venerdì 28 gennaio 2011

Sano, malsano, balzano...

Una discussione di pochi giorni fa mi ha fatto ricordare alcune considerazioni espresse da persone che stimo moltissimo, Franco Libero Manco e Valdo Vaccaro.

In realtà, il gruppo è nutrito, e le considerazioni che si fanno sono molto semplici.

Qual'è il concetto di persona sana o persona malata?

Siamo stati abituati a credere che avere continui raffreddori o acciacchi di altra natura sia ordinaria amministrazione: denti cariati, artrosi, calcoli, difficoltà digestive, respiratorie, evacuatorie, rappresenterebbero addirittura per la maggior parte della gente il piccolo prezzo da pagare per avere una vita più longeva dei nostri nonni o bisnonni.

Molti affermano che la medicina negli ultimi cento anni ha fatto sì che l'età media si alzasse di molto, che le morti alla nascita siano diminuite considerevolmente e che in ogni caso la qualità della vita grazie alla medicina sia migliorata.

Gli stessi che affermano ciò, si vedono morire intorno parenti e amici a età di gran lunga inferiori a quelle che le medie ci propongono.

Sempre gli stessi, hanno un armadietto in casa pieno di medicinali da prendere in ogni occasione: tosse, raffreddore, mal di testa, mal di stomaco, stitichezza, colite, ritenzione idrica, unghie incarnite, infiammazioni echipiùnehapiùnemetta. Come se non bastasse, portano con loro un bel kit di medicinali quando sono in vacanza, non sia mai succeda qualcosa: eritemi, punture d'insetto, diarrea del viaggiatore, febbre, scottature, traumi, infezioni, morsi di tracine e sailcielocos'altro.

Sono poche le persone che viaggiano libere dall'angoscia del "portiamoci le medicine", e sono pochissime quelle che non prendono un farmaco almeno una volta a settimana.

Inoltre, molte delle poche fortunate persone che riescono a superare i 70 anni, hanno le giornate scandite da tutta una serie di medicinali comodamente racchiusi in un portapillole di 30 cm di lato, da prendere a qualsiasi ora possibile di veglia (ma anche di sonno).

Se il concetto di salute è questo, nel mio piccolo credo che forse abbiamo travisato qualcosa lungo la nostra strada. Per quanto siamo convinti della validità della medicina moderna (che ha solo 150 anni ed essendo un'arte e non una scienza è tutto fuochè perfetta), non crediamo alle parole dei fortunati che affermano di avere una salute di ferro e di non avere un malanno nemmeno a provocarselo.

Ebbene, il concetto di sano è proprio questo: una persona priva di qualsiasi (anche sciocco) malessere e un organismo che assimila alla perfezione i nutrienti ricavandone  la giusta energia e vitalità. Talvolta abbiamo la fortuna di incontrarle queste persone, e le riconosciamo subito dalla bellezza della loro pelle, dalla luce particolare degli occhi; purtroppo, siamo talmente "rosiconi" da pronunciare spesso frasi del tipo "Eh, adesso sorride, ma poi vedrai che la prima volta che si ammala ci rimane secco..."

Se invece di star lì a roderci dall'invidia seguissimo il loro esempio, ci accorgeremmo che la salute è a portata di tutti, che vivere senza dieci  medicinali al giorno è possibile, e che in un corpo veramente sano il cervello riuscirebbe addirittura a sopportare meglio lo stress, o per meglio dire a dare la giusta valutazione agli eventi che ci accadono quotidianamente. Più lucidi e vitali, forse ci salterebbe addirittura in mente che la nostra età media avrebbe la seria possibilità di superare i cento anni...

Questo però dipende solo da noi, sta a noi scegliere la confortevole coperta del farmaco a ogni passo oppure intraprendere la via della consapevolezza e della responsabilità nei nostri confronti.

lunedì 24 gennaio 2011

Gli Additivi alimentari - parte quarta

Gli antiossidanti

e i due casi limite BHA e BHT

Gli antiossidanti servono a conservare i prodotti contenenti grassi ossidabili.

Vengono di conseguenza utilizzati per conservare/impedire l’irrancidimento di oli vegetali, grassi animali, spezie, frutta secca, carni preparate e snack.

I prodotti ricchi di acidi grassi polinsaturi ossidano facilmente, dando luogo a processi potenzialmente dannosi se vengono cotti. Per questo è fondamentale, nella preparazione industriale dei cibi, che ci siano antiossidanti. In alcuni fortunati casi, ci viene in aiuto la natura, fornendoci di antiossidanti quali la vitamina C e la vit. E.

Per i casi peggiori, ci si affida a prodotti di sintesi dai dubbi benefici.

E300: Acido Ascorbico (Vitamina C)

La vitamina C è un antiossidante naturale.

E’ essenziale per la crescita, la salute di denti, gengive, ossa, pelle e circolazione sanguigna.

Aiuta ad assorbire il ferro, e si trova in natura in tantissimi frutti e vegetali.

Per la conservazione degli alimenti, viene sintetizzata/estratta in diversi modi, tuttavia uno in particolare è rilevante: il processo di estrazione avviene da un processo fermentativo che usa il materiale genetico di due enzimi provenienti da diversi batteri e inseriti in un singolo batterio. Proviene cioè da un OGM.

L’acido ascorbico e i suoi Sali di sodio calcio e potassio sono comunemente usati come antiossidanti nell'industria di fabbricazione della birra poichè ne limita la torbidità, come preservatore di colore nell’industria della carne, nella produzione di prodotti da forno e anche per evitare scolorimenti nella frutta tagliata o nei succhi di frutta. Può essere aggiunto anche a prodotti che possono perdere la vitamina C durante il processo di trasformazione (fiocchi di patate)

Viene utilizzato inoltre durante il processo di maturazione delle farine, e incrementa la forza del glutine, rendendo più adatta alla panificazione anche una farina piuttosto debole. Da ricordare inoltre che è in grado di contrastare la reazione tra amine e nitriti, limitando considerevolmente la formazione di nitrosamine nel nostro organismo.

E306 Tocoferolo (Vitamina E)

La vitamina E, è liposolubile ed è un mix di alfa-, beta-, gamma- e delta- tocoferoli.

Sebbene otto sostanze chimicamente simili abbiano le stesse funzioni della vitamina E, l’alfa-tocoferolo è il più attivo tra esse. Si trova in natura in parecchi cibi ed è abbondante nei chicchi integrali di cereali, mais e semi di lino, nella carne e nel latte.

Viene esatta attraverso la distillazione sottovuoto da semi di cotone, germe di riso, fagioli di soia, germe di grano, ma può provenire anche da fonti geneticamente modificate.

Grazie alla sinergia antiossidante con l’Ascorbym Palmitate, viene spesso usata in combinazione con l’ E304.

Come antiossidante, viene usato per gli acidi grassi polinsaturi di origine animale, sciroppi e oli vegetali. Aiuta inoltre a proteggere altri nutrienti dall’ossidazione (Vit. A) ma viene quasi interamente distrutta durante il congelamento.

E’ interessante sapere che il tocoferolo viene usato in cosmetica in creme e lozioni poiché si ritiene che giochi un ruolo importante nei processi rigenerativi della pelle sia riducendo esiti cicatriziali che lenendo danni da scottature.

E310 Propile gallato

Viene usato per prevenire l’irrancidimento di sostanze oleose.

Può causare irritazioni gastriche o dermiche; non è consentito il suo utilizzo in cibo per neonati e bambini poiché interferisce negativamente sul trasporto dell’ossigeno nel sangue, trasformando l’emoglobina in metaemoglobina.

Viene impiegato in oli, margarina, lardo e condimento per insalate, talvolta usato nelle confezioni.

E320 Butile-idrossi-anisolo (BHA)

Il BHA è stato il primo antiossidante sintetico; si tratta di una miscela di sostanze derivate dal petrolio molto stabili e non solubili in acqua, alle quali per l’impiego vengono aggiunti altri additivi antiossidanti.

E’ impiegato nell'industria alimentare come antiossidante, per esempio nelle patatine fritte e nelle gomme da masticare; agisce meglio in coppia con gallati o butilidrossitoluene, l'E321. Il prodotto industrialmente utilizzato è una miscela di due isomeri:

  • il 2-t-butil-4-idrossianisolo
  • il 3-t-butil-4-idrossianisolo

Dal punto di vista chimico, i due componenti del BHA sono fenoli e, in quanto tali, reagiscono rapidamente con i radicali liberi, preservando i cibi cui sono addizionati dall'ossidazione e dall'alterazione delle caratteristiche organolettiche (colore, odore, sapore, consistenza), soprattutto delle sostanze grasse, in cui sono molto solubili.

La metabolizzazione del BHA produce metaboliti potenzialmente carcinogeni. Per questo la FDA ne limita le quantità nel modo seguente:

  • il BHA non deve superare lo 0,02% dei grassi totali
  • può essere aggiunto come antiossidante agli aromi, in quantità non superiori allo 0.5% della sostanza grassa volatile totale dell'aroma
  • Massimo contenuto nella margarina: 0.02% in peso
  • Quantità ammessa: tra 2 e 1000 ppm

Viene largamente usato dall’industria dolciaria per la preparazione delle gomme da masticare, per conservare oli, margarina, noci, purè e pellicole per alimenti in polietilene. Congiuntamente al BHT, viene utilizzato anche nell'industria cosmetica, soprattutto come antiossidante nelle creme e nei rossetti.

Non è consentito utilizzarlo per la preparazione di cibo per l’infanzia e può provocare reazioni allergiche o intolleranze, oltre che iperattività e ipereccitabilità nei bambini (Hyperactive Childrens Support Group – UK). Ci sono serie preoccupazioni circa il rischio di effetti carcinogeni e estrogeni, e in esperimenti sui topi ad alte dosi di assunzione, causano tumori. In Giappone è vietato dal 1958.Oltre ai rischi menzionati, sembra aumentare il tasso di colesterolo ematico e promuovere la demolizione della vitamina D.

E321 Idrossitoluene Butilato BHT

L’ idrossitoluene butilatoè un fenolo alchilato.

Contrariamente al BHA, non è ritenuto un possibile agente carcinogeno, tuttavia gli esperimenti sugli animali hanno mostrato un possibile aumento dell'istiocitosi alveolare nei topi femmina e varie lesioni epatiche nei topi maschio, pertanto la FDA ne ha limitato le dosi negli alimenti in quantità simili a quelle del BHA.

Sia il BHT che il BHA vengono anche utilizzati come antiossidanti nell'industria cosmetica, soprattutto per creme e rossetti, e in quella farmaceutica.

E385: Calcio disodico EDTA

Sale di calcio/sodio di EDTA (385), un composto sintetico.

Ha l’importante funzione di rimuovere metalli, oltre ad essere uno stabilizzante. Per la sua funzione chelante viene usato dopo un'intossicazione da metalli pesanti per rimuovere gli stessi dal corpo.

Viene usato in diversi prodotti e al momento non c’è nessun danno conosciuto alle concentrazioni usate. Tuttavia, una lunga esposizione a dosi elevate potrebbe risultare in una riduzione di metalli dal corpo (ferro). Inoltre, poiché viene usato in grandissime quantità dall’industria cosmetica, promuove l’inquinamento da metalli della fauna marina.

Composti del fosforo (acidi antiossidanti e polifosfati addensanti)

E338 – Acido fosforico

L'acido fosforico, o acido orto-fosforico, è il più importante degli acidi del fosforo. L'acido fosforico è un acido triprotico, ovvero possiede tre atomi di idrogeno acidi che possono essere sostituiti da altri atomi nei suoi sali, che vengono quindi classificati come diidrogenofosfati, idrogenofosfati o fosfati in funzione del numero di ioni idrogeno residui.

La maggior parte dell'acido fosforico prodotto è destinato alla produzione di fertilizzanti fosfatici; è inoltre una materia prima per la produzione di detergenti e composti antiruggine.

 Nell’industria alimentare trova inoltre impiego come additivo nell'industria alimentare, in special modo nelle bevande gassate e nelle gelatine. C’è da tener presente che l' eccesso di fosforo puo' catturare calcio sottraendolo all' organismo e facilitando il rachitismo. 

E339 – sodio ortofosfato

E339 (i) Didrogeno fosfato di sodio
E339 (ii) Mono-idrogeno fosfato di sodio
E339 (iii) Fosfato trisodico

La famiglia dei fosfati di sodio è composta da sali di sodio dell'acido fosforico, un normale costituente del corpo. Il prodotto commerciale è ottenuto dall'acido fosforico che, a sua volta, è prodotto dal fosfato estratto dalle miniere in USA.
Il sodio fosfato è un regolatore di acidità e agente chelante. (usato per legare ioni di metallo). Esso previene il disseccamento ed è usato nelle polveri come uno stabilizzante di acidità, nonché per prevenire la formazione dei grumi. Aumenta l'attività degli antiossidanti e per questo viene utilizzato in molti prodotti.

domenica 23 gennaio 2011

Vademecum per rilassarsi (in sauna)

Numerose esperienze personali mi inducono a scrivere che il 90% degli italiani proprio non riesce a rilassarsi nelle aree relax.

Gente che schiamazza nel bagno turco parlando di qualsiasi cosa passa loro per la testa senza considerare che gli estranei ascoltano i cavoli tuoi, persone che portano nelle piscine termali vietate ai minori bimbi in fasce, altre che nelle stesse piscine ingaggiano gare di nuoto o partite a pallone... Insomma, l'educazione giusta per avvicinarsi al benessere purtroppo manca e si fa sentire.

Con questa motivazione, dopo l'ennesimo cafone che ha guastato la mia sauna, mi permetto di scrivere un piccolo vademecum per rilassarsi.

 

1) Le aree termali, le saune e i bagni turchi sono luoghi in cui il benessere/relax fisico e quello mentale si uniscono.

2) Questi luoghi ci offrono l'opportunità di rigenerare la nostra salute e la nostra mente, oltre a disintossicare l'organismo da tossine e cattivi pensieri: parlare con gli amici dei fatti propri o altrui non ci aiuta nel percorso detox

3) maggiore è il silenzio e il contatto con la nostra anima durante le sedute, maggiore sarà il risultato in termini di benessere che ne ricaveremo

4) il rispetto per noi stessi e gli altri è fondamentale, schiamazzare o inquinare mentalmente un ambiente chiuso come una sauna non nuoce solo a noi, ma fa girare le balle anche a chi condivide quello spazio e quel momento con noi.

5) tacere e lasciare il gossip fuori di queste aree è un fantastico esercizio di autocontrollo: se ci riusciamo per quell'ora, potremmo riuscirci anche fuori, evitando di sprecare le nostre energie per questioni futili.

6) le acque termali o radioattive non fanno bene ad organismi ancora in crescita, vogliamo veramente rischiare di procurare un danno solo per la nostra superficialità?

7) introdurre in sauna bibite in bottiglie di plastica significa portare il contenitore a una temperatura tale che le molecole della plastica iniziano a reagire al calore e a rilasciare sostanze indesiderate in ciò che beviamo. Così invece di depurarci contribuiamo ad intossicarci

8) masticare rumorosamente chewingum nella sauna o nel bagno turco è, oltre che mancanza di rispetto nei confronti del prossimo, un modo anch'esso per annullare i benefici disintossicanti di una sana sudata. Le gomme infatti contengono numerose sostanze non proprio salubri, consumarle mentre ci depuriamo diventa un controsenso.

 

martedì 4 gennaio 2011

Consumo critico e consapevolezza sociale

E' di questi giorni l'ennesimo ricatto di Marchionne a lavoratori e Stato italiano. Dopo anni che la Fiat prende miliardi di sovvenzioni da tutti noi cittadini attraverso ammortizzatori sociali e incentivi vari, lo "spauracchio" dell'esodo di massa dell'azienda automobilistica è sempre più forte, e attanaglia il futuro di quelle migliaia di lavoratori che sono appesi a un filo.

Ma oltre ai lavoratori Fiat, il destino di tanti altri è appeso a esili speranze, o è già stato reciso, visto l'alto tasso di disoccupazione che attanaglia l'Europa tutta e gran parte dell'Occidente. Le condizioni di lavoro diventano ogni giorno più pesanti, le ore aumentano in virtù della disorganizzazione massima di classi dirigenziali incompetenti, si disfano contratti nazionali, si ricorre a forme di lavoro aliene o ad assunzioni con lettera di dimissioni preventivamente firmata.

Cosa possiamo fare noi, con i nostri consumi?

Possiamo fare molto, come sempre, e come sempre dobbiamo essere sempre informati.

La Fiat se ne va dall'Italia o (ormai da secoli) produce all'estero? Bene, dovremmo chiedere con forza di bloccare gli incentivi o ammortizzatori sociali da parte dello Stato.

Quei soldi potrebbero essere utilizzati per impiegare i lavoratori Fiat in opere socialmente utili, ricavando così il doppio vantaggio di non mandare gente in mezzo alla strada e finalmente di vedere le scuole pulite piuttosto che gli ospedali con più personale o tanto altro ancora.

Inoltre, se una marca vale l'altra (e Fiat non eccelle sul mercato), tanto vale rivolgersi altrove, verso case automobilistiche che offrono contratti di lavoro umani e condizioni rispettose per l'ambiente e per le persone.

Nello stesso modo, se abbiamo notizia di qualsiasi altra azienda italiana incorporata da multinazionali "sospette", boicottare e scegliere altrove.

Motta è stata acquisita da Nestlè? Bene, passiamo alle altre centomila marche che fanno panettoni. La Panettoni&Panettoni S.p.A fa vessazioni sui lavoratori o discrimina le lavoratrici con prole? Andiamo oltre, compriamo altrove e comunichiamo le nostre scelte.

Il potere di una persona, volgarmente definita dai succhiasangue consumatore, è enorme: le scelte negli acquisti solo il suo strumento di voto, ancor prima che dentro la cabina elettorale.

Scegliere di non vedere la televisione significa togliere potere alle troppe insulse persone che attraversano il tubo catodico, ma anche a chi dirige o possiede il network.

Negli Usa questi suggerimenti vengono praticati con successo dalle tante associazioni di "consumatori", e se per una volta noi italiani smettessimo di guardare i culi all'ora di cena e iniziassimo ad informarci di quello che succede al nostro amico, alla vicina, ai lavoratori della Fiat così come a quelli della sanità, riusciremmo a mandar via parassiti come l'amministratore delegato di un dinosauro in via di estinzione, e forse a farci ridare pure i soldi per tutti quei catorci che ci hanno fatto compagnia per oltre 70 anni.

Anche questa è ecologia, perchè fa piazza pulita e crea una coscienza sociale.