giovedì 29 gennaio 2009

Crisi del settore auto

La crisi sta attanagliando il settore auto.
Con un proclama apocalittico, hanno annunciato che 300.000 posti di lavoro saranno presto a rischio, di cui ben 60.000 alla Fiat.
Confindustria chiede aiuti importanti, il ministro Scajola garantisce aiuti entro dieci giorni.
Tra le proposte, rinnovo del parco circolante e sostegno alla ricerca per produrre auto a basso impatto ambientale.

Due considerazioni:
1) per fabbricare una vettura si impiegano tante risorse e si diffondono un bel pacco regalo di emissioni nocive.
2) il rinnovo del parco circolante significa incentivare o obbligare alla rottamazione automobili ancora in grado di percorrere migliaia di chilometri.

Insomma, per garantire ai magnati dell'automobile i soliti osceni introiti, inquineremo ancora di più il pianeta, continueremo a sfruttare le poche risorse rimaste, e a pagare quei trecentomila lavoratori (che tanto manderanno a casa in un modo o nell'altro) stipendi miserrimi. E ci cascano pure i sindacati, dacchè sono chiamati in causa per difendere i posti dei lavoratori ma non capiscono che fanno solo il gioco di queste grandi industrie che stanno erodendo anche gli accantonamenti delle nostre pensioni.

Le città sono gonfie di automobili, le strade non portano più da nessuna parte, tante sono le quattro ruote che le ingolfano ogni giorno e ogni ora, le città sono diventate invivibili, impercorribili, irrespirabili.
Però, anzichè risolvere QUESTI problemi, e consentire a ogni cittadino di vivere una vita pulita, serena e ambientalmente sostenibile, inquinano i nostri pensieri e i nostri sogni con lo spauracchio della recessione, della crisi, dei licenziamenti, della paura costante.

I soldi finiranno prima o poi, e queste industrie dovranno fare i conti con una popolazione che non è più in grado di permettersi un'automobile, o di mantenerla perchè è finito il petrolio. E allora, chi salverà tutti quei lavoratori che avranno prodotto merce che non potrà più essere venduta?

3 commenti:

  1. Quello che scrivi è giustissimo.
    Di macchine ne circola già anche troppe. Conoscevo una persona che, in quattro in famiglia, avevano 5 automobili... Ma ti sembra normale???
    Mi dispiace per gli operai che rischiano il posto di lavoro, ma io la macchina ce l'ho già; è una vecchia "scassotta" ma perfettamente funzionante e per il momento non intendo cambiarla... rottamazione o non rottamazione!!!
    I problemi da risolvere sono altri...
    Un abbraccio
    Francesca

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  2. siamo tutti scienziati!!! si può avere tutte le ragioni a dire ciò che ho appena letto ma si deve anche ricordare che la rottamazione può essere sfruttata per il riciclo delle componenti delle automobili inoltre le stesse auto sono tra i maggiori fattori di emissioni di co2 a livello atmosferico, inoltre tenendoci le nostre vecchie auto inquiniamo quasi come 2 nuove auto uero 5. Anche io sono favorevole a potenziare e migliorare i servizi pubblici ma il processo è lento e laborioso, tutto ciò avviene nel lungo periodo. La prima cosa che mi viene in mente quando vedo, sento, leggo sull'inquinamento ambientale è:
    quanto siamo disposti a cambiare le nostre abitudini? Che cosa facciamo e che cosa possiamo fare per ridurre il nostro inquinamento?
    Luca

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  3. Luca, il discorso che ho fatto mi era sembrato piuttosto chiaro. Non si tratta di fare scienza ma semplici considerazioni ecologiche. Senza l'impegno e "il sacrificio" di ognuno di noi se ne può parlare e basta, ma di solito sono i fatti a muovere gli eventi, raramente le chiacchiere fatte al bar.
    Io vivo a Roma, e ti assicuro che l'oscena visuale di macchine che si para davanti ai miei occhi ogni mattina è uno degli spettacoli più brutti e degradanti che l'umano offre a sè stesso e al mondo intero. Niente scienza, solo coscienza.

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