martedì 28 settembre 2010

No alla vivisezione - 25 settembre 2010

Sabato 25 settembre a Roma si è svolta la manifestazione nazionale contro la vivisezione e la recente normativa europea che introduce l'utilizzo di animali randagi nella sperimentazione animale.

E' inutile dire che il MedioEvo non è mai finito, e che noi esseri superiori ed evoluti siamo disposti a torturare e trucidare altri esseri viventi in nome del profitto e di chissà quali altre idee oltremodo antiquate.

I canali d'informazione hanno dedicato pochissime righe se non il nulla a questo evento, per questo motivo è necessario che ancora una volta sia il web a mobilitarsi e diffondere le notizie che evidentemente fanno "poca" audience.

La mia amica Livia ha gentilmente scritto una cronaca da postare su questo Blog. Ve la riporto fedelmente.

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25 settembre 2010, ore 15, sono con tre amiche a Piazza della Repubblica, Roma, per partecipare al corteo contro la vivisezione, un’iniziativa organizzata dal Coordinamento Fermare Green Hill. Siamo davvero tanti, una folla di persone scesa in piazza per protestare contro l’industria della vivisezione e per chiedere la chiusura di Green Hill, che non ha niente a che vedere con l’allevamento della Quercia rimpianto da Snoopy . Qui i cuccioli di beagle, precisamente 250 al mese, vengono mandati nei laboratori di tutta Europa destinati ad una vita (?) atroce, in gabbia, fatta di torture chiamate dal “Dottor X” esperimenti, ricerca medico–scientifica, vivisezione a scopo didattico. Con questi intenti “nobili” si procede allo sterminio di esseri viventi trattati come schiavi, oggetti. Il corteo avanza lungo via Barberini, via Sistina, via Trinità dei Monti , si conclude a Piazza del Popolo. Qualcuno si farà qualche domanda in più e prenderà la briga di informarsi seriamente? Perché l’informazione te la devi andare a cercare. E i governi europei? Che posizioni prenderanno? Il 26 settembre su Repubblica a pag. 21, in basso, c’era un articoletto di 11 righe sulla manifestazione. Non ho fatto una rassegna stampa completa ma da questo giornale mi sarei aspettata una maggiore attenzione. Qualcuno mi ha detto: “troppi inserzionisti coinvolti con la vivisezione”. Già. Non se ne parla, non ci si indigna, perché per molti gli animali sono esseri inferiori, al nostro completo servizio, allevati in modo disumano per diventare cibo, pellicce alla moda, cavie da laboratorio. Su Liberazione Animale c’è un’intervista illuminante, del 20/05/2010, a Marco Mamone Capria, professore di Matematica dell’università di Perugia, sulle orme del padre dell’ antivivisezionismo scientifico Hans Ruesch. Il Professore promuove l’uso di metodi alternativi ai risultati non validati ottenuti dalla vivisezione che a seconda della specie dà risultati diversi, parla di metodi scientifici economici, rapidi, certi. “Le nuove procedure invece, come i chip genetici, che indicano direttamente come una sostanza chimica interferisce con il dna umano, danno risposte inoppugnabili”. Il loro guaio è proprio che danno risultati univoci. Oggi per ottenere il via a un prodotto basta trovare l’animale che lo tolleri, con metodi veritieri questo business sarebbe impossibile”.

Io non mi rassegno a questo stato di cose e invito tutti voi a continuare a informarvi, a indignarvi, a protestare, andate a prendervele le informazioni ovunque possibile, non credete a chi vi dice che serve cucire gli occhi ad una scimmietta.

1 commento:

  1. c'ero anche io alla manifestazione...con il megafono ho urlato ladri bastardi a tutti i membri dei partitti che hanno detto si alla vivisezione....avevo la gola in fiamme con il megafono nn mi vergognavo di urlarlo in quel momento alla citta' intera (purtroppo e nn al mondo che nn ci ha seguito) perche' queste cose sono scottanti e nn c'è stato un trafiletto e dico uno per ricordare questa cosa a parte voi...sono sdegnata veramente madre di quattro micii raccolti per strada e come me ce ne erano altrettante sono tornata con l'amaro in bocca ma pronta a manifestarmi anche se si puo' davanti al parlamento per bloccare questo scempio luttuoso.

    ady roma

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