Sono cresciuta con il sempre presente monito che in molte situazioni è bene evitare di parlare di argomenti quali il calcio, la politica, la religione. In ordine sparso, queste tre aree di interesse sembrano toccare nel vivo la sensibilità delle persone, che si accalorano e talvolta si accapigliano su discussioni nate da una battuta e che sfociano poi in vere e proprie risse verbali: gente che parla delle rispettive posizioni religiose come se ognuna di esse avesse la risposta per risolvere tutti i problemi sociali, altra che discute sui campioni di calcio parlandone e idolatrandoli come se fossero degi dei, e altra ancora che disquisisce finemente di politica in termini calcistici, botte comprese.
Ma un nuovo fronte sta raggiungendo velocemente questi tabù che ci accompagnano ormai da oltre 60 anni: l'alimentazione.
Come già si diceva in altri post e luoghi, siamo gli unici esseri viventi che senza i consigli di esperti, scienziati e parenti saccenti non riusciamo proprio a capire cosa mangiare. Vaglielo a dire al lupo o al muflone se perdono tempo in conversazioni dal dietologo, dal nutrizionista o altrove...
Ma c'è di più: limitati forse dall'educazione ricevuta dai nostri genitori sui precedenti tabù, non potendo sempre accapigliarci sui mitici tre, ci buttiamo a capofitto in infinite querelles sulla dieta a zona o su quella dei gruppi sanguigni, piuttosto che del minestrone.
Mentre le risorse ambientali stanno velocemente esaurendosi, milioni di bambini e persone nel "terzo" mondo muoiono di fame, e svariate centinaia di migliaia nel mondo civilizzato muoiono (obese) di malnutrizione, noi ci lanciamo in guerre sante più intense di quelle avvenute nel passato.
Ci dividiamo in fazioni, in ognuna delle quali qualcuno è convinto o stato convinto che:
- il caffè fa bene
- il caffè fa male
- ci vogliono 300 gr di proteine al giorno per mantenere il nostro organismo
- ci vogliono massimo 50 gr al giorno di proteine per mantenere il nostro organismo
- il vino rosso è un toccasana per le arterie
- che il vino rosso sia un toccasana se l'è inventato di sana pianta un medico
- la margarina è più salutare dei grassi animali (questa è una convinzione delle persone un poco più anziane)
- i grassi vegetali idrogenati come la margarina sono i più dannosi sulla faccia della terra
- .........
Non passa giorno senza che questi punti e un migliaio di altri vengano confermati, smentiti, rivisitati, riconfermati, etc etc etc. Basta un esempio su tutti: le quantità minime e massime di proteine sono state riviste decine di volte nel corso di ottant'anni, fino ad arrivare ad una quota molto più bassa di quanto molte persone siano convinte.
Giusto ieri ho visto su Fb che esiste un gruppo costituito da studenti, medici e simpatizzanti creato per smentire, sbugiardare, perculeggiare un personaggio che parla di alimentazione vegana e igienismo. Sarebbe carino chiedere a questi signori su quali testi studiano e se si aggiornano quotidianamente dei numerosi studi e cambiamenti che ogni giorno vengono pubblicati. Sarebbe carino, perchè molto spesso quando andiamo da un medico o da un nutrizionista, le ultime nozioni di alimentazione che hanno ricevuto risalgono a un decennio prima e sono state studiate su libri di testo vecchi di altri dieci anni; nel frattempo, se in due mesi ci sono ribaltamenti di tutti i tipi, il professionista di turno lavora con nozioni base di almeno 20 anni prima.
Non passa giorno senza il quale almeno una persona tra i nostri conoscenti si permetta di criticare il regime alimentare di qualcun altro e a farne oggetto di scherno. Siamo talmente ignoranti in materia ma talmente convinti di saperne da perdere di vista la prima, fondamentale regola del vivere in mezzo alla gente: il rispetto per gli altri e per le loro scelte.
Se una persona è vegana non ha una brutta malattia, non ha il cervello bruciato dall'ortoressia e non deve giustificare al mondo le proprie abitudini.
Se una persona viceversa è onnivora, ha tutto il diritto di esserlo senza essere attaccato dalle altre "fazioni", sebbene sia utile che abbia la consapevolezza di CHI era il cibo che mangiano.
Se rimaniamo sulle nostre posizioni e convincimenti alimentari ma ogni giorno ci fa male qualcosa e/o assumiamo medicinali, forse sarebbe utile aprire un pochino la mente e, dopo essersi fatti un giro sul web per vedere articoli che dimostrano tutto e il contrario di tutto sull'alimentazione, cominciare a scrutare nuovi orizzonti.
Il nostro nemico è uno solo: l'ignoranza che ci fa delegare la responsabilità di un atto talmente naturale da essere strettamente legato alla nostra sopravvivenza (leggasi mangiare). L'ignoranza ci fa compiere azioni illogiche e ci convince che non è l'organismo a comandare ma coloro che ci suggeriscono cosa dobbiamo fare. Deleghiamo deleghiamo deleghiamo, e prendiamo parte a tafferugli che non hanno senso di esistere.
Nell'alimentazione, come in tutto il resto, è il buon senso che dovrebbe guidarci; il buon senso e non la chimica o la fisica di chi studia in vitro e già che ci siamo ogni tanto vuole propinarci l'idea che "fresco è nocivo, in scatola è salute" (come la campagna di una nota marca di cibo per l'infanzia, che ha comparato il suo cibo con quello fresco relegando quest'ultimo a "prodotto" poco affidabile)
Ascoltare il nostro corpo e i nostri segnali ci sarà di grandissimo aiuto, sempre che prima riusciamo a disintossicarci dalle mille alterazioni provocate da conservanti, additivi e tossine varie.
Informarci, conoscere, documentarci da più fonti ci aiuterà a capire che molti luoghi comuni sul cibo sono delle emerite fregnacce in tutti i campi, e che più riusciremo a mangiare fresco (non parlo della porchetta appena sfornata o della coca cola messa in frigo) e privo di "orpelli" più saremo liberi dalla grande distribuzione organizzata e dai pasti precotti.
Certo, a quel punto sarà difficile per gli espertoni salire in cattedra e dirci che dobbiamo mangiare 100 grammi di questo piuttosto che 70 di quell'altro, ma a quel punto tireremo fuori dal cilindro un caro, vecchio argomento tabù che soddisferà la loro sete di "sangue e arena".
Chiudo questo post con una citazione "leggermente" di parte, ma pronunciata da colui che cento anni fa ha mosso i primi passi verso quella fisica quantistica che solo da pochi anni è alla portata di tutti:
"Sono diventato vegetariano per ragioni etiche, oltre che salutistiche. Credo che il vegetarismo possa incidere in modo favorevole sul destino dell'umanità. - Albert Einstein"
Ps: ovviamente se qualcuno avesse bisogno di un sostegno morale per liberarsi dal trash food si senta libero di contattarmi!
quanto hai ragione.
RispondiEliminagrazie, siamo in tanti a essere criticati per le nostre scelte alimentari. e non c'è argomentazione che tenga. e soprattutto come dici tu "deleghiamo, deleghiamo, deleghiamo".
assumerci la responsabilità dei nostri comportamenti è infinitamente più faticoso. e quando abbiamo il coraggio di fare delle scelte non omologate, dobbiamo continuamente lottare. un mio insegnante di yoga dice che l'importante nella vita è scegliere una buona compagnia, per fare le cose che ci piacciono. buona compagnia significa accompagnarsi con persone che ci fanno crescere, conoscere.
scegliamo la nostra "compagnia" e con quella che non scegliamo...parliamo di politica! tanto su quella ormai non litighiamo più, siamo tutti antipolitici!!!
ciao