martedì 28 luglio 2009

Dietro lo steccato... parte I

Cosa c'è dietro quel bellissimo steccato che vediamo da lontano, tutto verniciato di nuovo e tirato a lucido? Un giardino rigoglioso, uno splendido orto o del terreno incolto pieno di sterpaglie essiccate e tristi?

Vi è mai capitato di andare in giro e vedere delle belle case con una siepe curata o qualcosa di molto ricercato atto a difendere la privacy degli abitanti? A me si, e curiosando nonostante l'ostacolo, talvolta sono rimasta delusa nel vedere dei terreni disastrati, color paglia, con ciottoli scalzati e pure qualche crepa nel terreno. Delusa perchè l'interno stride con la facciata, delusa perchè la tua immaginazione ha "visto" in prospettiva una realtà diversa da quello che poi gli occhi hanno proposto.

Divago un attimo per dire che gli occhi di ognuno di noi "vedono" secondo gli schemi mentali che ci siamo costruiti, e che la realtà visiva di ciascuno cambia effettivamente a seconda delle esperienze, dei ragionamenti, delle emozioni vissute; ma questo è argomento che tratta meglio Joe Dispenza, io non sono in grado per ora...

Per tornare in argomento, così come lo steccato copre il deserto dei tartari, molto spesso una bella faccia truccata/stuccata (ormai non si fanno distinzioni tra uomini e donne) a regola d'arte potrebbe nascondere una situazione interna... preoccupante.

Ci preoccupiamo di proteggerci dal sole con l'ultimo ritrovato della tecnologia a schermo totale/definitivo, quando al sole ci si potrebbe stare senza protezione usando solamente il buon senso e restando il meno possibile intossicati.

Ci preoccupiamo di comprare l'ultimo ritrovato dell'estetica, nutriceutica, nanocosmesi, arriviamo addirittura ad anelare prodotti ecobiologici che perlomeno non creano ulteriori danni; osiamo, se costrette dalla moda,  perfino il trucco minerale, che solo a poche persone ormai parrà una trovata frizzante ma che in realtà è, se non addizionato di plastiche o petrolati o olii, l'unico trucco che fa respirare la pelle.

Rasoi elettrici, pinze del demonio estirpapeletti, creme corpo ultrasatinanti, scrub ai sali del mar giorgio con oligoelementi provenienti da marte, sedute psicoanalitiche dall'estetista che ti fa l'elettroshock coi cavetti per toglierti l'adipe, e ancora fanghi, stucchi, rossetti catarifrangenti, profumi stordenti.

Facciamo di tutto per apparire tirati a lucido neanche fossimo una macchina metallizzata appena uscita dalla fabbrica.

Però... poi non curiamo nello stesso maniacale modo il nostro interno, quasi volessimo dimenticarci di funzionare ed esistere grazie al gran lavoro che dentro di noi fanno i nostri organi, i nostri vasi, le ossa, i muscoli, le cellule. Abbiamo aliti fetidi, feci orribili, rumori di interiora agghiaccianti, ma non ci preoccupiamo perchè a tutto c'è una soluzione: colluttori spaccacervelli, spray deodoranti per ambienti, carbone vegetale contro i "gas" impertinenti.

Ed è grazie alla soluzione pronta e facile per ogni problema che poi si trovano poche persone seriamente interessate ad avere prodotti che "tolgano le imperfezioni" dall'intestino, ad esempio. Se da un lato è un bene perchè ho paura di cosa potrebbero tirar fuori le industrie del (petrol)chimico, dall'altro non curarsi del proprio intestino pensando che tanto bene o male tutto va avanti senza il mio controllo è grave errore.

Ma è grave errore sottovalutare anche tutti gli altri organi e ghiandole endocrine, e tutto il costante lavorìo che quotidianamente fanno. Sappiamo bene che se qualcosa inizia a perder colpi poi tutto l'organismo gli va appresso, e sappiamo bene che spesso quando prendiamo delle medicine, poi ci scappa qualcos'altro e aumentiamo quantità e varietà di farmaci.

 

Per un aspetto sano, ma che sano lo sia davvero grazie al perfetto stato di salute e non all'ultimo fondotinta con pigmenti di scaglie di orata, è necessario che ognuno di noi si assuma la responsabilità di quello che mangia, che pensa, che respira.

Per non fare un topic chilometrico, direi che oggi possiamo iniziare parlando di cibo...

Trovo abbastanza controverso il fatto che a chi si cura della propria alimentazione gli si affibbino nomignoli simpatici quali maniaco, malato, ortoressico, mentre si consente allegramente a donne e uomini di stipare ettari di armadietti con decine di prodotti cosmetici e inquinanti. Voglio dire... se chi pensa alla sua salute è malato, cosa dovrei pensare di chi impiega due ore per prepararsi a uscire?

Perchè, allora, è fondamentale curare in modo attento e "maniacale" la nostra alimentazione? Per consentire al nostro organismo di ricevere le giuste quantità di nutrienti necessarie a far sì che tutto vada al meglio e che non si abbiano carenze o che, peggio, non si creino troppe tossine che poi dovranno essere eliminate. Molte persone si stanno convincendo dell'importanza di assumere frutta e verdura fresche più volte al giorno, ma non tutte. Tante sostengono che la frutta e la verdura hanno prezzi che non si possono permettere, ma dieci chili di anguria costano 4 euri, quando una fettina di carne da 200gr, con la differenza che, volendo, con l'anguria ci mangiano tre persone, con la fettina mi sa tanto di no.

E', come sempre, una questione di scelte e di informazione; è anche, come spesso capita, una questione di pigrizia mentale o abitudini troppo radicate. Le persone che comprano al discount (e di questo ne abbiamo già parlato) hanno l'illusione di pagare meno la merce che acquistano, ma il costo sociale ripartito sulla collettività  e quello personale che cibo privo di nutrienti e di scarsa qualità provoca (http://biosipuo.myblog.it/alimentazione/) sulla salute delle persone è almeno dieci volte superiore al pagato iniziale.

Ma anche chi compra ai supermercati non ha molto da ridere: riempire i carrelli di pasti pronti, patatine, merendine, roba in scatola e insaccati non aiuta il nostro corpo a operare nel modo giusto. Lo sapevate che ogni anno ingeriamo chili di additivi?

Ci preoccupiamo di nascondere il brufolo che spunta, ma non di guardare lo scempio che provochiamo ad ogni pasto con un cibo sbagliato?

La prossima volta che entriamo in profumeria, farmacia, bocca del leone, pensiamo che forse per avere un bell'incarnato potremmo spendere i 50 euro che stiamo destinando alla cipria a una bella cesta di frutta per fare una settimana di dieta disintossicante. Oppure:

così come ci curiamo dell'esfoliazione della pelle, ricordiamoci che anche gli intestini hanno bisogno di fare uno scrub con fibre buone, per togliere i residui di feci dalle pareti

così come assorbiamo impurità e tossine dal viso con le maschere, ricordiamo che anche il fegato ha bisogno di un bel trattamento assorbigrasso e tossine con cure cicliche da ripetersi due volte l'anno

così come vogliamo controllare la cellulite spalmandoci e rispalmandoci per "depurare" i tessuti, ricordiamo che anche i reni hanno bisogno di essere depurati e, ogni tanto, lasciati riposare dagli stravizi e dalle bevute notturne.

 

Non è facile, non è argomento di conversazione parlare di come stanno le nostre interiora, anzi è tabù. Ma solo iniziando a conoscere e a capire che un bell'aspetto non può mai prescindere da una bella salute, riusciremo a ottenere pelle splendente e coloriti sani.

 

venerdì 24 luglio 2009

Bolle di sapone, tra gioco e terapia

Chi di noi da bambino non ha mai soffiato con tutto il fiato che aveva per fare le bolle?

Alzi la mano inoltre chi, complici nipotini o figli, ancora oggi lo fa con estrema soddisfazione ;-)

C'è qualcosa di magico nel protendere le nostre labbra fino quasi a sfiorare il velo di sapone e poi soffiare e vedere quelle incantevoli ed effimere creazioni del nostro respiro; gesto forse liberatorio, se andiamo a ben guardare... è come se svuotassimo una parte di noi e la lasciassimo andare nell'aria, imprigionata per pochi secondi nella fragile sfera e poi liberata.

Un sogno che si libera nell'etere, o una preoccupazione che con lo scoppio dell'involucro sparisce.

Aspetto psicologico a parte, le bolle di sapone incantano grandi e piccini, e rappresentano un gioco divertente, curioso e sempre in voga, oltre che molto economico ed ecologico se le autoproduciamo. A tale proposito, vi indico un sito dove c'è la bolla di sapone dalla a alla z, ovviamente pregandovi sempre di far attenzione a usare materiali biodegradabili, non inquinanti e assolutamente ecobio quali sapone di marsiglia naturale, detersivo bio, eccetera:

http://www.waybricolage.net/root/282_1403.asp

 

Accingendoci a soffiare le nostre nuove bolle, mi soffermerei un attimo sulla respirazione. La respirazione è determinante quanto la materia prima per la riuscita, sappiamo bene infatti che i bimbi, non riuscendo a modulare l'intensità dell'espirazione, non riescono a far uscire nulla.

Noi adulti o bambini un pò scafati, senza più ricordare come abbiamo imparato, facciamo una profonda inspirazione e poi, lentamente, "buttiamo fuori" con la bocca l'aria. Che ci crediate o no, questa pratica si avvicina pericolosamente a una delle tante  tecniche respiratorie delle discipline orientali (ma anche occidentali) che hanno lo scopo di rilassarci e di fare le seguenti cose:

1) riempire i polmoni di ossigeno significa acquisire una quota maggiore di questo gas che può essere distribuita in tutto il corpo. Così facendo ossigeniamo i tessuti

2) prolungare e controllare l'espirazione fino a svuotare i polmoni consente all'organismo una maggiore espulsione di tossine attraverso il respiro.

Se ci avete mai fatto caso dopo tre o quattro respiri presi e rilasciati per soffiare il sapone, ci si sente un pochino  più leggeri,  rilassati, talvolta si comincia a sorridere. E' l'effetto potente della respirazione e del sempre rinnovato stupore di fronte a un "miracolo" che è a disposizione di tutti.

Quindi, se volete prendervi una pausa zen, o semplicemente ritrovare il sorriso e un minimo di carica dopo una giornata stressante, il consiglio che ho da darvi è di mettervi seduti su una sdraio in balcone (o anche in strada o affacciati alla finestra) e iniziare a soffiare, soffiare, soffiare.

Se qualche vicino ci vedrà e penserà che siamo matti peggio per lui, noi sappiamo cosa si perde :-)

 

 

 

lunedì 13 luglio 2009

Incendi in allegria, la salute se la portan via

Ieri,

domenica 13 luglio, in quel di Roma, un deposito di autodemolizione (anche riportato come deposito di auto e gomme) è andato a fuoco.

L’incendio, forse doloso, si è sviluppato intorno alle 15.00 e per ore e ore ha diffuso i suoi fumi letali in un’area vastissima: vi basti pensare che si vedeva da più parti del raccordo e che a dieci chilometri di distanza il cielo era ricoperto da una patina grigia quasi fosse una giornata di plumbee nuvole. A vedere da (quasi) vicino l’incendio, pareva di essere sul set di un film post atomico, tanto era densa e terrificante la colonna di fumo che s’innalzava.

La notizia è questa:

http://roma.repubblica.it/dettaglio/Fiamme-in-deposito-auto-e-gomme-I-vigili-al-lavoro-da-sedici-ore/1672606

La considerazione è un’altra… Giorni fa su rassegnaecobio (http://rassegnecobio.myblog.it/archive/2009/07/07/incendio-all-inceneritore-di-piacenza-i-media-tacciono.html) ho pubblicato la notizia di un incendio non controllato a un inceneritore di Parma dove pare sia bruciata della carta non “filtrata” o comunque non pulita da scarti di plastica legno e metallo. Terranauta ha giustamente segnalato il fatto e ha anche evidenziato che c’era il rischio di alte emissioni di diossina.

Sul sito del WWF, trovo che la combustione dei soli copertoni delle tante macchine andate a fuoco domenica provoca il rilascio nell’atmosfera di tante simpatiche sostanze tossiche nonché come al solito cancerogene (http://www.wwfroma11.it/documenti/INCENERITORI.htm#Cemento%20e%20copertoni); c’è poi la sorpresa degli onnipresenti metalli pesanti a farci gioire ancora di più.

Non oso pensare cosa la combustione di lamiere, vernici e sedili/cruscotti/motori possa aver rilasciato nell’ambiente.

Eppure, le tante notizie che oggi (e per la cronaca, dopo 24 ore ancora ci sono dei focolai d’incendio nel deposito) si susseguono, non hanno minimamente tenuto conto del pericolo che questo evento può aver causato a migliaia di cittadini… sotto quella enorme nuvola ieri passeggiavano molte persone, e chissà cosa abbiamo respirato e respireremo nei prossimi giorni. Però, tutto tace.

Così come è accaduto altre volte in passato.

Tanto per fare un esempio, il 31 dicembre 2008 si è sviluppato un incendio in due capannoni nei pressi della Romanina (http://www.instablog.org/ultime/37565.html); cosa contenessero non ci è dato saperlo, cosa abbiamo respirato solo pochi lo sanno.

A questo punto, viene da chiedere per quale motivo fatti così gravi avvengano in una città che tra le più popolate d’Italia senza che nessuno paghi le giuste conseguenze per aver avvelenato l’aria dei cittadini. Viene da chiedere perché non si facciano controlli di sicurezza più che seri in posti che rappresentano un rischio per la popolazione e per quale motivo le amministrazioni tacciono sulle conseguenze che incidenti simili hanno sulla salute dei cittadini.

Sarà nostro diritto essere tutelati sotto questo aspetto o dobbiamo rivolgerci al santo patrono?

martedì 7 luglio 2009

Una pallina d'amido molto versatile

Dopo aver letto l'ennesima notizia di coloranti tossici nei giochi dei bambini, e di partite di giochi contraffatti provenienti dalla Cina, la triste constatazione che nemmeno quando giocano e si divertono sono al sicuro dalle contaminazioni ambientali è piombata sulla mia testa.

Bisfenolo, coloranti derivati dal petrolio, parti che possono essere ingerite facilmente... ma insomma, giocare è un momento ludico o un attentato alla salute?

Per fortuna in nostro aiuto arriva Happy Mais. Di cosa si tratta?

Happy mais è un giocattolo multifiunzione, che consente ai bambini di esprimere la loro fantasia utilizzandolo come costruzione, colore, disegno tridimensionale...E' per bimbi ma a esser sinceri solo a guardare il sito vien voglia anche agli adulti di giocarci!

E' un prodotto completamente ecologico e assolutamente biodegradabile, composto principalmente da amido di mais e privo di ogni tossicità.

I colori che compongono le singole unità sono alimentari, e secondo il produttore ovviamente senza controindicazioni.

Come giocarci? Come detto prima, in tanti modi, e consultando il sito ne scopriremo parecchi; va da sè che è anche molto bello consentire ai bimbi piccoli di giocare come meglio credono con questi puff, magari anche solo buttandoli in aria come fossero coriandoli o schiacchiandoli tra le mani (tutte cose che ho provato e che danno una goduria incredibile)

Il gioco è reperibile abbastanza facilmente sul territorio italiano, io l'ho visto da NaturaSì e in qualche erboristeria, e quanto prima lo comprerò per iniziare a giocarci e fare qualche Mandala tridimensionale!

happymais.jpg

happymaisfiori.jpg

 

 

venerdì 3 luglio 2009

Più Bio

A chi avesse la fortuna di abitare a Roma e in una zona piuttosto vicina alla fermata metro Numidio Quadrato, oggi vorrei consigliare questo negozio :

PiùBio

E' un graziosissimo negozio/emporio di prodotti biologici e ovviamente naturali, dove la cortesia e l'attenzione del personale solo di prim'ordine.

PiùBio fa parte della catena di negozi del biologico B'io , rete di distribuzione creata dal marchio Ecor, da poco più di un anno fusosi con NaturaSì.

E' abbastanza logico quindi associare i negozi B'io ai supermercati Naturasì... sotto l'aspetto delle merci è plausibile accettare un pensiero del genere, ma essendo il negozio in questione un locale più piccolo dei supermercati Naturasì, questo consente a chi vi entra a far spesa di stare in una dimensione più familiare e confortevole.

Più Bio ha una buona scelta di verdure, una sfiziosissima varietà di salse, condimenti e scatolame e un trionfo di paste, cereali, farine e prodotti da forno. Non manca ovviamente il reparto bibite, dove ci sono dei vini decisamente interessanti, il reparto carni e prodotti da frigo (paste, latticini, uova, seitan tofu eccetera), il distributore di detersivi alla spina (fondamentale direi), e un corpulento reparto cosmetico che soddisferà parecchie esigenze. Ci sono anche integratori di altissima qualità (non quelli commercialissimi, insomma) dei quali ovviamente ho fatto "largo uso".

Come dicevo all'inizio, a parte l'ordine perfetto (mai una cosa fuori posto o roba pericolante) che regna nel locale e che ispira all'acquisto, il sorriso del personale e l'estrema disponibilità sono la prima cosa che colpisce l'avventore.

Detto questo, e giuro che non ho rapporti di affari o familiari con il negozio, vi invito a fare una visita per sperimentare di persona.

Più Bio

Via Marco Papio 82-84

telefono: 06/7141335