato respiratorio, che di certo non sono contenti di respirare i terribili effluvi dei detergenti

3) una volta imparato ad usarlo, si possono scoprire mille altri usi che consentiranno un approccio più consapevole nei confronti di ciò che compriamo.

 

Colgo l'occasione, ma torneremo a parlarne, per consigliarvi il sito dei detersivi bioallegri e se vi capita di comprare il libro, preziosissima fonte di informazioni 232969791.gif

lunedì 28 luglio 2008

Sono tornata - pensieri in libertà

Il rientro dalle ferie è sempre un pochino frastornante.

Stavolta è ancora peggio, sarà che il relax è stato così totale che la mia mente stenta a riconoscere una realtà diversa da quella appena trascorsa lungomare; vi chiedo scusa in anticipo se qualche pensiero sarà particolarmente strampalato :-)

 

Ieri ho pulito le macchie sul balcone con l'acido citrico, un validissimo sostituto dei tanti acidi aggressivi e dannosi per l'ambiente: il risultato è stato migliore dell'applicazione con muriatico e di quella con viakal, a riprova del fatto che spesso le cose semplici e "naturali" funzionano di più.

 

Ho sistemato la borsa dei cosmetici e dei "medicinali" : alla faccia dei premurosi consigli di un noto ipermercato che ci esorta a fare scorta di medicinali pro vacanze, non ci siamo portati niente e non ci è servito niente. E le nostre creme solari, docce e idratanti hanno inquinato pochissimo!

 

Ho anche riordinato la mia libreria, e mi sono accorta che ho un arretrato pazzesco di libri da leggere... vorrei iniziarli tutti ma mi mancano le forze.

 

Così, per cercare di recuperarle, ho ricominciato l'assunzione di Green Magma, che dovrebbe garantirmi un apporto di vitamine e minerali adeguato, e di vitamina C naturale. Ho iniziato anche a depurare il fegato, provato da alcune cenette non proprio frugali, così mi ritrovo con una serie di "appuntamenti" giornalieri di robe da prendere lontano dai pasti che non faranno miracoli, ma mi terranno lontana da micidiali spuntini ingrassanti. (Parleremo nei prossimi giorni di integratori e diete)

venerdì 11 luglio 2008

Vacanze!!!!

 

 

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E' alle porte il primo turno di ferie.

Stavolta, come ogni anno d'altronde, ce le meritiamo tutte.

Al ritorno cominceremo ad affrontare argomenti quali solari, detersivi, e piccole schede di alimentazione.

 Ci vediamo tra due settimane, ma se qualche argomento merita, mi collegherò dalla spiaggia.


 

 

mercoledì 9 luglio 2008

Qualcosa da leggere sotto l'ombrellone

Quest'estate, invece di leggere solo i soliti romanzi triti e ritriti,  consiglio di portare nella vostra valigia anche un libro divulgativo che può fornire tante utili informazioni.

Una piccola selezione tanto per cominciare, nei link troverete la descrizione del libro, di seguito vi riporto i miei commenti; mi riprometto, per alcuni di loro, di fornire approfondite schede.

Non mi resta che augurarvi buonissime e utilissime letture!

 

Abc dell'alimentazione naturale  Sei capitoli di agevole lettura e un ricettario per muovere i primi passi nel mondo dell'alimentazione naturale: ecco quanto propone questo testo, un vero e proprio manuale dedicato a chi non sa nulla di questo argomento, ma anche a chi ha già cominciato a interessarsene e vuole saperne di più.

Le prime pagine potrebbero essere ripetitive per chi ha conoscenze basilari di alimentazione naturali.
Ma repetita juvant, e scorrendo il libro si trovano preziose informazioni e spunti per approfondire gli argomenti.
Tutto sommato un libro da leggere e da consultare spesso.

 

Il marketing all'assalto dell'infanzia  Il libro di Susann Linn è un resoconto lucido, puntuale e documentato sullo sfruttamento commerciale, che sconfina spesso nell'abuso, di bambini e famiglie da parte delle grandi corporation.

 Terribile.
Sapere che ci sono stuoli di psicologi pronti a studiare la psiche dei neonati per fidelizzarli ai marchi "from the cradle to the grave" mette davvero i brividi.
Un libro da leggere e che consiglio a tutti i genitori che ogni giorno devono far fronte alle mille insistenti richieste di beni superflui da parte dei loro figli.
Illuminante.

 

Gli Additivi  Come riconoscere le sostenze nocive aggiunte in ciò che mangiamo

Utilissimo manuale per conoscere le insidie che si annidano nei nostri pasti quotidiani.
Presenta un elenco copleto degli additivi e ne spiega, per i più dannosi, le cause che possono provocare ai nostri organismi. Le pagine finali documentano alcuni casi particolari e degli studi su questi additivi.
Assolutamente non apocalittico, riesce però a rendere perfettamente l'idea. Poichè è un libro relativamente piccolo, consiglio di portarlo con noi ogni volta che andiamo a fare la spesa.

 

Sobrietà  Dallo spreco di pochi ai diritti per tutti

Piccolo ma interessante vademecum per decrescere in tutta tranquillità.
Ottimo inizio per approfondire l'argomento sobrietà-decrescita-consumo critico.

 Non c'è sull'etichetta   Quello che mangiamo senza saperlo

 

Un eccellente indagine che risale la filiera del cibo che consumiamo e si intrufola in temi ecologici, inerenti alla salute, sociali.
Lo sapevate che i gamberi a buon mercato che compriamo al super a due lire distruggono l'economia di larghe fasce costiere oltre a provocare danni ecologici immani?
Lo sapevate che il pane venduto a buon mercato dai supermercati è ricco di tutto fuorchè di sani nutrienti?
Sebbene possa sembrare particolare l'organizzazione dei capitoli, essi riescono a contenere tutti i tristi risvolti della nostra alimentazione.
Ottima bibliografia, analisi lucidissime.
La giornalista collabora con L'Ecologist

 

 La leggenda del buon cibo italiano e altri miti alimentari contemporanei

 

Bello ed interessante, finalmente un libro italiano in grado di competere con i grandi giornalisti ed esperti d'oltreoceano.
Zeppo di informazioni e di utilissima bibliografia, vale la pena leggerlo anche solo per gli ultimi due capitoli.
Spiega benissimo il discorso delle certificazioni sui prodotti e la fregatura della "tracciabilità" dei prodotti.
Mi aspettavo di trovare qualcosa di diverso da quello che Conti ha scritto, pensavo andasse ad analizzare più nel dettaglio i cibi italiani, invece è un indagine a tutto tondo del sistema europeo e una triste constatazione dell'inettitudine del nostro popolo alle idee vincenti.

martedì 8 luglio 2008

Energia Verde

Da poco più di un mese è possibile anche per gli utenti privati accedere ai servizi verdi di alcuni fornitori di energia.

Energia certificata, proveniente da fonti eoliche, fotovoltaiche, in ogni caso assolutamente non derivanti dal petrolio.

La220 per esempio, con la sua offerta certificata Fiorespina, offre un interessante piano che consente di risparmiare all'incirca un 10% rispetto al prezzo della bolletta degli operatori classici.

Lifegate offre anche lei energia derivante da fonti rinnovabili e in ogni caso ecologiche.

 

A casa stiamo attivando la prima offerta, felici del risparmio offerto ma consapevoli che il nostro piccolo gesto potrà in qualche modo contribuire a ridurre le emissioni di CO2 e di residui dannosi, oltre che a "liberarci" dalla schiavitù dell'ormai in via di esaurimento petrolio.

Sfortunatamente non viene molto pubblicizzato dai mass media il fatto che l'energia verde sia accessibile anche ai privati, vi invito quindi a diffondere la notizia.

 

Buona energia verde a tutti :-) 

lunedì 7 luglio 2008

Come dare una seconda vita ai nostri oggetti

Dopo che la mia prima esperienza di “riciclo gratuito” si è conclusa trionfalmente, ritengo opportuno raccontarvi cosa è il Freecycle e cosa si può ottenere da questa pratica.

 

Il Freecycle è una pratica estremamente ecologica, in quanto consente di dare una seconda, ma anche una terza vita a oggetti a noi non più necessari ma che potrebbero esserlo per tantissime altre persone.

L’oggetto non va in discarica ad alimentare le montagne di immondizia, tu te ne “liberi” e qualcun altro riesce a risparmiare e riutilizzare.

Il Freecycle si costituisce in un “network”, di solito locale per favorire la massima fattibilità delle transazioni: per questo motivo su Yahoo Groups c’è il gruppo di Roma, di Milano, e di Savona.

Così, con un semplice e gratuito annuncio, cerchi o offri qualsiasi tipo di oggetto; naturalmente la prerogativa inderogabile della transazione è la gratuità. Insomma, non ci si deve guadagnare.

E soprattutto, è un passo in più nel nostro che ci porterà ogni giorno ad una maggiore consapevolezza nell’uso delle esigue risorse del pianeta.

 

Per quanto riguarda la mia recentissima esperienza (sono però iscritta al gruppo da due anni), ho ceduto un divano letto in ottime condizioni che sinceramente mi sarebbe dispiaciuto da morire gettare. Devo dire che ho anche ricevuto delle email decisamente esilaranti, mettere annunci è sempre uno spasso J

 In pochi giorni ho “concluso l’affare”  e due ragazzi sono venuti a prenderselo, quando li ho visti allontanarsi mi è venuta la lacrimuccia ma sono contenta se penso che quel divano avrà una seconda casa per ancora tanti anni.

 

 

 

 

Per maggiori informazioni:

www.freecycle.org

 

La pagina del gruppo di freecycle di Roma:
http://groups.yahoo.com/group/RomaFreecycle

La pagina del gruppo di Milano:
http://it.groups.yahoo.com/group/milano_fn

La pagina del gruppo di Savona

: http://it.groups.yahoo.com/group/savonafreecycle

venerdì 4 luglio 2008

Buon formaggio a tutti

Una fantastica truffa che va avanti da anni è stata scoperta dalla finanza: una ditta del Nord Italia comprava o prendeva in carico latticini avariati e con la data di scadenza autografata da Nerone e li rilavorava per metterli nuovamente in commercio. Sembra che, tra le tante cose, la Guardia di Finanza abbia scoperto connivenze delle Asl competenti.

Disgustoso, come le foto che La Repubblica ha pubblicato sul web a testimonianza dei misfatti: formaggi polverizzati (per meglio dire mummificati), stati di putrefazione multicolor,  prodotti pieni di vermi, formaggi macinati insieme alle confezioni.

E, dopo averli puliti e rilavorati, li vendevano a ditte  del calibro di Galbani, Granarolo, Cademartori, Brescialat, Medeghini, Igor, Centrale del Latte di Firenze. E ancora: Frescolat, Euroformaggi, Mauri, Prealpi, e altre multinazionali europee, in particolare austriache, tedesche e inglesi. (fonte La Repubblica )

 Se volete vedere le foto: http://milano.repubblica.it/multimedia/home/2488480/1

E poi ci chiediamo come mai le allergie sono in aumento e per quale motivo ogni tanto ci ammaliamo di mali strani.

Sono disgustata, e lo sono ancora di più se penso a quanti bambini possono aver mangiato questa roba. 

mercoledì 2 luglio 2008

Cosa vogliono darci da mangiare?


Ci risiamo, puntuali come il cannone del Gianicolo a mezzogiorno, ogni tanto appaiono articoli contro il biologico.

In un articolo (?) su tin.it, si parla di chi asserisce che il biologico sia dannoso per l'agricoltura mondiale.

In che modo? Secondo il padre della rivoluzione verde, Norman Borlaug, il biologico può sfamare al massimo 4 miliardi di persone solo a patto che si espanda fino a distruggere interi ecosistemi. Già, peccato che la rivoluzione verde abbia portato intere fasce di territori coltivati alle monocolture irrigate allegramente di fertilizzanti chimici.

Nell'articolo si declama che non è un mistero che le coltivazioni bio abbiano una resa inferiore rispetto alle coltivazioni tradizionali, ma se ci avessero spiegato con dati certi questa verità ci sarebbe piaciuto di più, dal momento che numerosi studi certificano invece che dopo pochi anni di riconversione delle terre da convenzionale a bio, la nuova produzione supera tranquillamente  la vecchia, abbassando i costi di fertilizzanti e pesticidi (vi pare poco?) e portando una serie di futili conseguenze quali riduzione dell'inquinamento delle falde acquifere, o una riduzione di elementi nocivi nei nostri piatti.

Ai prodotti bio inoltre, sarebbe imputata la colpa di far aumentare i prezzi del cibo, e di conseguenza di non essere sostenibile. Si ipotizza che il bio sottragga preziosa terra (?) allo sfruttamento intensivo, dimenticando che dopo pochi anni di monocolture e di sfruttamento intensivo un pezzo di terra diventa arido e sterile come dopo la passata di Attila. Dimenticando, ancora una volta, che pochi anni di coltivazione biologica o biodinamica (o meglio ancora di permacoltura) rivitalizzano o mantengono alti i livelli dei terreni e trattengono maggiori percentuali di carboni, riducendo in questo modo il tasso di inquinamento dell'aria.

 

Come al solito, questi articoli che sbattono il mostro in prima pagina, hanno un effetto devastante su stili di vita discreti e responsabili. Senza tener conto di mille fattori che danneggiano l'economia mondiale (tra cui GDO e grandi aziende), si spara il titolone e si scrivono articoli senza approfondimenti seri.

Noi procediamo per la nostra strada, il biologico non è il mostro che qualcuno vuol farci credere, e alla faccia dei suoi detrattori mi sgranocchio una carota bio freschissima e gustosissima

 

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Posto solo un commento fatto da una persona a quell'articolo, mi sembra molto esplicativo:

Chi sottrae la terra per produrre cibo non è la coltivazione biologica ma lo smisurato investimento in produzione di carne. La superficie destinata al pascolo e alla produzione di cereali a consumo esclusivo degli animali da allevamento sarebbe sufficiente a ridurre drasticamente la fame nel mondo. Invece, qualcuno ci fa credere che dobbiamo mangiare carne per forza e ci invoglia mettendoci pure i pupazzetti nelle confezioni di Hamburger...

Luigi Calabrese

 

 

Altro commento:

Bioscience (luglio 2005, Vol. 55:7) pubblica uno studio della Cornell University (22 anni di comparazione di costi e vantaggi ambientali, energetici ed economici delle coltivazioni bio e convenzionali di mais e soia): oltre a non utilizzare pesticidi, il bio consuma meno acqua del convenzionale e il 30% meno d'energia fossile; le pratiche agricole bio comportano meno erosione e preservano la qualità del suolo; negli anni siccitosi dal 1988 al 1998, il raccolto di mais prodotto bio è stato del 22% superiore; l'azoto nelle aziende bio è aumentato dall'8 al 15%; l'applicazione del biologico ha ridotto l'inquinamento delle acque di falda.
di sintesi.
Ricerca del British Trust for Ornithology, del Centre for Ecology & Hydrology di Lancaster e dell'Università di Oxford finanziata dal governo britannico e pubblicata su Biology Letters: nelle aziende biologiche presentano un maggior tasso di biodiversità: "i campi biologici contengano dal 68 al 105 per cento in più di specie vegetali e dal 74 al 153 per cento in più di piante spontanee rispetto alle aziende non biologiche", "aumentare la superfìcie coltivata con metodo bio può contribuire a ristabilire la biodiversità nei paesaggi agricoli".
Valanghe di studi che provano la superiorità nutrizionale dei prodotti bio (vitamine, sali minerali, polifenoli e antissodianti).
La fame nel mondo non dipende da poca produzione, ma da sfruttamento, speculazione e iniqua spartizione delle risorse.
Il resto è cazzeggio.

ROBERTO