venerdì 18 febbraio 2011

Basta uno sguardo...

Oggi sono andata nel negozio di articoli per animali a comprare la droga del gatto di famiglia, propinata sotto forma di cibo in crocchette.

Questi graziosi luoghi hanno la peculiarità di ospitare fino alla vendita numerose specie di esseri viventi; ospitare è una parola grossa, se consideriamo le anguste gabbie di vetro in cui sono chiusi dei luoghi... ospitali.

Ho avuto un intenso scambio visivo con un pesce pietra, abbarbicato in un angusto angolo del piccolo acquario che era la sua temporanea residenza. Quello sguardo mi ha trasmesso tutta l'insofferenza dell'animale e la sorpresa nel trovarsi in un luogo che non è casa sua, una prigione di qualche litro e dei vetri sui quali ci sono disegnati degli strani simboli,  che vanno a quantificare il valore della sua vita in termini di insignificante carta (straccia) moneta. Quello sguardo mi chiedeva con quale diritto lui è stato prelevato da un paradiso fatto di migliaia di km di acqua sabbia e tanti amici e prede per essere trasportato in un altro continente e reso schiavo per il divertimento di un altro essere vivente. Mi ha chiesto, il pesce, quale specie al mondo è così crudele da tenere in cattività lui e i suoi simili, gli esotici camaleonti di qualche vetrina più avanti o i teneri criceti che aveva di fronte. Il pesce continuava a mantenere alto e fiero il suo sguardo, voleva risposte, credo. Io personalmente, non gliene ho sapute dare, ho dovuto abbassare il mio di sguardo, pieno di pena e di vergogna. Posso però portare la sua richiesta disperata di sapere il PERCHE' di tanta inutile e sciocca crudeltà alla nostra/vostra attenzione.

Se qualcuno ha una risposta, il pesce pietra e i suoi compagni gliene sarebbero infinitamente grati.

2 commenti:

  1. io semmai ho le tue stesse domande, e quelle del pesce.
    :(
    B.

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  2. Purtroppo risposte non ne ho!!!
    Siamo davvero animali assurdi...
    Francesca

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