venerdì 24 luglio 2009

Bolle di sapone, tra gioco e terapia

Chi di noi da bambino non ha mai soffiato con tutto il fiato che aveva per fare le bolle?

Alzi la mano inoltre chi, complici nipotini o figli, ancora oggi lo fa con estrema soddisfazione ;-)

C'è qualcosa di magico nel protendere le nostre labbra fino quasi a sfiorare il velo di sapone e poi soffiare e vedere quelle incantevoli ed effimere creazioni del nostro respiro; gesto forse liberatorio, se andiamo a ben guardare... è come se svuotassimo una parte di noi e la lasciassimo andare nell'aria, imprigionata per pochi secondi nella fragile sfera e poi liberata.

Un sogno che si libera nell'etere, o una preoccupazione che con lo scoppio dell'involucro sparisce.

Aspetto psicologico a parte, le bolle di sapone incantano grandi e piccini, e rappresentano un gioco divertente, curioso e sempre in voga, oltre che molto economico ed ecologico se le autoproduciamo. A tale proposito, vi indico un sito dove c'è la bolla di sapone dalla a alla z, ovviamente pregandovi sempre di far attenzione a usare materiali biodegradabili, non inquinanti e assolutamente ecobio quali sapone di marsiglia naturale, detersivo bio, eccetera:

http://www.waybricolage.net/root/282_1403.asp

 

Accingendoci a soffiare le nostre nuove bolle, mi soffermerei un attimo sulla respirazione. La respirazione è determinante quanto la materia prima per la riuscita, sappiamo bene infatti che i bimbi, non riuscendo a modulare l'intensità dell'espirazione, non riescono a far uscire nulla.

Noi adulti o bambini un pò scafati, senza più ricordare come abbiamo imparato, facciamo una profonda inspirazione e poi, lentamente, "buttiamo fuori" con la bocca l'aria. Che ci crediate o no, questa pratica si avvicina pericolosamente a una delle tante  tecniche respiratorie delle discipline orientali (ma anche occidentali) che hanno lo scopo di rilassarci e di fare le seguenti cose:

1) riempire i polmoni di ossigeno significa acquisire una quota maggiore di questo gas che può essere distribuita in tutto il corpo. Così facendo ossigeniamo i tessuti

2) prolungare e controllare l'espirazione fino a svuotare i polmoni consente all'organismo una maggiore espulsione di tossine attraverso il respiro.

Se ci avete mai fatto caso dopo tre o quattro respiri presi e rilasciati per soffiare il sapone, ci si sente un pochino  più leggeri,  rilassati, talvolta si comincia a sorridere. E' l'effetto potente della respirazione e del sempre rinnovato stupore di fronte a un "miracolo" che è a disposizione di tutti.

Quindi, se volete prendervi una pausa zen, o semplicemente ritrovare il sorriso e un minimo di carica dopo una giornata stressante, il consiglio che ho da darvi è di mettervi seduti su una sdraio in balcone (o anche in strada o affacciati alla finestra) e iniziare a soffiare, soffiare, soffiare.

Se qualche vicino ci vedrà e penserà che siamo matti peggio per lui, noi sappiamo cosa si perde :-)

 

 

 

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