giovedì 27 novembre 2008

Come sta il pesce che mangiamo?

E' piuttosto recente la notizia che il Pangasio, pesce che sta salendo prepotentemente alla ribalta sulle nostre tavole, in realtà sia un prodotto tutt'altro che sano. Per i pochi che ancora non lo sapessero, è un pesce d'acqua dolce che cresce in uno dei fiumi più inquinati del mondo, e la concentrazioe di metalli tossici che accumula nella sua breve esistenza è tale da essere rischioso per la nostra salute. Non solo: vivendo in un fiume, il Mekong, che è la discarica di diversi popolosissimi paesi, il pesce spesso è "ricco" di batteri e microbi non proprio salutari. Certo, costa poco (in realtà in diverse pescherie mica tanto poco), ha un sapore delicato, è facile da preparare. Ma cosa mangiamo?
Mangiamo inquinanti, tossine e qualche grammo di carne, decisamente un prezzo troppo alto. Gli aspetti interessanti di questa notizia sono però molteplici, e cercherò di elencarne qualcuno.

- Ci siamo tutti scandalizzati del fatto che possa nuocerci in prima persona, ma non abbiamo pensato neanche per un minuto che i costi ambientali sostenuti per farci arrivare in tavola questa delizia sono altissimi. Il pesce viene lavorato, congelato, trasportato a migliaia di chilometri di distanza e poi viene decongelato e esposto nei supermercati in banchi refrigerati. La catena energivora è paurosa, un etto di pangasio viene a costare al pianeta molto più di un'intera giornata con la tv accesa.

- I controlli fatti alle frontiere troppo spesso sono superficiali, come dice Conti ne "La leggenda del buon cibo italiano", le dogane sono sottodimensionate e capita spesso che passino alimenti non conformi alle norme di sicurezza alimentare; oltretutto, basta che in uno dei paesi della comunità europea ci siano delle dogane poco attente o compiacenti, ed ecco che in tutta Europa (basta che un paese comunitario dia l'ok che si può entrare ovunque) entra cibo contraffatto o non conforme.


Pesci allevati


- Ci scandalizziamo del pangasio, ma continuiamo come se niente fosse a consumare pesce allevato perchè ci consente di portare a tavola più spesso questo tipo di carne. A questo punto, sarebbe bene sapere che il pesce allevato vive in "gabbie" abominevoli, stipato peggio delle galline, e la scarsa acqua a loro disposizione è altamente inquinata da batteri, germi e microbi, proprio come quella nella quale vive e si riproduce il pangasio. A differenza del Mekong però, la causa dell'inquinamento è dovuta all'alta concentrazione di sostanze "di scarto metabolico" prodotte dai pesci; per dirla in maniera poco elegante, i pesci di allevamento vivono nella cacca. Per sopperire a ciò, vengono loro somministrate dosi di antibiotici e di medicinali vari, che ovviamente vanno poi a finire nei tessuti e negli organi degli umani (o degli animali) che li mangiano. Fosse finita qui, potremmo pure starci. Come mangiano i pesci d'allevamento? Naturalmente diversamente da come farebbero in natura. Mangiano papponi di cereali misti a vitamine misti a medicinali, oli, grassi e farine animali. Avete letto bene, farine animali derivate dagli scarti della macellazione di bovini e pollame. Pollan, nel suo libro "il dilemma dell'onnivoro", sostiene che gli scarti bovini sospetti di causare il morbo della mucca pazza, vengono somministrati ad altre specie; l'autore si chiede però cosa può succedere se un pollo o un pesce che hanno mangiato scarti bovini, a loro volta entrano nella catena alimentare di un altro bovino. Prospettive inquietanti e dai risvolti imprevedibili, ma di questo parleremo in futuro. Tornando ai pesci, abbiamo capito che quelli di allevamento vengono nutriti con cibo che in natura non avrebbero modo di consumare, e le conseguenze sugli organismi e sul consumatore finale, ancora una volta, sono imprevedibili. Senonchè, quando il dottore ci raccomanda di non consumare carne rossa, noi andiamo tranquilli sulla spigoletta senza sapere che abbiamo fatto un miscuglio di tossine micidiale.
- Non parlerei dei costi ambientali degli allevamenti intensivi perchè staremmo qui un anno; ovviamente sono elevatissimi, poichè come detto prima la concentrazione elevatissima di pesce provoca un inquinamento che in natura non esisterebbe.
Quando andiamo a comprare l'oratina o la spigoletta che "fanno tanto bene" quindi, sarebbe opportuno pensare che proprio bene non fanno e dirottare i nostri acquisti su prodotti pescati eticamente. Non ce lo possiamo permettere? Mangiamo pesce meno frequentemente, cereali e legumi sono ottime fonti di proteine e durante l'inverno è un piacere mangiare delle belle zuppe calde.


Gamberetti

-Ultimo punto ma non meno importante.
La maggior parte di gamberi scampi mazzancolle che arrivano sulle nostre tavole e che compriamo a prezzi relativamente bassi, viene dal sud est asiatico. A parte il fatto che per riempire i nostri stomaci con un pasto a base di piccoli crostacei dobbiamo ogni volta commettere un genocidio, questi paesi stanno subendo grossissime perdite da un punto di vista ecologico proprio grazie agli allevamenti intensivi. Addirittura si sostiene che, per far spazio agli allevamenti, abbiano eroso le foreste di mangrovie che erano l'unico baluardo atto a frenare la furia del mare; proprio per questo motivo quando arrivano i maremoti, non trovando ostacoli sul loro cammino, entrano e devastano enormi porzioni di terra (e uccidono centinaia di persone). I gamberetti quindi racchiudono il peggio dei due alimenti sopradescritti (scarsi controlli alla frontiera e conseguenze da allevamento intensivo), ma in più sono responsabili della devastazione di ettari di terre e della morte di esseri umani,
A questo punto mi chiedo, sono i gamberetti i responsabili o noi che continuiamo a mangiarli?




Conclusioni

Al di là del clamore della notizia dell'ultima ora, sarebbe sempre bene informarci su quello che mangiamo: la filiera, in che condizioni ecologiche e lavorative viene prodotto, quali sono gli ingredienti e come sono "cresciuti e nutriti". Essendo il cibo diventato uno dei business più forti e controllati del pianeta, e dovendo le industri e alimentari generare sempre il massimo dei profitti, gli unici controllori di ciò che mangiamo dobbiamo essere noi.
E, sinceramente, se proprio dovessi scegliere tra pesce di dubbia provenienza e qualità e foglie di insalata biologica, saprei di sicuro che le seconde non mi farebbero strani danni oltre che ad arricchirmi di vitamine e minerali.

martedì 25 novembre 2008

Eco gesti - Neutralizzare gli stronzi

In questi mesi abbiamo sempre parlato di salute ed ecologia da un punto di vista fisico.

Influenzata  dal libro che sto leggendo, Il metodo antistronzi (Robert Sutton) e da un altro appena comprato, Vampiri energetici (Mario Corte), mi è venuto in mente che potremmo accennare a una fonte di inquinamento che non ha effetti diretti sull'ambiente (ma indiretti si) e che in compenso devasta l'armonia delle persone: Lo stronzo e altri personaggi affini.

I comportamenti aggressivi, maleducati, prepotenti, causano in noi miriadi di sensazioni sgradevoli; queste persone ci danneggiano perchè violano la nostra tranquillità e il nostro "ecosistema" interno, umiliano la dignità delle persone e se ne fregano delle conseguenze.

Non sono arrivata ancora alla fine del libro, ma ho letto che spesso gli stronzi sono inconsapevoli di esserlo. Diciamo che questo concetto divide in due i miei pensieri:

- E' vero che molta gente è talmente abituata a trattare gli altri come cacche da non rendersi conto degli atteggiamenti assolutamente negativi che assume e dell'aura "buia" che crea intorno a sè. Ma non la giustifico, perchè è troppo comodo pararsi dietro alla presunta "buona fede" e al fatto che non si è "consapevoli". Se non sei consapevole di ciò che sei e delle conseguenze delle tue azioni allora dovresti essere inibito da qualsiasi tipo di carica o di contatto con potenziali vittime.

- E' anche vero che non c'è ormai molto rispetto per il prossimo, che siamo talmente oberati dalla "vita moderna" da non fermarci neanche per fare un sorriso alle persone che incontriamo. Figuriamoci se possiamo pensare ad analizzare i nostri comportamenti e avere "tempo per pentirci".

 

In entrambi i casi, prepotenti, maleducati, persone scortesi si crogiolano nel loro modo di essere perchè essere forti e sgomitare significa farsi largo verso la strada per il successo (?) ; prima che qualcuno riesca a fermarli, sempre che sia nelle intenzioni di qualcuno, lasciano montagne di cadaveri.

 

Cosa possiamo fare noi?

Di sicuro rafforzare la nostra forza interiore, corsi di yoga e meditazione potranno aiutarci moltissimo anche quando dovremmo gestire forti dosi di stress. Poi, fondamentale, seguire un percorso di consapevolezza; è determinante che noi si sia sempre coscienti e consapevoli di ciò che facciamo in ogni momento, è troppo facile a danni fatti dire "ma non l'ho mica fatto apposta". Se siamo sempre consapevoli di chi siamo e delle nostre azioni, ci assumiamo la piena responsabilità  di quanto ci accade e magari potremmo capire che un pò stronzi lo siamo anche noi (e potremmo correggere il tiro!). 

Sarebbe importante anche crescere i nostri figli inculcandogli il rispetto per il prossimo e rispettando loro in prima battuta.

 

Nel frattempo, quando tutto questo non sarà comunque sufficiente, un bel vaffa liberatorio ogni tanto potrebbe anche starci.

 

Ricordiamoci anche che gli stronzi inquinano le nostre menti, spengono le nostre giornate ma loro si comportano così perchè sono più deboli di noi, se fossimo così bravi da individuare i loro punti deboli si potrebbero anche neutralizzare. Però se trovate qualcuno così bravo ditemelo che ho per le mani una pratica ostica :-)

venerdì 14 novembre 2008

Guida al consumo critico - Edizione 2009

Il primo libro che mi dato consistenti informazioni su cosa fosse il consumo critico e come provare a diventare consumatori critici è stato proprio Guida al consumo critico.

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 Con un'analisi attenta e dettagliata di tutti gli scheletri nell'armadio delle multinazionali, questa guida costituisce una preziosa fonte di informazioni per chi inizia o vuole proseguire in un percorso di consapevolezza e di etica. La guida inoltre, cosa nuovissima (almeno per molti di noi) per quegli anni, classificava i prodotti acquistabili in base a un criterio di utilità o futilità. Interessante capire, semmai non ce ne fossimo mai resi conto, che merendine, bibite gassate, diecimila bagno schiuma, o il 90% di quanto troviamo in vendita sia effettivamente superfluo.

 

 

 

 

Oggi, dopo oltre 5 anni, la guida si è aggiornata e ha aggiunto nuove, scottanti e impellenti informazioni che dovrebbero farci ragionare.

Cito dalla descrizione "Nuovi dati sull’industria degli imballaggi: il loro impatto ecologico, il consumo energetico, il grado di reciclabilità dei loro prodotti!" 

E per fortuna, direi, che c'è il Centro Nuovo Modello di sviluppo che riesce sempre a pungolare la nostra coscienza etica.

La nuova guida, a breve disponibile, potrebbe essere un ottimo regalo di Natale o meglio ancora pre-natalizio da dare a parenti e amici che troppo spesso idolatrano lo shopping, o si nutrono di junk food, senza curarsi minimamente delle conseguenze.

Potrebbe essere una valida lettura per tutti coloro (e in rete ce ne sono davvero tanti) che si preoccupano delle conseguenze economiche che potrebbero derivare dalla chiusura, ad esempio, di una fabbrica di imballaggi (perdita di business, perdita di posti di lavoro e ripercussioni economiche sul tessuto sociale): persone che considerano il mero aspetto monetario, ma che tralasciano gli impatti ecologici, di salute, e di costi aggiuntivi che ogni giorno gravano sulle nostre tasche.

Potrebbe essere un aiuto per quella mamma che ama tanto i propri figli ma che, ignara, compra prodotti fabbricati da bambini più piccoli dei suoi solo perchè costano meno. La stessa mamma potrebbe essere incentivata a comprare meno ma etico e di qualità.

Insomma, come avrete capito è una lettura che mi sento assolutamente di consigliare e dalla quale non dovremmo mai separarci.

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mercoledì 12 novembre 2008

Consumo di carne

Riporto un articolo postato su Forumetici riguardo il consumo di carne.

E' apocalittico e datato, certo, ma spero che possa instillare un piccolo dubbio in ognuno di noi sulla validità effettiva di rimpinzarci di proteine animali. Soprattutto perchè molte di queste affermazioni che possono apparire strampalate sono state in realtà riprese a distanza di anni o riproposte più volte nel tempo. Come sempre, ovviamente, invito tutti noi a valutare sempre ciò che leggiamo e a documentarci il più possibile.

In grassetto troverete evidenziato un passo per me sorprendente ma significativo.

 

I rischi nel mangiare carne
Dottor George Clements – “Scienza & Salute”, giugno 1989



"La carne è stata a lungo sospettata di essere un cibo povero. Un'ampia esperienza sta provando che il sospetto è fondato. L'avvertimento di solito era: mangia meno carne. Ora è: non mangiare la carne.
Gli uomini un tempo credevano che la carne fosse necessaria per produrre sangue. Ora è noto che la frutta fresca, le bacche e le verdure forniscono il corpo di materiale migliore di quello che danno le migliori bistecche.

Il brodo di manzo è stato a lungo considerato un valido tonico e stimolante, quasi indispensabile per i malati deboli. Ora è noto che è vero il contrario. Secondo un eminente medico francese, il brodo di manzo è una «vera soluzione di veleni». Il dottor Austin Flint, dei Bellevue Hospital College, uno dei più importanti medici d'America, fece un'analisi chimica dei brodo di manzo, e scoprì che il risultato era praticamente lo stesso di un'analisi dell'urina.
E' inevitabile che sia così, perchè il brodo di manzo, il brodo di carne, il brodo di pollo, il bollito e gli estratti di carne di tutti i tipi sono dei veri e propri tessuti disintegrati, preparati artificialmente, proprio come l'urina, che è composta da tessuti disintegrati, prodotti dal metabolismo dei corpo. Il brodo di manzo, perciò, è un veleno che intossica. Non ha proprietà nutritive; il suo uso non è mai indicato; né ha la capacità di aiutare i malati deboli o i convalescenti.


Bouchard scoprì che aggiungendo la carne nel regime dietetico, la tossicità dell'urina aumentava del 50%, e se la dieta consisteva interamente di carne, la tossicità aumentava dei 400%. Sterling scoprì che mangiare carne aumentava il contenuto di acido urico dell’urina da tre a dieci volte. Alla luce di questo, è da ricordare che l'acido urico, in combinazione con altre tossine, è considerato da molti ricercatori il più attivo di tutte le sostanze che producono le malattie.

Un tempo si supponeva che la carne fosse particolarmente salutare nella cura della tisi. Qualche anno fa un tedesco entusiasta fondò un'istituzione col proposito di nutrire i tisici esclusivamente con la carne, usando principalmente carne cruda. L'iniziativa fallì in sei mesi.
La carne si decompone nel tratto digestivo; il veleno risultante viene assorbito e il sangue contaminato, con risultati disastrosi. Questa è la principale causa che predispone al cancro, alla tisi e ad altri tipi di anormalità.

Gli esami post mortem, fatti in centinaia di casi al Phipps Institute di Philadelphia, hanno dimostrato che l'86% di tutti i malati di tisi avevano anche i reni malati, e in uno stadio abbastanza avanzato. L'indebolimento dei reni è, infatti, fra la cause più comuni di morte nella tubercolosi polmonare. Ed è sempre la carne ad essere in genere responsabile dei morbo di Bright e di altre disfunzioni renali.
"Nella dieta di frutta, noci e verdure, i malati di cancro hanno nelle loro mani i mezzi per liberarsi largamente, se non interamente, dalla paura che accompagna questa terribile malattia. lo l'ho verificato molte volte nella mia esperienza, e nella cura di questa malattia mi si è aperta una porta ancora più ampia da quando ho conosciuto il valore di una dieta simile". (George Biack, M.D.).
“Il cibo animale, l'abuso del quale si fa ogni giorno più grande, non è un cibo in nessun senso, ma un veleno continuo". (Prof. Dr. Huchard).
“Se non fosse per la carne, noi dottori avremmo poco da fare. - (Dr. Allison, esperto in alimentazione).

Per più di un centinaio di anni, i medici ostinatamente sostennero che una dieta composta principalmente di carne, era essenziale per la cura vittoriosa dei diabete. Di questa assurda teoria Trall osserva: “Io non posso qui fare a meno di alludere ad un perfezionato regime dietetico che è stato recentemente proposto dall'Accademia francese di Medicina, e discusso nel giornali di medicina di questo paese, per la cura della malattia chiamata diabete. Questo miglioramento consiste nel nutrire il paziente con la carne di animali carnivori - gatti, cani, volpi, ecc.. E allo stesso scopo di vincere il pregiudizio che la mente o il palato dei paziente potrebbero avere contro l'alimentazione al sangue, si propone poi di condirla abbondantemente con brandy e spezie. Tali scoperte nella scienza medica hanno il potere di portarci indietro nel Medio Evo, piuttosto che condurci a dei risultati utili nel futuro". - (Il corretto cibo dell'uomo).

Ancora abbastanza recentemente era usuale per i medici nutrire i diabetici quasi esclusivamente con la carne. Questa è una ragione per cui questi malati non guariscono mai. I dottori "senza farmaci" hanno provato che, una dieta di carne peggiora la malattia, aumenta la presenza di zucchero nell'urina e, comunque, peggiora lo stato del paziente.

Una dieta di carne magra è stata a lungo considerata benefica nel casi di obesità. Ora è noto che in simili casi di anormalità c'è una tendenza a sviluppare il diabete, e questo aumenta mangiando la carne. Commentando i pericoli nel mangiare la carne magra, Hindhede disse: “Noi abbiamo provato anche a vivere di sola carne. Ma dopo esserci nutriti di carne magra, cotta o arrostita, tre volte al giorno, In soli tre giorni stavamo così male che nessuno di noi volle continuare. Quale fu la causa? Dunque, quando gli intestini sono pieni di carne magra, il risultato è la putrefazione, che si manifesta in diarrea e feci maleodoranti. Attraverso questo processo sono probabilmente prodotte delle tossine, che una volta assorbite, causano un avvelenamento. Una dieta di sola carne magra è velenose per l'uomo, non ci sono dubbi su questo".
Hindhede ha condannato anche le uova e il latte con queste parole: “ClO' CHE E' STATO DETTO SULLA CARNE E'VALIDO PER LE UOVA E IN PARTE PER IL LATTE”.

Il beri-beri, lo scorbuto, il rachitismo e la pellagra sono malattie da deficienza, e spesso risultano dal mangiare troppa carne. Tutti i tipi di carne mancano di molti elementi che il corpo deve avere per costruire dei tessuti sani. La carne è molto carente di vitamine e di sali di calce. D'altra parte, la frutta fresca le bacche e le verdure sono ricche sia di vitamine che di sali, e mangiandole si assumono tutte le vitamine e i sali di cui il corpo ha bisogno.
Qualche anno fa uno specialista dello stomaco fece trasalire il mondo della medicina affermando che "l'ulcera dello stomaco è una malattia di chi mangia la carne”. Il cancro dello stomaco e degli intestini ha origine dalla stessa causa - quando non è prodotto dalla vaccinazione o dalla inoculazione.
“Il 75% delle malattie più terribili di cui soffriamo, sono in pratica avvelenamenti causati da cibi non naturali. La natura dice, in un modo che non può essere frainteso, che l'uomo è un animale frugivoro e non carnivoro". - (Alexander Haig M.A.,F.R.C.P.).

Quei mangiatori di carne, che sono troppo deboli per abbandonarne l'abitudine, e quelli i cui dividendi dipendono dall'industria che inscatola la carne, sono sempre pronti a fare una grande pubblicità ad ogni informazione che sembra aiutare la loro causa.
Molte persone credono che per avere forza e vigore è necessario mangiare carne rossa. Sembrano dimenticare che i buoi e gli elefanti prendono la loro grande forza e il sangue dall'erba e dalle foglie, ricche di vitamine, di calcio, di ferro e di altri sali minerali. I deboli, i magri e gli anemici, invece di nutrirsi di fegato di vitello e di olio di fegato di merluzzo, dovrebbero trovare i cibi vitali nel regno vegetale, per la mancanza dei quali il loro sangue sta morendo di fame e il loro corpo si sta ammalando.

Le informazioni relative al rischi nel mangiare la carne, dovrebbero essere sufficienti a ridurre di molto il consumo della carne. Ma se i rischi si limitassero solo a quanto scritto sopra, l'argomento sarebbe di così poca importanza da ricevere poca attenzione da parte nostra.
E' stato recentemente dimostrato da Moore, nei laboratori di Fisiologia di Harvard, che una dieta di carne causa un'accelerazione dei battito cardiaco sorprendente per velocità e durata.
Dopo un pasto di carne, l'aumento dei battiti cardiaci va regolarmente dal 25 al 50% sopra il livello rispetto al digiuno, e persiste, in soggetti sperimentali, da 15 a 20 ore, raggiungendo un totale di molte migliaia di battiti in più.
Moore mostrò che un pasto di proteine causa un sovraccarico di lavoro per il cuore, che è paragonabile, in estensione, all'attività totale del cuore di due o tre ore; ciò ha portato Moore ad affermare che una dieta con molte proteine è incompatibile coi riposo cardiaco.

La carne, scendendo nello stomaco e nelle budella dell'uomo, è come se giacesse sotto il sole estivo al margine della strada, e ciò di certo causa danni maggiori di quanto sia mai stato detto o scoperto.
Uno dei prodotti della carne decomposta è l'urina, e non ha importanza se la carne si è decomposta nello stomaco, nella pentola o dal macellaio. I prodotti secondari della carne decomposta passano nel sangue dei consumatori di carne, e devono essere filtrati ed eliminati dai reni come uno scarto velenoso, che serve solo ad indebolire il corpo e a logorare i reni, portando al morbo di Bright e ad altre malattie renali.


La carne, scendendo nel tratto digestivo che è di una bellezza teatrale, dipinto con tutti i colori di una bambola di cera, forma uno dei veleni più mortali che i chimici abbiano mai conosciuto, e dà al respiro un odore nauseante che si tenta di correggere masticando caramelle e gomme profumato. Il dentista dica che il cattivo odore proviene dal denti malati, mostrando quanto abbia ancora da imparare.
Quando il sangue diventa così contaminato da questi veleni, la pelle viene in suo soccorso e, in un processo di emergenza, crea un'eruzione; i dottori possono definirla morbillo, varicella, eczema, e così via, e cercano di "curare la malattia” con altri veleni sottotorma di farmaci e sieri.
Non c'è da stupirsi se il grande Metchnikoff, dopo una vita di studi sull'argomento, abbia dichiarato che la putrefazione alimentare sia responsabile della morte prematura, che è causa di tutte le malattie, perchè questi pericolosi veleni passano dal canale alimentare nella linfa e nel sangue, e da questi sono condotti in tutto le parti dei corpo - il fegato, i polmoni, i reni, il cuore e il cervello.

L'origine di tutte le malattie giace nella putrefazione alimentare, disse Metchnikoff. Qual è il rimedio sicuro? La rimozione della causa, non l'uso di farmaci, sieri e bisturi.
Molti studi sperimentali hanno indicato che mangiare carne causa la nefrite cronica. Il professor Newburg, dell'università dei Michigan, ha dichiarato che una piccola porzione di proteine della carne, come il 20%, porta ad un logoramento dei reni.
Le esigenze dell'ultima guerra sono servito a dimostrare il valore di una dieta poco proteica. Maiali e bestiame furono uccisi in Europa con lo scopo di conservare le provviste di cibo, e le popolazioni si nutrirono per un certo periodo soprattutto di frutta e verdura. Il risultato fu una riduzione di un terzo della mortalità, oltre a una grande riduzione delle malattie. Alcune malattie come il diabete, l'obesità, la gotta, i disturbi digestivi, i problemi dei fegato e dei reni e altre malattie dei l'alimentazione sparirono quasi completamente.
La gente rovina la propria salute mangiando carne, poi paga i dottori per farsi curare i sintomi che provengono da questo abuso. Molti medici ignorano la causa che si nasconde dietro i sintomi di alcune malattie, perché anche loro mangiano liberamente la carne come molti dei loro pazienti, e soffrono e muoiono prematuramente per la stessa "malattia”.

martedì 4 novembre 2008

Acqua e limone - una bibita semplice ma preziosa

Un vecchio detto, ma non tanto vecchio, recita "Una mela al giorno leva il medico di torno".

In realtà Michael Pollan sostiene (nel suo libro La Botanica del desiderio) che questo proverbio sia stato appositamente ideato a cavallo tra l'800 e il '900 dai produttori americani per venire incontro ai venti proibizionisti (dalle tante mele che producevano si otteneva il sidro, e i governi dell'epoca avevano iniziato a vietare gli alcolici) pur mantenendo i loro profitti. Così, smesso di consumare le mele sotto forma di bevanda alcolica, gli americani e il mondo intero hanno iniziato a mangiarle.

 

Tutto sommato consumare mele male non fa, poichè apporta zuccheri biodisponibili, fibre, acqua e tanti minerali e vitamine.

Ma cosa fa invece il limone?

Tante cose, in confronto alle quali la mela ne esce con il torsolo rotto. 

 

Il limone è una fonte biodisponibile di vitamina C, è un disinfettante naturale e un regolatore della funzione intestinale. Avete letto bene, regolatore; ma cosa significa?  Significa che se assunto regolarmente (ad esempio nella misura di mezzo o uno al giorno), riesce ad aiutare casi di stipsi così come di eccessive evacuazioni.

Diversamente, in casi di attacchi forti e frequenti visite al bagno, due o tre limoni spremuti e bevuti al momento aiutano a bloccare le scariche, oltre che a disinfettare l'intestino.

Il limone inoltre ha la facoltà di equilibrare l'equilibrio acido/basico dell'organismo, fondamentale per il benessere: sangue e organismo acidi sono fonte di innumerevoli patologie, riportare i tessuti ad un livello alcalino anche grazie al limone è un favore che costa poco e ci renderà molto.

Il limone disseta, ma questo l'abbiamo già scritto, e aiuta se assunto regolarmente a sciogliere i depositi di muco. Aiuta l'organismo a combattere i radicali liberi, e la famosa cura del limone ha risultati sorprendenti su pelle e organismo.

 

Poche righe per descrivere le proprietà più importanti, in realtà sono stati scritti libri e libri per descrivere un frutto prezioso nonchè instancabile alleato.

 

Come usarlo?

La mattina a digiuno spremerne mezzo o uno intero in un bicchiere d'acqua (rigorosamente pura)

Durante la giornata se si ha parecchia sete, sempre nella misura di mezzo frutto.

 

Ovviamente usate solo frutti non trattati o meglio ancora bio, e non superate la quantità di un limone al giorno se non siete abituati o se non avete prima fatto la cura dei limoni.

 

Alla salute!