mercoledì 28 marzo 2012

La decrescita per vivere più sereni

Ormai lo sappiamo, la stiamo attraversando da anni: la crisi è con noi e a quanto dicono gli "esperti" ci farà ancora compagnia per un bel pò.


In Italia siamo tartassati ovunque ci muoviamo, non c'è momento della giornata in cui ognuno di noi non risenta di iva aumentata, benzina alle stelle, servizi privati e pubblici cari come il fuoco. Insomma, il nostro stipendio è davvero in balia di furiose ventate di uragano e non c'è verso di far quadrare i conti.


Siamo costretti a risparmiare, obbligati a tagliare alcune spese che prima potevamo permetterci: ma è davvero così?


In una città come Roma, intossicata dal traffico e oberata dai balzelli più cari d'Italia, abitanti e pendolari devono lavorare otto ore al giorno per ottenere la paga di tre ore e mezza. Le restanti cinque ore e mezza se ne vanno in irpef, iva, addizionali, immondizia, benzina. Aggiungiamoci i costi che dobbiamo sostenere per mantenere una vettura: bollo, tagliandi, assicurazioni, rabbocchi di liquidi vari, controlli. E già che ci siamo, mettiamoci pure i costi dei vari abbonamenti ai cellulari per garantirci un "contatto" con il resto del mondo mentre stiamo fuori di casa quelle dodici ore al giorno che non fanno mai male.


Se ci pensiamo bene, stiamo vivendo per mantenere un sistema economico che ci toglie salute, ricchezza, tempo e libero arbitrio. E che ci costringe a comprare cibo di scarsa qualità per poter arrivare a fine mese, e fare le file in farmacia per curare tutti quei sintomi/malattie che l'era moderna ci ha portato.


Bando alle tristezze e alle considerazioni di non poter fare nulla per "cambiare il mondo": almeno per ora una piccola parte di potere decisionale è ancora in nostro possesso, e con il solo sforzo della corenza e un pizzico di buona volontà possiamo fare molto per cambiare il nostro mondo e migliorare il nostro stile di vita.


Un segnale molto forte di attuazione della decrescita (forzata a dire il vero) è stato l'aumento degli abbonamenti Metrebus a Roma nel mese di marzo: oltre il 30% in più rispetto ai mesi passati. Le persone sono costrette ad utilizzare i mezzi perchè fare il pieno alla vettura ormai è diventata una pratica impossibile per molte famiglie. Il passo successivo sarà quello di vedere strade sempre più vuote: a quel punto, con poca spesa da parte del comune per approntare delle piste ciclabili, anche Roma potrebbe diventare una città piena di due ruote che si muovono con la sola forza delle gambe o un minimo di pedalata assistita.


Ma intanto che aspettiamo questo "miracolo" che spero sia alle porte, potremmo prendere l'abitudine di fare delle passeggiate in bici nei parchi durante i fine settimana: questo ci porterebbe a benefici fisici e psicologici non indifferenti, ma soprattutto ci terrebbe lontani dai centri commerciali.


Con un risparmio economico non indifferente: se andassimo ad analizzare le spese fatte durante la domenica, ci accorgeremo che per comprare due sciocchezze al supermercato spendiamo dalle dieci alle cento volte tanto: il gioco per i figli, il pasto all'interno della struttura, la maglietta indispensabile, l'accessorio di tendenza. Evitando questi luoghi di tentazione e preferendo acquistare il nostro cibo durante la settimana nei vari mercati e mercatini, il risparmio a fine mese sarà notevole, e magari ci scappa pure un sorriso di soddisfazione per cotanto virtuosismo a costo... zero.


La decrescita serena passa anche attraverso un uso mirato del cellulare. Quanti di noi hanno due numeri, due telefoni che cambiamo abbastanza frequentemente, e qualcuno che ci disturba chiamando in qualsiasi momento della nostra giornata?


Se la media italiana è quella di cambiare un cellulare ogni due anni al modico costo di 200 euro (e mi tengo bassissima viste i picchi dei vari smartphone), aggiungendo un minimo di 30 euro al mese di abbonamento o ricaricabile, otteniamo una cifra di euro 460 l'anno per restare sempre in contatto con il mondo. Serve davvero? E quanta ansia crea un cellulare quando lo teniamo sempre con noi? Facciamoci caso...


Un altro spunto per essere più sereni e avere le tasche meno sgonfie è quello di prendere in considerazione l'abbandono della palestra. Certo, un corso di ginnastica posturale, di yoga o di kick boxing necessitano di un luogo fisico ben definito, ma per il resto...abbiamo davvero bisogno di pedalare sulla cyclette o correre su un tapis roulant? O sollevare pesi?


A costo zero, e con il vantaggio di respirare aria fresca e stare all'aperto, nei mesi che vanno da marzo a ottobre potremmo risparmiarci tranquillamente il costo della palestra. E pagare magari solo quel corso specifico che tanto ci piace e arricchisce mente e fisico.


 


Questi sono solo alcuni degli aspetti di una decrescita che ci rende cittadini attivi, attenti e consapevoli. Ovviamente ce ne sono tantissimi altri, tutti molto efficaci e che nel giro di poco tempo ci porteranno a decrescere e diventare più sereni.


Buona decrescita a tutti!

1 commento:

  1. Mamma mia, che tristezza il fine settimana al centro commerciale... Eppure sembra che questa cosa piaccia tantissimo!
    Io ormai sono decresciuta da un pezzo, ma i tuoi suggerimenti sono comunque preziosissimi, soprattutto per coloro che non hanno, come me, la fortuna di vivere in mezzo alle colline.
    Un abbraccio
    Francesca

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