martedì 14 ottobre 2008

Pellicce - ancora tu? Ma non dovevamo vederci più?

E' di pochi giorni fa un articolo Ansa che parla del ritorno delle pellicce nei "nostri" guardaroba.

In assoluta controtendenza rispetto agli anni passati, il fatturato di concerie e pellicciai sembra aumentare: le pellicce sembrano proprio essere nuovamente tornate alla ribalta.

Non vogliamo lanciare strali ai compratori, ma pacatamente e asetticamente discutere con loro della questione.

1) A parte i Poli, la Siberia, e altre zone altrettanto sfortunate, non fa mai così freddo da avvertire la necessità di "coprirsi" con il manto di un altro animale: perchè quindi toglierlo alle bestie per conservarlo per anni nell'armadio e tirarlo fuori tre giorni l'anno?Soprattutto perchè andiamo incontro ad un riscaldamento globale, che caspita te ne fai quando si alzeranno le temperature?

2) Le pellicce costano, e lo sanno anche i ladri che prelevano volentieri dalle nostre case capi pelosi: così, oltre alla paura che possano rubarci il televisore megagalattico dobbiamo anche preoccuparci per un cappotto. Un cappotto, non so se mi spiego.

3) Le pellicce inquinano: le concerie producono un sacco di residui chimici e i corpi senza vita degli animali senza scalpo sono un rifiuto difficilmente utilizzabile (ma magari chi lo sa, quel cincillà lì è andato proprio dentro la pappa di fuffy...)

4) Le pellicce invecchiano: non ho mai visto una giovine donna con indosso quel cappotto dimostrare la sua vera età, sembrano tutte delle signorotte attempate. Inoltre, se proprio non pesi venti chili, appesantiscono o accorciano tragicamente la silohuette.

5) Le pellicce sono preistoriche, sono un'eredità dei nostri padri che non avevano altro con cui coprirsi, in un'era tecnologica come la nostra e ricca di proposte tessili impalpabili, comode, eteree, le pellicce rappresentano l'ultimo degli anacronismi.

6) Facciamo di tutto per privarci dei nostri peli superflui, ci sottoponiamo a torture immani per apparire glabri come  bambole,  spendiamo centinaia di euro, inorridiamo se nella minestra c'è un capello o u pelo...  per poi "ricoprirci" del pelo  di altre specie?



Al di là delle pacate provocazioni, chi compra una pelliccia dovrebbe essere consapevole che gronda sangue, che per farla è stato ucciso più di un animale e che, se uccidere animali per mangiare può essere una dolorosa necessità, ucciderli per la propria vanità è assolutamente vergognoso. Senza voler essere estremisti, che sensibilità mi posso aspettare da chi se ne frega se per andare agghindata una volta l'anno a teatro ha fatto una strage di rat musquè (allevati in condizioni atroci e morti peggio)?



Ed è altrettanto vergognoso l'articolo che apparirà sul prossimo numero di Vogue America, dove "le top model Lily Donaldson, Coco Rocha, Caroline Trentini e Anna Jagodzinska, saranno tutte ricoperte da sontuosi cappotti di pelliccia naturale. Le modelle sono state immortalate su impervie pareti rocciose mentre tentano di scalarle come animali selvatici su improbabili tacchi e protette da pellicce"

La prossima volta, le scalate sulle pareti fatele fare a chi dentro quella pelliccia ci vive e fa battere il suo cuore.

4 commenti:

  1. Ho sentito anch'io di questo nefasto ritorno. Speravo che il tempo delle pellicce fosse definitivamente tramontato...
    Oltre a tutto quello che hai già scritto tu, aggiungerei, per dissuadere oltre le persone ad acquistare pellicce, che potrebbe capitare di essere insultate o aggredite da ecologisti e animalisti (che per fortuna non passano mai di moda!!!) mentre passeggiate belle tronfie e infagottate come foche per le vie della città...
    Ma chi compra una pelliccia non ha un minimo di decenza???
    Un abbraccio
    Francesca

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  2. Preferisco non fare "minacce" perchè a quelle ci pensano i vari gruppi animalisti ;-)

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  3. io sono perfettamente d'accordo con voi....ma...ieri pomeriggio sono andata in un grosso supermercato BIO, avrei comprato tutto...ma diciamocelo, i prezzi sono veramente esorbitanti...sulla qualita non si discute..ma sui prezzi dei pannolini o di altri prodotti c'e' veramente un abisso tra i BIO e i commerciali.
    ok, dovremmo tenere all'ambiente...ma lo stipendio e' quello che e' e se sto attenta a sprecare e cerco di comprare bio o comunque dal contadino sotto casa, altre volte mi spiace ma vengo spiazzata dal prezzo e torno a fare acquisti all'iper dove trovo offerte a meta' prezzo...
    un caro saluto, e' interessantissimo cio che scrivi
    cri

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  4. Cri, hai perfettamente ragione, bisogna fare i conti tra le buone intenzioni e i soldi a disposizione. Non ti preoccupare, ognuno di noi in coscienza fa quello che può, purtroppo non si può essere completamente "bio" ma se c'è la buona volontà anche le piccole azioni quotidiane contano moltissimo. Grazie per essere passata di qua ;-)

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