lunedì 14 aprile 2014

L'alimentazione naturale nell'era del cibo tecnologico

Molto spesso ci troviamo di fronte al termine Alimentazione Naturale con mille domande da porre e poche risposte in cambio.
L'alimentazione naturale, in un'epoca dove tutto, e dico tutto il cibo è stato manipolato, ogiemmato, conservato, processato, trasformato, può davvero sembrare una pratica ricca di controsensi e false aspettative.
Molto difficilmente, in una giornata qualsiasi della nostra vita, riusciremmo a nutrirci dei frutti spontanei e selvatici della natura quali potrebbero essere erbe raccolte in un prato, bacche e semi, per arrivare a piccoli o grandi animali catturati con le nostre mani (o strumenti).
A voler essere onesti, l'alimentazione naturale dovrebbe essere questa: mangiare quello che la natura ci mette a disposizione senza interferire nei processi di  nascita, crescita, "maturazione".
A meno che non si torni a vivere nelle foreste, questo è decisamente uno stile di vita fuori della portata di molti di noi...
E' per questo che l'alimentazione naturale, così come proposta dalla naturopatia e come la vedo personalmente, vuole essere un approccio il più vicino possibile al concetto di "poco elaborato, poco conservato, e soprattutto molto fresco"
L'alimentazione naturale, in pochi parole,

  1. predilige il consumo di buone quantità di cibi crudi (frutta e verdure che non necessitano di cottura), possibilmente non trattati e di provenienza fidata
  2. elimina totalmente o limita fortemente il consumo di cibo confezionato, inscatolato, precotto, e ricco di conservanti, additivi, grassi e vitamine sintetiche.
  3. limita il consumo di cibi surgelati ma li consente laddove la stagione (inverno) ci impedisce di consumare, ad esempio, certi tipi di alimenti. Esempio: fagioli, fave, piselli, etc. Ovviamente non parliamo delle tagliatelle alla pescatora o del merluzzo in cartoccio già pronto
  4. favorisce il consumo di legumi e vegetali come fonte primaria di proteine, limitando l'introito di proteine animali
  5. invita al consumo di cereali interi (integrali) e deplora il consumo più che quotidiano di farinacei totalmente raffinati
  6. promuove la varietà e la stagionalità degli alimenti.
  7. elimina al 99% i zuccheri raffinati e addizionati agli alimenti.
Questo, in pochi punti.
Nella nostra vita quotidiana però, questo potrebbe avere un impatto fortissimo: abituati come siamo a mangiare al volo un tramezzino piuttosto che un piatto di pasta o una pizza, ciò significa che non potremmo assolutamente farlo tutti i giorni della nostra vita.
E qui sta il trucco di chi si avvicina timidamente al mangiare naturale...
La pianificazione.
Pianificare attentamente tutti i pasti, dalla colazione alla cena passando per gli spuntini, e cercare il più possibile di non farsi trovare impreparati, è l'arma vincente. Può sembrare difficile e inaccessibile (e in effetti almeno i primi tempi si incontreranno tante difficoltà), ma se impariamo a mangiare molto cibo crudo, sia come pasto principale che come "razione di emergenza", riusciremo a cavarcela egregiamente.
Attenzione: Non è facile e semplice se non dopo un discreto periodo di rodaggio, ma di sicuro non è impossibile come si potrebbe credere dall'esterno.

I supermercati non sono i nostri migliori alleati: basta guardarli con occhio critico per capire che, l'80% del cibo inscatolato e inscaffalato è proprio quello che vogliono venderci: il cibo processato e a lunga conservazione da un rendimento economico maggiore di quello fresco che di lì a breve dovrà essere buttato se resta invenduto.
Ma una parte di quel restante 20% di prodotti freschi, si può acquistare, ed è proprio nel reparto "fresco" dei supermercati che dovremmo sostare il più a lungo possibile per "mangiare naturale".

Come fare?
Innanzitutto non facendoci prendere dallo sconforto e iniziando con piccoli passi, e poi seguendo la rubrica "Alimentazione Naturale" Prossimamente
in onda su questi schermi :-D


Nessun commento:

Posta un commento