lunedì 8 febbraio 2010

Ebook - e che bestia è?

Da un pò di mesi in Italia è arrivata una nuova parola strana, associata a tante altre astruse:  ebook, ebookreader, epub. etc etc.

La prima parola è propria di un libro in formato elettronico, la seconda al dispositivo per leggerlo, la terza è uno delle tante formattazioni attraverso le quali il libro elettronico ci viene reso leggibile sul lettore.

Gli ebook reader più recenti hanno la capacità di contenere migliaia di libri, un consumo energetico pressochè nullo (le batterie durano giorni) e una leggibilità (grazie a un "inchiostro" speciale e allo schermo fatto apposta) provata anche in condizioni quasi estreme (pieno sole ad esempio).

Il lettore ebook ha ovviamente un costo energetico oltre che economico non indifferente, ma sia il primo che il secondo vengono ampiamente ammortizzati dal risparmio in termini di carta, inchiostro, energia per produrre il libro e dal minore prezzo di vendita dello stesso.

E' ovvio che, avendo a disposizione un limitato numero di libri, l'ebook reader diventerebbe un costoso gadget da aggiungere al mucchio delle tante diavolerie elettroniche, ma già con un centinaio di libri il discorso si fa interessante. Non dimentichiamo inoltre il vantaggio di avere un'intera biblioteca in pochi grammi di peso, meno di un singolo libro.

Ci sarebbero tutte le prospettive per eleggere l'ebook e il suo lettore a risorsa "verde" (fatte le dovute ricerche sui costi di produzione), se non fosse che, almeno in Italia, il commercio dei libri elettronici sembri proprio non essere gradito alle case editrici. Per ogni mille libri pubblicati, forse uno ha il suo equivalente non cartaceo; il prezzo di queste rarità spesso non è assolutamente competitivo, se si considera che arrivano a chiedere anche 15 euro su 20 cartacei.

Paura delle duplicazioni i rete, del nuovo, dell'ignoto... a noi che non siamo addetti ai lavori non è dato sapere cosa freni in realtà l'espansione di questa tecnologia. Dispiace in effetti vedere che laddove esiste un significativo risparmio di risorse terrestri, l'Italia arriva sempre ultima e a freno tirato.

Nel frattempo, non ci resta che imparare molto bene l'inglese e spendere i nostri soldi all'estero per l'acquisto dei numerosissimi libri che ci arrivano da oltreoceano e oltremanica.

3 commenti:

  1. Non so, ma l'idea del Ebook non mi piace. Io amo molto leggere, ma il libro mi piace anche come oggetto. Mi rendo conto che con un libro elettronico si risparmierebbe tantissima carta e la cosa è meravigliosa... ma io sono ancora refrattaria all'idea. Forse è solo questione di abitudine.
    Diamo agli italiani (e anche a me...) il tempo di abituarci all'idea.
    Un abbraccio
    Francesca

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  2. L'ebook e' solo una alternativa "in piu'" alla lettura tradizionale... un altro mezzo per fruire il "contenuto" del libro.
    Non lo vedo come sostituto dell libro fisico ed in situazioni diverse (tipo di notte sotto le coperte) è l'unico modo per leggere in santa pace.

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  3. E' vero, è "solo" un'alternativa in più e non sostituirà almeno nel breve termine il libro di carta. E' vero, è difficile abituarsi all'idea di tenere in mano un robino anonimo che non dà le stesse emozioni della carta.
    D'altra parte per arrivare all'invenzione di Gutenberg e per accettare l'idea sono passati secoli di vesciche sulle dita dei poveri amanuensi.

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